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Piazza Affari scende ma non crolla

Vendite generalizzate sui bancari. Intonazione positiva i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è risalito a 51 dollari al barile

di Edoardo Fagnani 26 mar 2015 ore 17:42

Piazza Affari e le principali borse europee in ribasso nella seduta odierna. Secondo Vincenzo Longo, Market Strategist di IG, i realizzi sono riconducibili a una concomitanza di fattori che riguarderebbero l’azione militare dell'Arabia Saudita in Yemen, alla brutta chiusura di ieri di Wall Street e all’incremento delle tensioni in Grecia dopo il divieto di utilizzare i fondi da 1,2 miliardi di euro del fondo EFSF. Intanto, oggi ha preso il via la tre giorni di aste di titoli di stato italiani. In mattinata il Tesoro ha collocato un CTZ e due Btp indicizzati all’inflazione: il rendimento del CTZ è sceso allo 0,162%. Vendite generalizzate sui bancari. Intonazione positiva i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è risalito a 51 dollari al barile. Spiccano i forti ribassi subiti da Pininfarina e da Kinexia.
Il FTSEMib è sceso dell’1,06% a 22.900 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha perso lo 0,98% a 24.472 punti. Il FTSE Italia Mid Cap (-0,34%) e il FTSE Italia Star (-0,34%) hanno limitato i danni. Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è risalito a 4,21 miliardi di euro, rispetto ai 3,2 miliardi di ieri. Su 337 titoli trattati, 231 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 92. Le rimanenti 14 azioni sono rimaste ferme sui valori di chiusura di ieri.
L’euro è sceso nuovamente a 1,09 dollari. L’oro è risalito a 1.205 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

mercato_rosso3Vendite generalizzate sui bancari.
In ribasso il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha subito una flessione dello 0,81% a 0,6095 euro.
Segno meno anche per Unicredit (-1,34% a 6,245 euro) e IntesaSanpaolo (-1,2% a 3,13 euro).
Banca Carige ha messo a segno un frazionale progresso dello 0,28% a 0,0722 euro. Gli analisti di Equita sim hanno alzato da 0,064 euro a 0,07 euro il prezzo obiettivo sull’istituto ligure, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione della banca. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
Mediolanum ha subito una flessione del 2,99% a 7,45 euro. Equita sim ha alzato da 6,7 euro a 7,3 euro il target price sulla compagnia, in seguito al miglioramento della stima sull’utile dell’esercizio in corso. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

Intonazione positiva i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è risalito a 51 dollari al barile.
In frazionale progresso Saipem (+0,1% a 9,65 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che WorldQuant ha ridotto lo “short” sulla società, portandolo dallo 0,62% allo 0,49%.
ENI è rimasta invariata a 15,99 euro.
Saras è salita del 3,59% a 1,47 euro. Société Générale ha incrementato da 1,25 euro a 1,8 euro il prezzo obiettivo sulla società di raffinazione, in seguito al miglioramento della stima sull’utile netto per l’esercizio in corso. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio e ora consigliano l’acquisto delle azioni.
Terna ha ceduto l’1,22% a 4,036 euro. La società ha chiuso il 2014 con ricavi pari a poco meno di 2 miliardi di euro, con un incremento del 5,3% rispetto all’esercizio precedente. A fine anno l’utile netto è migliorato del 6%, attestandosi a 544,5 milioni di euro. Il consiglio di amministrazione proporrà un dividendo complessivo pari a 0,2 euro per azione. Inoltre, il management di Terna ha approvato il piano industriale relativo al periodo 2014/2019, incentrato su quattro linee di sviluppo: il rafforzamento della rete in Italia con la sua integrazione nel mercato elettrico europeo, investimenti selettivi con minori impatti su tariffe elettriche e sull’indebitamento, espansione delle attività non regolate e una maggiore efficienza operativa. Terna punta a chiudere il 2015 con ricavi in crescita a oltre 2 miliardi di euro, mentre il margine operativo lordo è atteso in aumento a oltre 1,5 miliardi. Il management ha confermato per l’esercizio 2015, un dividendo di 0,2 euro per azione (payout ratio intorno al 70%).

Generali ha subito una flessione dell’1,13% a 18,34 euro. Gli analisti di Deutsche Bank hanno aumentato da 19,2 euro a 21 euro il prezzo obiettivo sulla compagnia assicurativa. Tuttavia, gli esperti hanno peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Neutrale” il giudizio sul titolo.

Pirelli è scesa dello 0,45% a 15,5 euro. Gli analisti di UBS hanno peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Neutrale” il giudizio sul gruppo della Bicocca, in seguito al rialzo messo a segno dal titolo nelle ultime settimane. Tuttavia, gli esperti hanno alzato da 14 euro a 15 euro il prezzo obiettivo, adeguandolo al prezzo dell’OPA che sarà lanciata da China National Tire & Rubber.

Salvatore Ferragamo ha perso lo 0,31% a 28,76 euro. Gli analisti di Goldman Sachs hanno alzato da 32,8 euro a 34,1 euro il target price sulla società del lusso. Gli stessi esperti hanno incrementato da 17,4 euro a 18,7 euro il prezzo obiettivo su Moncler (+0,26% a 15,24 euro). Gli analisti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni delle due società.
La stessa banca d’affari ha aumentato da 43,7 euro a 57,4 euro per azione la valutazione su Luxottica (-0,43% a 57,4 euro). Gli esperti hanno ribadito il rating “Neutrale”. Gli analisti hanno aumentato da 26,5 euro a 28,2 euro il prezzo obiettivo su YOOX (-3,4% a 21,04 euro), ribadendo il rating “Buy” (acquistare).

Giornata negativa per Trevi Fin. (-5,69% a 2,986 euro). Dopo la diffusione dei risultati di bilancio gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno tagliato da 2,7 euro a 2,5 euro il target price sulla società, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Gli esperti hanno anche peggiorato il giudizio e ora consigliano di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio. Indicazione simile da Equita sim che ha tagliato da 3,6 euro a 3,1 euro il target price su Trevi Fin.. Gli esperti hanno ribadito il consiglio di mantenere le azioni in portafoglio.

Pininfarina ha lasciato sul terreno il 5,67% a 4,858 euro, dopo il balzo di oltre il 26% messo a segno ieri. L’azionista di riferimento della società, Pincar, ha confermato l’interesse manifestato dall’indiana Mahindra&Mahindra, uno dei maggiori clienti del gruppo. Tuttavia, il socio ha precisato che al momento non esistono accordi vincolanti tra le due parti. Pincar ha ricordato che un’operazione di questo tipo dovrebbe aver il via libera anche delle 13 banche attualmente creditori pignoratizi delle azioni di Pininfarina possedute dal socio di riferimento.

Kinexia ha chiuso la seduta con un calo del 9,9% a 1,365 euro. La società ha chiuso il 2014 con ricavi per 93,03 milioni di euro, in aumento del 17% rispetto ai 79,23 milioni ottenuti nell'esercizio precedente. Al contrario, Kinexia ha terminato lo scorso anno con una perdita netta di 29,55 milioni di euro, risultato che si confronta con l'utile di 1,96 milioni contabilizzato nel 2013., in seguito a svalutazioni di avviamenti e di attività sostenute su specifici progetti, nonché accantonamenti a fondi rischi. Il management di Kinexia ha approvato il piano industriale per il triennio 2015/2017. A fine piano la società dovrebbe raggiungere un fatturato di 269 milioni di euro e un margine operativo loro di 83 milioni, con una marginalità stabilmente superiore al 30%.

 

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