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Il FTSEMib supera i 18mila punti (grazie ai bancari!)

Borsa Italiana e le piazze europee hanno registrato progressi superiori al punto percentuale. Spiccano i rialzi messi a segno da BPM e dal Banco Popolare

di Edoardo Fagnani 25 mag 2016 ore 17:50

Borsa Italiana e le principali piazze europee hanno registrato progressi superiori al punto percentuale, dopo i forti rialzi messi a segno nella seduta di ieri. Gli operatori hanno apprezzato il dato sull’indice IFO tedesco a maggio, risultato in crescita e migliore delle attese. Bancari sempre protagonisti a Piazza Affari; spiccano i rialzi messi a segno dalla Popolare di Milano e dal Banco Popolare. Da segnalare anche le ottime performance messe a segno da EXOR e da Sogefi.
Il FTSEMib ha guadagnato l’1,66% a 18.201 punti, oscillando tra i 17.976 punti e i 18.217 punti. Il FTSE Italia All Share è salito dell’1,55%. In rialzo anche il FTSE Italia Mid Cap (+0,86%) e il FTSE Italia Star (+0,95%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,74 miliardi di euro, rispetto ai 2,64 miliardi di ieri. Su 329 titoli trattati, 220 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre i segni meno sono stati 86. Invariate le rimanenti 23 azioni.  
L’euro si è confermato a 1,115 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

mercato6_2Bancari sempre protagonisti a Piazza Affari. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Equita sim hanno confermato l’indicazione di sottopesare gli istituti italiani, in seguito alla riduzione della stima sulla redditività per i prossimi trimestri.
Unicredit ha messo a segno un rialzo del 2,42% a 3,13 euro. Il consiglio di amministrazione della banca e Federico Ghizzoni hanno constatato che sono maturate le condizioni per un avvicendamento al vertice dell'istituto. Di conseguenza, il manager ha dato la propria disponibilità a definire, insieme al presidente, un'ipotesi di accordo per la risoluzione del rapporto, impegnandosi comunque a mantenere le proprie funzioni sino alla nomina del successore, supportandolo nell’opportuna fase di transizione. Il consiglio di amministrazione ha incaricato il presidente di avviare il processo di successione dell’amministratore delegato. Gli analisti di Equita sim hanno tagliato da 4,6 euro a 4,1 euro il target price sull’istituto, in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività per i prossimi trimestri; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio, anche se non escludono che l’istituto necessiti di un aumento di capitale per un ammontare di 5 miliardi di euro.
Performance migliori per la Popolare di Milano (+8,27% a 0,55 euro) e il Banco Popolare (+8,73% a 4,76 euro). I consigli di amministrazione dei due istituti hanno dato via libera alla fusione, definendo la governance della futura entità. Il nuovo board di BancoBpm (questo il nome deciso per il nuovo soggetto) sarà costituito, come previsto, da 19 membri. A presiedere il gruppo sarà l’attuale presidente del Banco Popolare, Carlo Fratta Pasini, mentre l’amministratore delegato sarà Giuseppe Castagna, oggi a capo della Popolare di Milano. L’ultimo passaggio formale arriverà in ottobre, quando si terranno le rispettive assemblee dei soci che dovranno dare il definitivo via libera all’operazione.
Molto bene anche UBI Banca (+7,22% a 3,712 euro).
Il Monte dei Paschi di Siena è riuscito a chiudere la seduta con un rialzo. L’istituto toscano è salito dello 0,98% a 0,621 euro.

ENI ha registrato un progresso del 3,45% a 13,81 euro. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato da 14,5 euro a 16 euro il prezzo obiettivo sul Cane a sei zampe, apprezzando i bassi costi tecnici dell’azienda; gli esperti hanno anche migliorato il giudizio e ora consigliano l’acquisto delle azioni.
Anche Saipem in forte rialzo (+4,34% a 0,38 euro). Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa IntesaSanpaolo avrebbe venduto la quota detenuta nell’azienda di ingegneristica, pari all’1,4% del capitale; la quota corrisponde a 140 milioni di azioni.

EXOR ha terminato la seduta con un balzo del 5,32% a 34,08 euro. Oggi la holding di Casa Agnelli ha approvato il bilancio del 2015, chiuso con un utile netto di oltre 2,55 miliardi di euro e ha deliberato di distribuire un dividendo di 0,35 euro per azione. Nel corso dell’assemblea il presidente John Elkann ha anticipato che il prossimo anno saranno valutati nuovi investimenti.

Generali è salita dell’1,4% a 13,02 euro. Gli analisti di Bernstein e RBC Capital hanno tagliato il prezzo obiettivo sulla compagnia triestina, portandolo rispettivamente a 11,5 euro e a 13,5 euro.

Telecom Italia ha recuperato il 2,72% a 0,832 euro. Oggi si è riunita l’assemblea degli azionisti della compagnia telefonica per l’approvazione del bilancio del 2015. Intanto, gli analisti di Bernstein hanno iniziato la copertura su Telecom Italia con un target price di 1,2 euro e un giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

Spicca l’ottima performance di Sogefi (+7,4% a 1,67 euro). L’amministratore delegato della controllante CIR, Monica Mondardini, ha dichiarato che alcuni private equity avrebbero manifestati interesse per la società di componentistica. Tuttavia, la manager ha precisato che l’azienda non è in vendita.

In forte rialzo Tiscali (+2,16% a 0,052 euro). La compagnia ha siglato il contratto per l’affidamento dei servizi di connettività della Pubblica Amministrazione nell’ambito del Sistema Pubblico di Connettività (SPC). Come stabilito dal regolamento di gara, la quota in capo a Tiscali in qualità di società aggiudicataria, è pari al 60% del valore totale della commessa. Il contratto ha una durata complessiva di 7 anni.

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