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Piazza Affari chiude in forte ribasso: male i bancari

In rosso i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è sceso a 55,5 dollari al barile. Chiusura negativa anche per Fiat Chrysler Automobiles e CNH Industrial

di Edoardo Fagnani 16 apr 2015 ore 17:43

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna in territorio negativo. Hanno pesato i timori per un default pilotato della Grecia. Intanto, sono arrivate forti richieste dagli investitori istituzionali per l’ottava tranche del BTP Italia: il titolo sarà assegnato a questi operatori per un ammontare di 4 miliardi di euro. Complessivamente il Tesoro collocherà sul mercato 9,38 miliardi di euro, relativamente all'ottava tranche del BTP Italia. In forte ribasso i bancari, dove spicca il calo subito dal Monte dei Paschi di Siena. In rosso i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è sceso a 55,5 dollari al barile. Chiusura negativa anche per Fiat Chrysler Automobiles e CNH Industrial.
Il FTSEMib ha subito una flessione dell’1,75% a 23.611 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha perso l’1,74% a 25.235 punti. In calo di oltre un punto percentuale anche il FTSE Italia Mid Cap (-1,65%) e il FTSE Italia Star (-1,27%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è balzato a 4,43 miliardi di euro, rispetto ai 3,38 miliardi di ieri. Su 353 titoli trattati, 287 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state solo 53. Invariate le rimanenti 13 azioni.
L’euro ha superato gli 1,07 dollari. L’oro si è confermato a 1.195 dollari.

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mercato_rosso_1In forte ribasso i bancari.
Male il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano è sceso del 2,19% a 0,6035 euro. Oggi si è riunita l’assemblea degli azionisti della banca senese per l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2014 e dell’aumento di capitale da 3 miliardi di euro. Nel corso dell’assemblea, il presidente della banca, Alessandro Profumo, ha anticipato che la ricapitalizzazione partirà dopo l'8 maggio. Intanto, secondo quanto riportato dalla stampa, la BCE avrebbe chiesto al Monte dei Paschi di Siena di chiudere l’operazione Alexandria aperta con il colosso Nomura. I vertici dell’istituto hanno evidenziato che questa indicazione comporterebbe la necessità di contabilizzare a bilancio una perdita di un miliardo di euro, oltre a frenare le cause risarcitorie aperte contro l’istituto giapponese.
In rosso anche le popolari. MF ha scritto che Banca Akros sarebbe al lavoro su un piano di esternalizzazione delle sofferenze degli istituti popolari, in particolare di quelle di 6 o 7 banche quotate e di medie dimensioni, con i quali i contatti sarebbero già in fase avanzata. UBI Banca ha subito una flessione del 2,51% a 7,37 euro. UBS ha aumentato da 6 euro a 7,5 euro per azione la valutazione sull’istituto, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione della banca. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. In calo di oltre il 3% il Banco Popolare (-3,19% a 13,94 euro) e la Popolare di Milano (-3,38% a 0,9285 euro).
IntesaSanpaolo ha perso il 2,27% a 3,098 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa l’istituto avrebbe emesso un bond Tier 2 con scadenza decennale, destinato agli investitori istituzionali. Il rendimento è indicato a 240 punti oltre il tasso mid swap di pari durata. Intanto, In relazione ad odierne notizie di stampa, l'amministratore delegato di IntesaSanpaolo, Carlo Messina, ha ribadito che l'istituto è interessato a possibili operazioni di crescita esterna esclusivamente nel settore del Wealth Management. In particolare, le operazioni dovranno consentire di avvalersi di marchi internazionali forti.
Mediobanca ha ceduto l’1,84% a 8,805 euro. Equita sim ha alzato da 9,5 euro a 10,6 euro il prezzo obiettivo sull’istituto di Piazzetta Cuccia, sulle prospettive di buoni dati trimestrali. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni. Intanto, l’agenzia Fitch ha assegnato un rating “BBB+” sulla solidità patrimoniale di Mediobanca, apprezzando l’attività dell’istituto. Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri sono “stabili”.

Hanno virato in rosso i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è sceso a 55,5 dollari al barile.
Male Saipem (-3,99% a 11,78 euro), in una seduta caratterizzata da elevata volatilità. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che ODEY Asset Management ha limato la posizione corta sulla società, portandola dall’1,02% allo 0,97%.
ENI ha terminato la seduta con un ribasso dell’1,09% a 17,24 euro. Gli analisti di Bernstein hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sul Cane a sei zampe, portandolo da 18,5 euro a 19 euro. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Underweight” (sottopesare).
In rosso anche Tenaris (-1,73% a 14,76 euro).

Fiat Chrysler Automobiles ha subito una flessione del 2,14% a 15,09 euro
. Oggi si è riunita l’assemblea degli azionisti della società guidata da Sergio Marchionne che ha approvato il bilancio dell’esercizio 2014. Secondo quanto scritto sul Corriere della Sera i vertici di Fiat Chrysler Automobiles avrebbero in corso colloqui con i pari grado di General Motors per valutare eventuali ipotesi di alleanze. I vertici della società guidata da Sergio Marchionne non hanno voluto commentare queste indiscrezioni. Intanto, l’ACEA ha comunicato che nel mese di marzo le immatricolazioni di automobili in Europa sono cresciute del 10,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Fiat Chrysler Automobiles ha fatto meglio del mercato registrando una crescita delle vendite del 15,7%. Di conseguenza, la quota di mercato del gruppo guidato da Sergio Marchionne si è attestata al 5,9%. Inoltre, gli analisti di Goldman Sachs hanno incrementato da 14,6 euro a 19,8 euro il prezzo obiettivo su Fiat Chrysler Automobiles. Gli esperti hanno confermato il gruppo automobilistico nella propria lista di titoli preferiti.
La stessa banca d’affari ha aumentato da 6,8 euro a 8,5 euro per azione la valutazione su CNH Industrial (-0,85% a 8,155 euro), in seguito al miglioramento delle stime finanziarie per il periodo 2015/2018. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.
Exor ha guadagnato lo 0,28% a 43,21 euro. Equita sim ha ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo, portandolo da 45,5 euro a 46 euro, in seguito all’aggiornamento delle valutazioni delle società partecipate. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere). Indicazione simile da Mediobanca, che ha alzato da 45,3 euro a 48,6 euro il target price su Exor. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

Prysmian è scesa del 2,35% a 19,1 euro. Nel corso dell’assemblea degli azionisti chiamata ad approvare il bilancio del 2014 il numero uno dell’azienda, Valerio Battista, ha dichiarato che i risultati del 2015 non saranno peggiori di quelli registrati lo scorso anno. Battista ha aggiunto che non sono in corso colloqui per eventuali acquisizioni di notevole dimensione.

YOOX ha guadagnato il 2,94% a 29,81 euro. Gli analisti di Citigroup hanno alzato da 23,5 euro a 33 euro il target price sulla società. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

Balzo a due cifre per Pierrel (+30,8% a 0,93 euro). La società ha comunicato che nel primo trimestre del 2015 le vendite ai professionisti d’Oltreoceano dell’anestetico dentale Orabloc sono cresciute del 41% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Dal 2012 - anno in cui il farmaco è sbarcato Oltreoceano - a oggi sono state vendute più di 20 milioni di tubofiale ai professionisti nordamericani del dental care.

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