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Piazza Affari vola: FTSEMib oltre quota 23mila!

Non si è fermata la corsa di Pirelli, dopo il forte rialzo messo a segno ieri. Chiusura positiva per Enel e Maire Tecnimont. Giornata negativa, invece, per Tiscali

di Edoardo Fagnani 20 mar 2015 ore 17:43

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato l’ultima seduta della settimana con gli indici in territorio positivo. Non si è fermata la corsa di Pirelli, dopo il forte rialzo messo a segno ieri. In generale rialzo i bancari, con la sola eccezione della Popolare di Milano. Chiusura positiva per Enel, che ha beneficiato dei nuovi target price degli analisti. Molto bene anche Maire Tecnimont, dopo la diffusione dei dati di bilancio del 2014. Male invece, Tiscali, nonostante il gruppo sardo abbia siglato una lettera di intesa non vincolante per un‘operazione di aggregazione industriale con Aria.
Il FTSEMib ha registrato un rialzo dell’1,63% a 23.177 punti, terminando la settimana con un progresso del 2,04%. Molto bene anche il FTSE Italia All Share che è salito dell’1,51% a 24.684 punti. Progressi frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,67%) e il FTSE Italia Star (+0,72%). Oggi era giornata di scadenze tecniche: sono stati liquidati i future e i contratti di opzione sulle azioni e sugli indici con termine a marzo. Il valore di regolamento del FTSEMib è stato fissato a 22.932 punti. Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è balzato a 4,97 miliardi di euro, rispetto ai 4,27 miliardi di ieri. Su 336 titoli trattati, 201 hanno terminato la giornata in rialzo, mentre le performance negative sono state 123. Invariate le rimanenti dodici azioni.
L’euro è balzato a 1,08 dollari. L’oro è risalito a 1.185 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

mercato6_2Anche oggi sotto i riflettori Pirelli, che ha guadagnato il 2,21% a 15,23 euro, dopo il forte rialzo messo a segno ieri. Camfin e i suoi azionisti hanno comunicato che sono in corso trattative con un partner industriale internazionale per un'operazione relativa alla partecipazione detenuta dalla holding nel gruppo della Bicocca. In particolare, l'operazione, i cui elementi sono ancora in corso di negoziazione, comporterebbe il trasferimento dell'intera partecipazione detenuta da Camfin a un prezzo di 15 euro per azione a una società italiana di nuova costituzione, controllata dal partner industriale internazionale con un contestuale reinvestimento di Camfin in questa società. Una volta perfezionatosi il trasferimento, sarà lanciata un'offerta pubblica di acquisto sulla totalità delle azioni di Pirelli a un prezzo di 15 euro per azioni. In mattinata il Corriere della Sera aveva scritto che il gruppo cinese China National Chemical Corporation starebbe studiando l’OPA sul gruppo della Bicocca e il conseguente delisting dell’azienda italiana da Piazza Affari. Pirelli aveva replicato di non essere stata destinataria fino ad oggi di alcuna comunicazione formale circa il lancio di offerte pubbliche di acquisto.

In generale rialzo i bancari.
Banca Carige ha recuperato lo 0,57% a 0,0705 euro. Il consiglio di amministrazione dell’istituto ha approvato il piano industriale per il periodo 2015/2019 e ha deliberato la proposta di aumento di capitale da offrire in opzione ai soci per un importo massimo di 850 milioni di euro. Inoltre, il CdA ha deliberato la proposta di raggruppamento delle azioni ordinarie e di risparmio in circolazione, nel rapporto di una nuova azione, ordinaria o di risparmio, ogni 100 azioni, ordinarie o di risparmio, esistenti.
Performance migliori per IntesaSanpaolo (+3,03% a 3,126 euro) e Unicredit (+1,61% a 6,3 euro).
In rialzo di oltre un punto percentuale il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano è salito dell’1,29% a 0,59 euro.
Al contrario, la Popolare di Milano ha ceduto lo 0,53% a 0,935 euro. Gli analisti di Nomura hanno peggiorato il giudizio sull’istituto, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Neutrale”, dopo il rialzo messo a segno dal titolo nelle ultime settimane. Gli esperti hanno fissato un prezzo obiettivo di 0,7 euro.
Azimut ha messo a segno un progresso del 2,28% a 26,5 euro. Gli analisti di Banca IMI hanno peggiorato il giudizio sulla compagnia, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Add” (aggiungere), in seguito al rialzo messo a segno dal titolo da inizio anno. Tuttavia, gli esperti hanno incrementato da 22,35 euro a 28,75 euro il prezzo obiettivo.

