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Piazza Affari chiude in positivo (grazie a Janet Yellen)

La numero uno della FED ha evidenziato che negli ultimi mesi si sono rafforzate le motivazioni per un incremento dei tassi di interesse. Giornata nervosa per i bancari

di Edoardo Fagnani 26 ago 2016 ore 17:49

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna gli indici in territorio positivo. Il focus del mercato era sul discorso di Janet Yellen al Jackson Hole Policy Symposium: la numero uno della FED ha evidenziato che negli ultimi mesi si sono rafforzate le motivazioni per un incremento dei tassi di interesse negli Stati Uniti. In particolare, la FED si attende una moderata crescita del Pil nei prossimi trimestri, un consolidamento del mercato del lavoro e una crescita dell’inflazione al sopra del 2% nei prossimi anni. Giornata nervosa per i bancari, mentre Mediaset ha terminato la seduta in territorio negativo.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato progressi superiori al mezzo punto percentuale. Il FTSEMib è salito dello 0,8% a 16.844 punti (minimo di 16.574 punti, massimo di 16.865 punti) e ha terminato la settimana con un rialzo del 3,27%. Il FTSE Italia All Share ha recuperato lo 0,74%. In frazionale rialzo anche il FTSE Italia Mid Cap (+0,37%) e il FTSE Italia Star (+0,3%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,33 miliardi di euro, rispetto agli 1,57 miliardi di ieri. Su 301 titoli trattati, 104 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 161. Le restanti 36 azioni sono rimaste ferme sui valori di chiusura di ieri.
L’euro è sceso a 1,125 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40

mercato_positivo_2Giornata nervosa per i bancari.
Chiusura positiva per Unicredit (+0,55% a 2,186 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 25 agosto AQR Capital Management ha incrementato dallo 0,7% allo 0,8% lo “short” sull’istituto.
Segno più anche per il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca senese ha recuperato lo 0,68% a 0,237 euro. Il presidente dell’istituto toscano, Massimo Tononi, ha smentito le indiscrezioni relative in merito all’ipotesi di sostituzione dell’amministratore delegato, Fabrizio Viola.
Bene UBI Banca (+0,68% a 2,38 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 25 agosto Marshall Wace ha incrementato la posizione corta sull’istituto, portandola dall’1,48% all’1,54%.
La Popolare dell’Emilia Romagna è salita dello 0,94% a 3,434 euro. Nel corso del CdA dell’istituto che si è tenuto ieri il numero dell’istituto, Alessandro Vandelli, ha messo sul tavolo la proposta per rilevare il controllo di Banca Etruria e di Banca delle Marche.
Chiusura negativa, invece, per il Banco Popolare (-1,19% a 2,166 euro) e per la Popolare di Milano (-0,13% a 0,3775 euro).

Andamento positivo per i titoli del settore petrolifero, dopo che a New York il prezzo del greggio ha sfiorato i 48 dollari al barile.
ENI ha terminato la giornata con un rialzo delll’1,95% a 13,61 euro.
Ottima performance anche per Saipem (+1,79% a 0,416 euro).

Enel è salita dello 0,66% a 3,978 euro. Gli analisti di Banca IMI hanno migliorato il giudizio sul colosso elettrico, portandolo da “Hold” (mantenere) a “Add” (aggiungere) e hanno aumentato le stime sull’utile per azione per il triennio 2016/2018. Il prezzo obiettivo è di 4,5 euro.

Mediaset ha ceduto lo 0,49% a 2,842 euro. Ancora scintille tra il gruppo del Biscione e Vivendi. Nel dettaglio, il colosso francese ha contestato i dati forniti sul Mediaset Premium prima della firma del contratto tra i due gruppi. Inoltre, Vivendi ha ricordato che senza il via libera dell’Unione Europea il contratto decadrà il 30 settembre prossimo. Mediaset ha ribattuto che il contratto concluso l’8 aprile non è un preliminare, come vorrebbero far credere le argomentazioni di Vivendi, ma un testo definitivo e irrevocabile firmato dall’amministratore delegato del colosso francese, Arnaud De Puyfontaine.

Campari è salita dell’1,03% a 9,85 euro. Gli analisti di Jp Morgan hanno alzato da 8 euro a 9 euro il target price sulla società; gli esperti hanno anche migliorato da “Underweight” (sottopesare) a “Neutrale” il giudizio.

Fiat Chrysler Automobiles ha recuperato lo 0,49% a 6,165 euro. Banca Akros ha ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sulla società automobilistica, portandolo da 10,1 euro a 10,4 euro; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

Brunello Cucinelli invariata a 52,05 euro. Il gruppo del cachemire ha chiuso il primo semestre del 2016 con ricavi pari a 219,8 milioni di euro, in aumento del 9,7% (o del 10,3% a cambi costanti) rispetto ai 200,3 milioni di euro ottenuti nella prima metà dello scorso anno. L’utile netto normalizzato è stato pari a 17,9 milioni di euro, in crescita del 15,7%, rispetto ai 15,5 milioni di euro riportati al 30 giugno 2015, mentre l’utile netto ha toccato i 16 milioni di euro, in crescita del 3,3% rispetto ai 15,5 milioni di euro della prima metà dello scorso anno. Sulla base di questi risultati il management di Brunello Cucinelli si è mostrato ottimista in merito alla crescita dell’azienda nel biennio 2016/2017. Non si sono fatti attendere i giudizi delle banche d’affari su Brunello Cucinelli dopo la diffusione della semestrale. Kepler Cheuvreux ha peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio, ribadendo le stime finanziarie per il triennio 2016/2018. Gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 18 euro. Al contrario, Equita sim ha aumentato da 17,7 euro a 18,2 euro il target price sull’azienda, ribadebndo l’indicazione mantenere le azioni in portafoglio.

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