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Il FTSEMib chiude in rialzo: banche protagoniste

Sulle montagne russe il Banco Popolare e la Popolare di Milano, dopo che i soci hanno approvato il progetto di fusione tra i due istituti. Giornata positiva per Unicredit

di Edoardo Fagnani 17 ott 2016 ore 17:55

Piazza Affari e le principali borse europee hanno iniziato la settimana con variazioni frazionali. Oggi ha preso il via il collocamento pubblico della decima tranche del Btp Italia: nella giornata odierna le richieste sul titolo sono state pari a oltre 1,2 miliardi di euro. Secondo Alberto Biolzi, Responsabile Advisory di Cassa Lombarda, la stagione delle trimestrali (in primis americane) continuerà a guidare il mercato azionario. "A fronte di valutazioni non più a sconto rispetto alle medie storiche, le guidance sui prossimi trimestri saranno molto importanti per valutare la tenuta e l’upside del mercato", ha precisato l'esperto. Bancari protagonisti di giornata: sulle montagne russe il Banco Popolare e la Popolare di Milano, dopo che i soci hanno approvato il progetto di fusione tra i due istituti. Giornata decisamente positiva per Unicredit.
Il FTSEMib ha registrato un frazionale rialzo dello 0,23% a 16.630 punti dopo aver oscillato tra un minimo di 16.536 punti e un massimo di 16.696 punti. Il FTSE Italia All Share è salito dello 0,27%. Progressi frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,55%) e per il FTSE Italia Star (+0,42%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,84 miliardi di euro, rispetto ai 2,02 miliardi di venerdì; oggi sono passate di mano 922.993.069 azioni (911.458.668 nella seduta di venerdì). Su 332 titoli trattati, 151 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 157; invariate le restanti 24 azioni.
L’euro ha oscillato intorno agli 1,1 dollari.

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mercato_positivo_2Bancari protagonisti di giornata.
Sulle montagne russe il Banco Popolare (+0,78% a 2,57 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso) e la Popolare di Milano (-3,02% a 0,4113 euro). Sabato le assemblee dei due istituti hanno approvato il progetto di fusione: i rapporti di cambio dell’operazione prevedono l’assegnazione di un’azione della Popolare di Milano di nuova emissione per ogni azione Banco Popolare in circolazione al momento di efficacia della fusione e un’azione della Popolare di Milano di nuova emissione per ogni 6,386 azioni della Popolare di Milano in circolazione al momento di efficacia della fusione. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 14 ottobre Syquant Capital ha incrementato lo “short” sulla Popolare di Milano, portandolo dall’1,2% all’1,3%. Lo stesso giorno ENA Investment Capital ha aperto una posizione corta sulla banca con una quota dello 0,6%.
Unicredit ha registrato un progresso del 2,28% a 2,154 euro. In relazione alle recenti voci riportate dalla stampa in merito alla potenziale dismissione di attività e del comunicato stampa diffuso da PZU, l’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier ha dichiarato che ha in corso trattative con la compagnia polacca e Polski Fundusz Rozwoju per esplorare la possibilità di porre in essere una transazione avente ad oggetto la controllata Bank Pekao. Tuttavia, la banca italiana ha precisato che non vi è alcuna certezza che queste trattative possano portare a una transazione né c’è certezza in merito alle condizioni alle quali questa operazione possa procedere. Intanto, gli analisti di NatIxis hanno tagliato da 4,9 euro a 3,2 euro il target price su Unicredit; tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Inoltre, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, Unicredit avrebbe emesso un bond decennale a tasso fisso per un ammontare di un miliardo di euro; il titolo avrebbe ottenuto richieste per oltre 1,25 miliardi di euro. Il rendimento è indicato a 170-175 punti base oltre il tasso mid swap di pari durata.
Buona performance per il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca senese è salito dell’1,17% a 0,1732 euro. Il consiglio di amministrazione di venerdì ha verificato e confermato all’unanimità la sussistenza dei requisiti di professionalità e onorabilità dell’amministratore delegato e direttore generale Marco Morelli. Lo stesso consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena ha analizzato una lettera inviata da Corrado Passera in cui viene illustrata una proposta non vincolante relativa al potenziale rafforzamento patrimoniale della banca toscana. Il consiglio di amministrazione ha conferito a riguardo uno specifico mandato all’amministratore delegato che ha avviato ulteriori approfondimenti. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 14 ottobre Oxford Asset Management ha ridotto la posizione corta sul Monte dei Paschi di Siena portandola dallo 0,5% allo 0,49%.
Da segnalare l’ottima performance del Creval (+8,63% a 0,3777 euro), sull’ipotesi che l’istituto possa essere protagonista in un’eventuale operazione straordinaria nel settore bancario italiano.

Snam ha ceduto lo 0,55% a 4,724 euro. Gli analisti Goldman Sachs hanno migliorato il giudizio sulla società e ora consigliano l’acquisto delle azioni, in seguito al calo subito dal titolo negli ultimi mesi; gli esperti hanno anche incrementato da 5,5 euro a 5,65 euro il target price, apprezzando i tassi di crescita della redditività dell’azienda.

Telecom Italia ha recuperato il 2,3% a 0,7325 euro. Barclays ha migliorato il giudizio sulla compagnia telefonica, portandolo da “Underweight” (sottopesare) a “Equalweight” (neutrale); il target price è stato migliorato da 0,8 euro a 0,85 euro, in seguito al miglioramento della valutazione della controllata TIM Brasil.

Salvatore Ferragamo ha registrato una flessione dell’1,61% a 22,55 euro. Gli analisti di Equita sim hanno limato da 23,9 euro a 23,5 euro il target price sull’azienda; gli esperti hanno anche peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio.

Atlantia ha registrato un rialzo dello 0,87% a 22,09 euro. Il consiglio di amministrazione della concessionaria autostradale ha deliberato di attribuire agli azionisti un acconto sui dividendi dell’esercizio 2016 pari a 0,44 euro per azione, in crescita del 10% rispetto all’acconto di 0,4 euro distribuito nel 2015. L’acconto sui dividendi, al netto delle eventuali ritenute di legge, sarà staccato il 21 novembre.

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