Enel ha guadagnato il 2,02% a 4,35 euro. Non si sono fatte attendere le indicazioni delle banche d’affari sul colosso elettrico, dopo la diffusione dei target del nuovo piano industriale. HSBC ha alzato da 4,7 euro a 4,8 euro il target price su Enel, in seguito al miglioramento delle stime sul dividendo per il triennio 2015/2017. Gli esperti hanno ribadito il rating “Overweight” (sovrappesare). Indicazione simile da Banca Akros, che ha alzato da 4,5 euro a 4,75 euro il prezzo obiettivo sul colosso elettrico, ribadendo il consiglio di accumulare le azioni in portafoglio. NatIxis e Mediobanca, invece, hanno aumentato a 4 euro e a 4,3 euro il prezzo obiettivo sul colosso elettrico, confermando il giudizio “Neutrale”. Banca IMI ha incrementato da 4,5 euro a 4,6 euro il target price su Enel, ma ha peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio.
Enel Green Power è scesa dello 0,5% a 1,781 euro. Macquarie ha tagliato a 1,3 euro il target price sulla società energetica. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà meglio del mercato). Mediobanca ha ridotto da 2 euro a 1,9 euro il prezzo obiettivo su Enel Green Power, in seguito alla necessita di incrementare gli investimenti nei prossimi trimestri. Gli esperti hanno peggiorato il giudizio da “Outperform” (farà meglio del mercato) a “Neutrale”. Anche NatIxis ha sforbiciato il target price sulla società, portandolo da 2,29 euro a 2,23 euro. Tuttavia, gli analisti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

Bene i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è risalito a 46 dollari al barile.
ENI è salita del 3,44% a 16,25 euro. Performance positiva anche per Saipem (+1,79% a 9,365 euro).

Telecom Italia ha terminato la giornata con una flessione dello 0,09% a 1,094 euro. La compagnia telefonica ha collocato un prestito obbligazionario unsecured equity-linked per un ammontare pari a 2 miliardi di euro, con scadenza 26 marzo 2022. Le obbligazioni pagheranno una cedola fissa del 1,125% annuo. Il prezzo di conversione iniziale sarà fissato mediante applicazione di un premio pari al 70% oltre il prezzo di riferimento, da calcolarsi quale prezzo medio ponderato per i volumi delle azioni rilevato a Piazza Affari.
Tiscali ha subito un ribasso del 6,11% a 0,063 euro. Il gruppo sardo ha siglato una lettera di intesa non vincolante per un‘operazione di aggregazione industriale con Aria, provider italiano che offre servizi Larga Banda in modalità wireless. Intanto, Tiscali ha chiuso il 2014 con ricavi pari a 212,8 milioni di euro, in diminuzione del 4,7% rispetto ai 223,3 milioni di euro registrati nell’esercizio precedente. La compagnia ha terminato lo scorso anno con una perdita netta di 16,4 milioni di euro, rispetto al dato negativo di 4,7 milioni registrato nel 2013. Inoltre, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Oxford Asset Management ha incrementato la posizione corta su Tiscali, portandola dallo 0,81% allo 0,94%.

STM è salita dell’1,99% a 9,21 euro. Gli analisti di Morgan Stanley hanno alzato da 6 euro a 10 euro il prezzo obiettivo sul gruppo italofrancese, in seguito al rafforzamento del dollaro nei confronti dell’euro. Gli esperti hanno anche migliorato da “Underweight” (sottopesare) a “Equalweight” (neutrale) il giudizio.

Mediaset ha recuperato lo 0,89% a 4,296 euro. Gli analisti di Goldman Sachs hanno alzato da 4,2 euro a 4,6 euro il prezzo obiettivo sul gruppo del Biscione, in seguito alla revisione delle stime sul fatturato e sulla redditività per l’esercizio in corso. Gli esperti hanno confermato Mediaset nella propria lista di titoli da acquistare con convinzione.

Maire Tecnimont ha terminato la seduta con un balzo del 12,9% a 2,38 euro. La società ha chiuso lo scorso esercizio con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 50,3 milioni di euro, il triplo rispetto ai 16,95 milioni contabilizzati nel 2013. L’utile per azione è stato di 0,147 euro. Il management prevede il mantenimento di una marginalità positiva anche per l’esercizio in corso.

MolMed ha guadagnato il 7,06% a 0,3501 euro, mentre i diritti relativi all’aumento di capitale sono balzati del 42% a 0,0534 euro. La società biotech ha firmato un accordo strategico con GlaxoSmithKline in base al quale l'azienda italiana fornirà servizi di sviluppo, produzione e trasferimento tecnologico finalizzati all'applicazione clinica di terapie geniche basate sulla trasduzione cellulare con vettori virali. Il contratto firmato tra le due aziende prevede per MolMed ricavi per un ammontare minimo di 34 milioni di euro nei prossimi 5 anni.

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