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FTSEMib positivo (nonostante dividendi e bancari)

Secondo quanto riferito da alcune agenzie stampa lo stacco odierno dei dividendi pesa per lo 0,3% sul FTSEMib. Male il Monte dei Paschi di Siena e Unicredit

di Edoardo Fagnani 21 nov 2016 ore 17:49

Piazza Affari e le principali borse europee hanno registrato variazioni frazionali nella prima seduta della settimana. Secondo quanto riferito da alcune agenzie stampa lo stacco odierno dei dividendi ha pesato per lo 0,3% sul FTSEMib. Giornata negativa per i bancari, dopo i pesanti ribassi subiti la scorsa settimana: spicca lo scivolone subito dal Monte dei Paschi di Siena.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato progressi minimi. Il FTSEMib ha recuperato lo 0,19% a 16.297 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 16.040 punti e un massimo di 16.352 punti. Il FTSE Italia All Share è salito dello 0,05%. Segno meno, invece, per il FTSE Italia Mid Cap (-0,82%) e il FTSE Italia Star (-0,34%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,94 miliardi di euro, rispetto ai 2,72 miliardi di venerdì; oggi sono passate di mano 896.937.345 azioni (1.265.416.271 nella seduta di venerdì). Su 323 titoli scambiati, 203 hanno chiuso la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 100; invariate le restanti venti azioni.
L’euro ha oscillato intorno agli 1,06 dollari.

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mercato_positivo3Giornata negativa per i bancari, dopo i pesanti ribassi subiti la scorsa settimana.
Male il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca toscana ha registrato un calo del 4,65% a 0,2254 euro dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di giornata. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, potrebbe essere a rischio il quorum richiesto per la validità dell’assemblea degli azionisti che si riunirà giovedì 24 novembre per approvare l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro. Per la validità della riunione dovrà essere presente il 20% del capitale del Monte dei Paschi di Siena.
Mediobanca ha ceduto il 2,99% a 6,335 euro. Oggi l’istituto di Piazzetta Cuccia ha staccato il dividendo relativo all’esercizio 2016 per un ammontare di 0,27 euro.
Chiusura negativa per Unicredit (-1,11% a 1,962 euro). Gli analisti di Jefferies hanno alzato il target price sull’istituto, portandolo da 2,75 euro a 3 euro, e hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Gli esperti ritengono che Unicredit possa procedere con un aumento di capitale nell’ordine degli 11 miliardi di euro, a cui si aggiungeranno le cessioni di Bank Pekao e di altre attività considerate non più strategiche. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 18 novembre AQR Capital Management ha ridotto dallo 0,69% allo 0,57% lo “short” su Unicredit.
Performance peggiori per il Banco Popolare (-3,72% a 1,862 euro) e per la Popolare di Milano (-3,87% a 0,2934 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che AQR Capital Management ha limato lo “short” sul Banco Popolare, portandolo dal 2,33% al 2,28%. Lo stesso giorno Marshall Wace ha incrementato dallo 0,57% allo 0,64% la posizione corta sull’istituto. Sempre dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 18 novembre Syquant Capital ha incrementato lo “short” sulla Popolare di Milano, portandolo dal 2,02% al 2,37%. Lo stesso giorno MOMentum Alternative Investments ha aumentato dallo 0,89% allo 0,99% la posizione corta sull’istituto.
Azimut Holding ha perso il 6,65% a 14,75 euro. Oggi la compagnia ha staccato un dividendo straordinario per un ammontare di un euro per azione.

Buone performance per i titoli del settore petrolifero, dopo che a New York il prezzo del greggio ha sfiorato i 47 dollari al barile.
ENI ha registrato un rialzo dell’1,53% a 12,57 euro.
Performance migliore per Saipem (+3,44% a 0,4031 euro).
Molto bene anche Tenaris (+2,79% a 14,73 euro). Oggi la società ha staccato l’acconto sul dividendo relativo all’esercizio 2016 per un ammontare di 0,13 dollari.

Enel ha terminato la giornata con un progresso dello 0,88% a 3,684 euro. Gli analisti di Exane hanno limato da 4 euro a 3,9 euro il target price sul colosso elettrico, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda; gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. Banca IMI, invece, ha migliorato il giudizio su Enel e ora consiglia di acquistare le azioni, in seguito al ribasso subito dal titolo negli ultimi due mesi; gli esperti hanno confermato il target price di 4,5 euro.
Italgas ha perso lo 0,82% a 3,134 euro. La società ha annunciato un programma di emissione a medio e lungo termine per un ammontare complessivo fino a 2,8 miliardi di euro. Il programma prevede l'emissione di uno o più prestiti obbligazionari non convertibili, da collocare presso investitori istituzionali operanti in Europa da emettersi in una o più tranche entro il 31 ottobre 2017.

Atlantia ha ceduto l’1,71% a 19,59 euro. Oggi la concessionaria autostradale ha staccato l’acconto sul dividendo relativo all’esercizio 2016 per un ammontare di 0,44 euro.

Telecom Italia è scesa dello 0,22% a 0,685 euro. Gli analisti di Bernstein hanno ridotto da 1,2 euro a 1,05 euro il target price sul colosso telefonico; gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

EI Towers ha registrato un rialzo del 4,37% a 42,55 euro. Il consiglio di amministrazione della società ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo straordinario pari a 3,6 euro per azione; agli attuali livelli di prezzo la cedola garantisce un rendimento nell’ordine del 9%. Inoltre, Il Sole24Ore di domenica ha scritto che il management di EI Towers starebbe valutando una nuova acquisizione nel settore radiofonico nel Nord Italia, che farebbe seguito all'acquisto di una piccola azienda della Liguria. Il quotidiano finanziario ha segnalato che l'operazione varrebbe quasi 2 milioni di euro di Ebitda aggiuntivo e consentirà di accrescere ulteriormente la quota di mercato in questo segmento del mercato. Intanto, gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno incrementato il prezzo obiettivo su EI Towers, portandolo da 49 euro a 51 euro, dopo l’annuncio della decisione di distribuire il dividendo straordinario; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

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