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Seduta in rosso. Ma positiva, senza i dividendi

Chiusura in calo per Piazza Affari. A pesare sugli indici lo stacco di più di 60 dividendi, che ha inciso per circa un punto e mezzo percentuale sul FTSEMib

di Mauro Introzzi 22 mag 2017 ore 17:51

Chiusura in ribasso per i principali indici di Piazza Affari. Ma hanno pesato solo cause tecniche, legate allo stacco di più di 60 dividendi. Gli analisti hanno quantificato che le cedole hanno inciso sull'indice principale di Milano per più di 330 punti, circa un punto e mezzo percentuale. Calcolando che il calo è stato nell'ordine di poco più di un punto percentuale, al netto dei dividendi il mercato avrebbe registrato un lieve progresso. Poco mosse le altre borse del Vecchio Continente, mentre l'apertura dei mercati statunitensi è stata positiva.

 

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Notizie cautamente positive, intanto, dal fronte macroeconomico. L'Istat ha alzato all'1% la sua previsione sull'aumento del prodotto interno lordo per il 2017. Le precedenti attese indicavano un incremento dello 0,9%, a conferma del tasso registrato nel 2016.

 

I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi superiori all'1%. Il FTSEMib ha chiuso in calo dell'1,15% a 21.319 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 21.243 punti e un massimo di 21.404 punti. Il FTSE Italia All Share ha perso l'1,01%. Performance migliori per il FTSE Italia Mid Cap (-0,17%) e il FTSE Italia Star (+0,23%).

Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,45 miliardi di euro, rispetto ai 3,11 miliardi di venerdì; oggi sono passate di mano 561.390.565 azioni (714.646.563 azioni nella seduta di venerdì). Su 361 titoli trattati, 157 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 193; invariate le restanti 11 azioni.

 

QUOTAZIONI DEL LISTINO PRINCIPALE

 

A Piazza Affari hanno staccato il dividendo 22 titoli del FTSEMib e 41 di Standard e AIM Italia. Tra i più attesi c'erano IntesaSanpaolo e molti assicurativi, come Unipol e Generali. All'appuntamento della cedola anche delle utility importanti come Snam, Italgas e A2A

 

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Attivo da oggi il raggruppamento di azioni Saipem (+1,95% a 3,982 euro). Borsa Italiana ha fornito i nuovi prezzi delle azioni ordinarie e di risparmio del gruppo, sulle quali è stato applicato un fattore di rettifica di 10, in seguito al raggruppamento azionario 1 ogni 10 in vigore da oggi.
Il prezzo di chiusura di venerdì delle ordinarie, pari a 0,3906 euro, è stato rettificato a 3,906 euro mentre il prezzo di chiusura delle risparmio, pari a 4,35 euro, è stato rettificato a 43,5 euro.

Gli esperti di Deutsche Bank hanno portato da 4,2 a 4,7 euro il loro target price su Enel (+0,98% a 4,73 euro). Secondo gli analisti dell'istituto tedesco il titolo del colosso elettrico è da tenere ("hold").

Poco mossa Eni (-0,13% a 15,02 euro).

 

Tra i bancari In calo del 4,14% IntesaSanpaolo. Ma il titolo dell'istituto staccava una cedola pari al 6,36% del valore di chiusura di venerdì. Unicredit poco mossa in calo dello 0,12% a 16,78 euro mentre UBI Banca ha perso l'1,249% al lordo di un dividendo che rendeva sui prezzi della precedente chiusura quasi il 3%. Banca Mediolanum ha guadagnato il 2,1% mentre BancoBPM l'1,36%.

 

Recordati (-0,33% a 35,73 euro) ha firmato un accordo con AstraZeneca per l’acquisizione dei diritti Europei che riguardano i prodotti Seloken®/Seloken® ZOK (metoprololo succinato) e la combinazione fissa Logimax® (metoprololo succinato e felodipina). Il Metoprololo succinato è un betabloccante per il controllo dell’ipertensione, per l’angina pectoris e l’insufficienza cardiaca. Il corrispettivo per l’acquisizione dei diritti è di 300 milioni di dollari, interamente finanziato con la liquidità e linee di credito disponibili. Il closing della transazione, che è soggetto alle consuete condizioni e nulla osta regolatorie, è previsto entro le prossime settimane. Inoltre, saranno dovute royalties ad AstraZeneca per l’utilizzo dei marchi dei prodotti per un periodo concordato.

 

Tra i titoli a minor capitalizzazione in moderato rialzo la Juventus (+0,42% a 0,8435 euro). Il club ha vinto ieri il suo sesto scudetto di fila.

 

Vendite su Trevi (-3,74% a 0,7845 euro). Il gruppo ha richiesto un accordo di standstill con le banche creditrici per riqualificare il suo indebitamento. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno bocciato Trevi, abbassando il rating da "hold" (mantenere) a "reduce" (ridurre le posizioni). rivisto al ribasso, da 0,8 a 0,7 euro, anche il target price. A pesare sul giudizio proprio la richiesta di standstill - finalizzata a rivedere i termini dell'esposizione debitoria -  formulata dalla società verso le banche creditrici. Gli esperti hanno anche ridotto le stime sulla marginalità della società.

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