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Giornata nervosa, ma positiva, per il FTSEMib

John Greenwood, Chief Economist di Invesco, non esclude un aumento della volatilità nel momento in cui gli elettori saranno chiamati alle urne. Spicca il rialzo di Unicredit

di Edoardo Fagnani 22 mar 2017 ore 17:50

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con variazioni frazionali. Secondo John Greenwood, Chief Economist di Invesco, gli investitori non dovrebbero essere preoccupati per le prossime elezioni in Europa, ma non esclude un aumento della volatilità nel momento in cui gli elettori saranno chiamati alle urne in Francia, Germania e probabilmente in Italia. “A mio avviso, i mercati azionari hanno ancora tempo per crescere prima che della fine della ripresa dell’attuale ciclo economico, mentre i rendimenti obbligazionari hanno probabilmente già toccato i minimi e potrebbero aumentare nel corso dei prossimi anni, a prescindere dal clima politico” ha precisato Greenwood. Giornata nervosa per i bancari, dove spicca il rialzo di Unicredit. Chiusura negativa per Fiat Chrysler Automobiles.

Il FTSEMib ha terminato la seduta odierna con un rialzo dello 0,17% a 19.953 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 19.687 punti e un massimo di 19.992 punti. Il FTSE Italia All Share ha recuperato lo 0,22%. Segno più anche per il FTSE Italia Mid Cap (+0,49%) e il FTSE Italia Star (+0,39%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 3,01 miliardi di euro, rispetto ai 3,33 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 830.542.146 azioni (909.256.394 nella seduta di ieri). Su 350 titoli trattati, 178 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 155; invariate le restanti 17 azioni.

L’euro ha oscillato intorno agli 1,08 dollari.

 

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mercato-positivoGiornata nervosa per i bancari.

Unicredit in altalena; il titolo dell’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier ha messo a segno un progresso dell’1,26% a 14,48 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore Carimonte avrebbe ridotto dall’1,52% allo 0,48% la partecipazione detenuta nel capitale di Unicredit. In particolare, la fondazione avrebbe ceduto 64 milioni di titoli, per un controvalore complessivo di 109 milioni di euro.

Performance negativa, invece, per il BancoBPM (-1,17% a 2,704 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 21 marzo AQR Capital Management ha incrementato dal 3,46% al 3,53% lo “short” sulla banca. La stessa AQR Capital Management ha limato dallo 0,6% allo 0,59% la posizione corta su BPER Banca (+0,37% a 4,822 euro).

Performance positiva per UBI Banca (+0,41% a 3,402 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 21 marzo Marshall Wace ha incrementato lo “short” sull’istituto, portandolo dall’1,2% all’1,44%.
Mediobanca ha ceduto l’1,14% a 7,79 euro.

Banca Carige ha lasciato sul terreno lo 0,92% a 0,259 euro. Il Sole24Ore ha scritto che l’istituto ligure procederà con la sua ricapitalizzazione da 450 milioni di euro indipendentemente dall’esecuzione dell’operazione di deconsolidamento, in un veicolo ad hoc, dei non performing loans. La banca, inoltre, per rendere operativo il deconsolidamento, starebbe considerando l’ipotesi di far entrare dei terzi nel veicolo.

 

In forte calo Saipem (-1,1% a 0,4037 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 21 marzo AQR Capital Management ha aumentato lo “short” sull’azienda, portandolo dall’1,52% all’1,61%. Al contrario, Marshall Wace ha ridotto dall’1,12% all’1,08% la posizione corta sulla società di ingegneristica.

 

Fiat Chrysler Automobiles ha registrato un ribasso dello 0,59% a 10,09 euro. I vertici dell’azienda hanno confermato che la procura di Parigi ha aperto un’indagine in merito a possibili manipolazioni sulle emissioni dei motori diesel prodotti dal gruppo italiano. Fiat Chrysler Automobiles ha ribadito che i veicoli prodotti sono conformi alle norme sulle emissioni.

 

Telecom Italia ha recuperato lo 0,68% a 0,818 euro. Gli analisti del Credit Suisse hanno alzato da 0,9 euro a un euro il target price sulle azioni ordinarie della compagnia telefonica e hanno migliorato da 0,72 euro a 0,8 euro il prezzo obiettivo sui titoli di risparmio, in seguito al miglioramento delle stime sul fatturato e sulla redditività per il triennio 2017/2019. In particolare, gli esperti prevedono che Telecom Italia possa chiudere il 2017 con un utile per azione di 0,1 euro, rispetto agli 0,07 euro stimati in precedenza e agli 0,08 euro contabilizzati lo scorso anno. Gli analisti del Credit Suisse hanno confermato il giudizio “Neutrale” su entrambe le categorie di azioni.

 

Parmalat è salita dello 0,53% a 3,05 euro. Nell'ambito dell'offerta pubblica di acquisto totalitaria lanciata da Lactalis sulle azioni dell’azienda italiana, sono state portate in adesione 34.365.112 azioni, pari al 1,852% del capitale e al 15,111% delle azioni oggetto dell’offerta. Tenuto conto delle 1.627.713.708 azioni già detenute dall’offerente, Lactalis verrà a detenere complessivamente 1.662.078.820 azioni, pari all'89,594% del capitale di Parmalat. Di conseguenza, il gruppo francese, non essendo arrivato a detenere più del 90% del capitale dell'azienda italiana (condizione soglia), ha deciso di rinunciare a questa condizione. Inoltre, Lactalis ha precisato che In caso di mancato avveramento della condizione MAC e della condizione Evento Ostativo e mancato esercizio da parte dell’offerente della facoltà di rinunciarvi, con conseguente inefficacia dell’offerta, le azioni portate in adesione saranno restituite nella disponibilità dei rispettivi titolari.

 

Si è fermata la corsa de Il Sole24Ore. Il titolo della società che edita il quotidiano finanziario ha registrato una flessione del 2,81% a 0,622 euro dopo essere stato sospeso per gran parte della mattinata per eccesso di rialzo.

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