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I bancari fanno salire il FTSEMib

I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato rialzi superiori al punto percentuale. La Bank of England ha deciso di non modificare la propria politica monetaria

di Edoardo Fagnani 14 lug 2016 ore 17:48

Borsa Italiana e le principali piazze europee hanno terminato la seduta odierna in territorio positivo, anche dopo la riunione della Bank of England, che – a sorpresa - ha deciso di non modificare la propria politica monetaria. La Banca Centrale d’Inghilterra ha confermato i tassi di interesse, con il saggio di riferimento che resta fermo allo 0,5%. Gli operatori puntavano a un taglio dei tassi di 25 punti base. L’istituto centrale ha lasciato fermo a 375 miliardi di sterline l’ammontare del programma di acquisto di titoli di stato (Quantitative Easing). Tuttavia, la Bank of England ha anticipato la possibilità di procedere con un taglio dei tassi di interesse già nella prossima riunione di agosto; non è escluso che l’istituto decida di procedere con ulteriori misure di stimolo monetario. Giornata decisamente positiva per i bancari: spiccano i rialzi del Monte dei Paschi di Siena e di Unicredit. In forte ribasso, invece, RcsMediagroup.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato rialzi superiori al punto percentuale. Il FTSEMib è salito dell’1,63% a 16.798 punti, dopo aver oscillato tra i 16.595 punti e i 16.858 punti. Il FTSE Italia All Share ha guadagnato l’1,59%. Segno più anche per il FTSE Italia Mid Cap (+1,34%) e il FTSE Italia Star (+1,14%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,53 miliardi di euro, rispetto ai 2,46 miliardi di ieri. Su 323 titoli trattati, 218 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 80. Invariate le rimanenti 25 azioni.
L’euro si è attestato a 1,11 dollari.

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mercato6_2Giornata decisamente positiva per i bancari.
In forte progresso il Monte dei Paschi di Siena, dopo il buon rialzo messo a segno ieri. L’istituto toscano è salito del 4,25% a 0,3406 euro. Secondo Il Sole24Ore il fondo Atlante utilizzerà l’intero ammontare di risorse ancora a disposizione (1,75 miliardi di euro) per rilevare la tranche equity di crediti cartolarizzati considerata più rischiosa. Il quotidiano finanziario ha ricordato che “la cessione delle sofferenze a prezzo diverso da quello di carico genererà un ammanco di capitale, che è stimato tra i 2 e i 3 miliardi di euro”. Anche in questo caso è probabile un intervento del Fondo Atlante, anche se non è escluso un intervento diretto dello stato. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 13 luglio Marshall Wace ha ridotto lo “short” sul Monte dei Paschi di Siena, portandolo dall’1,57% all’1,41%.
Ottima giornata anche per Unicredit (+6,63% a 2,154 euro). Gli analisti di Citigroup hanno alzato il target price sull’istituto, portandolo da 2,4 euro a 3,15 euro. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio e ora consigliano l’acquisto delle azioni, apprezzando la strategia del nuovo management, focalizzata sul rafforzamento del capitale e della redditività.
La Popolare dell’Emilia Romagna è salita del 4,28% a 3,364 euro. L’istituto ha comunicato di aver perfezionato la cessione pro-soluto di un portafoglio di crediti in sofferenza a due distinti investitori specializzati del settore, Algebris NPL Fund e Cerberus European Investments. Il portafoglio di sofferenze ceduto è costituito da circa 15.000 posizioni per un valore lordo di libro complessivo pari a circa 450 milioni di euro.
In forte rialzo anche il Banco Popolare (+5,49% a 2,344 euro) e la Popolare di Milano (+3,4% a 0,423 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 13 luglio AQR Capital Management ha incrementato lo “short” sul Banco Popolare, portandolo dall’1,31% all’1,47%.

ENI ha registrato un progresso dell’1,85% a 14,9 euro. Gli analisti di RBC Capital hanno ritoccato al rialzo il target price sul colosso petrolifero, portandolo da 16 euro a 17 euro; gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

Chiusura negativa per Snam (-0,48% a 5,18 euro) e Terna (-1,1% a 4,836 euro). Gli analisti di Citigroup hanno tagliato il target price sulle due società, portandolo rispettivamente a 4,6 euro e a 4,3 euro; gli esperti hanno anche peggiorato il rating e ora consigliano di vendere entrambe le azioni.

Telecom Italia ha guadagnato l’1,6% a 0,6665 euro. Gli analisti di HSBC hanno tagliato da 0,8 euro a 0,75 euro il target price sulla compagnia telefonica, segnalando una possibile pressione sulla generazione di cassa nel triennio 2016/2018; gli esperti hanno anche peggiorato il giudizio, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere).

Buzzi Unicem è salita del 3,06% a 17,2 euro. Gli analisti di Equita sim hanno alzato a 20 euro il target price sulla società, in seguito al miglioramento delle stime sulla redditività per il biennio 2016/2017; gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Sulla stessa lunghezza d’onda Exane, che ha incrementato a 24 euro il prezzo obiettivo su Buzzi Unicem; gli esperti hanno ribadito il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

In decisa flessione RcsMediagroup (-4,75% a 0,9425 euro). L’opas promossa da Urbano Cairo ha ricevuto adesioni per 58,9 milioni di azioni, pari all’11,29% del capitale di RcsMediagroup. L’OPA lanciata dalla cordata guidata da Andrea Bonomi, invece, ha ottenuto adesioni per 15,9 milioni di azioni, pari al 3% del capitale (27,8% considerate anche le azioni possedute prima dell’inizio dell’offerta). Borsa Italiana ha ricordato che le azioni ordinarie di RcsMediagroup acquistate sul mercato oggi e domani non potranno essere portate in adesione alle due offerte.

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