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Il FTSEMib ha chiuso con un rialzo

I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato rialzi superiori al mezzo punto percentuale. Andamento nervoso per Unicredit, mentre è proseguito il ribasso di Banca Carige

di Edoardo Fagnani 14 feb 2017 ore 17:46

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con variazioni frazionali. L'Istat ha comunicato che nel quarto trimestre del 2016 il prodotto interno lordo in Italia, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell'1,1% nei confronti del quarto trimestre del 2015. Corretto per gli effetti di calendario nel 2016 il PIL è aumentato dell'1%. L’Eurostat ha comunicato che nel quarto trimestre del 2016 il Pil in Europa (seconda stima) ha evidenziato un aumento dello 0,4% su base trimestrale e un incremento dell’1,7% su base annuale. I dati sono stati leggermente inferiori alle indicazioni preliminari diffuse nelle scorse settimane. Andamento nervoso per Unicredit, mentre è proseguito il ribasso di Banca Carige. Ottima performance per Generali e per Fiat Chrysler Automobiles.

I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato rialzi superiori al mezzo punto percentuale. Il FTSEMib ha messo a segno un progresso dello 0,65% a 19.188 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 18.963 punti e un massimo di 19.193 punti. Il FTSE Italia All Share ha guadagnato lo 0,7%. In rialzo anche il FTSE Italia Mid Cap (+1,07%) e il FTSE Italia Star (+0,6%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,56 miliardi di euro, rispetto ai 2,27 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 665.629.778 azioni (652.015.788 nella seduta di ieri). Su 354 titoli trattati, 188 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 144; invariate le restanti 22 azioni.

L’euro è sceso sotto gli 1,06 dollari.

 

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mercato-positivoIn generale rialzo i bancari.

Seduta nervosa per Unicredit. Il titolo dell’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier ha recuperato l’1,03% a 12,79 euro, mentre i diritti relativi all’aumento di capitale hanno messo a segno un rialzo dell’1,3% a 11,65 euro. Segno meno, invece, per le azioni di risparmio (-0,71% a 42 euro). Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore la Fondazione CRT parteciperà all’aumento di capitale di Unicredit, mettendo sul piatto 220 milioni di euro; di conseguenza, la partecipazione dell’ente nel capitale della banca dovrebbe scendere dal 2% all’1,7%. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 13 febbraio Jane Street Group ha incrementato la posizione corta su Unicredit, portandola dall’1,37% all’1,45%. Lo stesso giorno Susquehanna International Holdings ha incrementato dallo 0,91% all’1,27% lo “short” sull’istituto. Anche Headwaters Holdings e Swissarb hanno aumentato lo “short” sull’istituto, portandolo rispettivamente allo 0,68% e allo 0,79%. Cigogne Management e Polygon Global Partners, invece, hanno aperto una posizione corta su Unicredit, con una quota rispettivamente dello 0,51% e dello 0,54%.

Ottima giornata per il BancoBPM; il titolo è balzato del 4,87% a 2,628 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 13 febbraio AQR Capital Management ha incrementato dal 2,12% al 2,23% lo “short” sull’istituto.

Molto bene anche BPER Banca (+3,44% a 4,936 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 13 febbraio B&G Master Fund ha ridotto lo “short” sulla banca, portandolo dallo 0,51% allo 0,46%. Lo stesso giorno Citadel Advisors II ha aperto una posizione corta sull’istituto con una quota dello 0,53%.

Banca Carige ha subito uno scivolone del 5,06% a 0,3 euro, dopo il forte ribasso subito ieri. MF ha segnalato che c’è molta attesa per la presentazione del nuovo piano, prevista per il prossimo 28 febbraio, ma per gli analisti è possibile che la banca debba raccogliere ulteriore capitale. Secondo quanto riportato dal quotidiano finanziario Banca Carige non avrebbe mai scartato l'ipotesi di un aumento di capitale, ma l'ha sempre considerata come l'ultima opzione. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende il 13 febbraio Numen Capital ha incrementato la posizione corta su Banca Carige, portandola dallo 0,94% all’1,2%.

 

In forte progresso Generali; il titolo della compagnia triestina è salito dell’1,62% a 15,01 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore nelle prossime ore dovrebbe riunirsi il consiglio di amministrazione della compagnia triestina; all’ordine del giorno ci sarebbero temi ordinari ma secondo il quotidiano economico non è escluso che ci possa essere una informativa su tempi e modalità della ristrutturazione del prestito titoli legato al pacchetto del 3% in IntesaSanpaolo (+1,31% a 2,172 euro).

 

ENI invariata a 14,54 euro. Il Cane a sei zampe ha perfezionato la cessione a BP della quota del 10% nella concessione di Shorouk, nell’offshore dell’Egitto. I due colossi avevano concordato la vendita della quota nella concessione, nella quale si trova il giacimento super-giant a gas di Zohr, a novembre 2016. ENI, attraverso la sua controllata IEOC, detiene ora una quota di partecipazione del 90% e ha già concordato con Rosneft la cessione di una quota del 30% che sarà perfezionata nei prossimi mesi e soggetta all’approvazione del governo egiziano.

 

Ottima performance per Fiat Chrysler Automobiles (+4,14% a 10,81 euro). Gli esperti collegano il rialzo del titolo del gruppo guidato da Sergio Marchionne alle indiscrezioni relative a possibili trattative tra Peugeot e General Motors per rilevare le attività europee del colosso automobilistico statunitense.

 

Telecom Italia ha ceduto l’1,3% a 0,7975 euro. Gli analisti di Berenberg hanno alzato da 0,78 euro a 0,84 euro il prezzo obiettivo sulla compagnia telefonica, in seguito al miglioramento delle stime sui ricavi e sulla redditività per i prossimi trimestri; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

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