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Milano: il FTSEMib chiude in rosso. A pesare i Pil

Giornata negativa per le principali borse del Vecchio Continente. Vendite, in particolare, sui bancari. A favorire i ribassi la diffusione dei dati sul Pil nelle economie europee

di Edoardo Fagnani 14 ago 2015 ore 17:49

Piazza Affari e le principali piazze del Vecchio Continente chiudono la settimana con una seduta negativa. Vendite, in particolare, sui bancari. A favorire i ribassi la diffusione dei dati sul Pil nelle principali economie europee. L’Istat ha comunicato che nel secondo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo italiano è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Il dato è stato leggermente inferiore alle attese degli analisti, che si attendevano una crescita dello 0,3%. Peggiore delle previsioni anche il dato su Pil in Europa nel secondo trimestre 2015.
Nonostante le letture dei Pil delle principali nazioni europee e dell'intera zona Euro non abbiano sorpreso positivamente addetti ai lavori e mercati finanziari gli analisti di Credit Suisse continuano a puntare sulla ripresa europea. Secondo gli esperti i rallentamenti evidenziati nelle letture delle scorse ore "sono statistici e transitori, ma non fondamentali". Credit Suisse rimane fiduciosa sulla ripresa dell'economia dell'Eurozona che proseguirà nei prossimi trimestri.
Intanto, secondo diverse banche d’affari la reazione negativa dei mercati azionari alla svalutazione delle yuan è stata esagerata.

Il FTSEMib ha perso lo 0,46% a 23.249 punti, mentre il FTSE Italia All Share è scesa dello 0,38% a 24.941 punti.
In controtendenza il FTSE Italia Mid Cap (+0,11%) e il FTSE Italia Star (+0,2%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,98 miliardi di euro, rispetto ai 2,79 miliardi di ieri. Su 326 titoli trattati, 140 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 160. Invariate le rimanenti 26 azioni.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

milano_3Segno meno per i bancari.
In flessione il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo dell’istituto toscano ha registrato un calo dell’1,12% Il Credit Suisse ha ripreso la copertura sulla banca senese con un target price di 1,9 euro e un giudizio “Neutrale”. Secondo gli esperti della banca svizzera, la posizione patrimoniale del Monte dei Paschi di Siena è molto migliore rispetto a quella dello scorso anno, dopo l’aumento di capitale da 3 miliardi di euro.
IntesaSanpaolo ha perso lo 0,82%. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore l’istituto guidato da Carlo Messina e Generali (+0,11%) starebbero studiando la possibilità di definire un accordo per crescere nell’Est Europa. In particolare si tratterebbe di una sorta di progetto di collaborazione, nel ramo vita, che punterebbe ad allargare un asse già esistente. Tuttavia, IntesaSanpaolo ha smentito questa ipotesi.

Saipem ha perso lo 0,45%. Dalle comunicazioni di Internal dealing diffuse da Borsa Italiana si apprende che il 7 luglio l’azionista Dodge & Cox ha acquistato 154.800 azioni della società a un prezzo di 8,41 euro per azione. Il socio ha speso oltre 1,3 milioni di euro. Tuttavia, il 17 luglio la stessa Dodge & Cox ha venduto 2mila azioni di Saipem a un prezzo unitario di 8,65 euro, incassando poco più di 17mila euro.
Saras è torna a salire, anche se lievemente (+0,34%).
Gli analisti di Equita sim hanno peggiorato il rating sulla società di raffinazione, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere), in seguito al rally registrato dal titolo nelle ultime settimane. Gli esperti hanno fissato una valutazione di 2,46 euro per azione.
Enel ha perso l’1,21%. Gli analisti di RBC Capital hanno incrementato il prezzo obiettivo sul colosso elettrico, portandolo da 4,75 euro a 5,25 euro, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda e all’incremento del target price della controllata spagnola Endesa. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

Pirelli in rialzo di un minimo 0,07%
. Dalle comunicazioni ufficiali della Consob sulle partecipazioni rilevanti è possibile apprendere con precisione qual è il nuovo assetto azionario di Pirelli dopo l'ingresso di China National Chemical Corporation. Dall'11 agosto scorso, tramite la Marco Polo Industrial Holding, la società cinese ha il 20,343% del capitale del gruppo degli pneumatici. Camfin, che dall'1 dicembre 2014 aveva una quota del 26,193%, conserva una partecipazione del 5,632%.

Tiscali ha registrato un rialzo del 3,73%.
MF ha intervistato il numero uno della società, Renato Soru, focalizzando l’attenzione sul consolidamento del settore telefonico italiano, dopo l’accordo strategico siglato tra Wind e 3 Italia. Il manager ritiene che l’operazione tra i due gruppi telefonici abbia molto senso strategico, in quanto il settore sarà sempre più focalizzato sui servizi. Renato Soru prevede che nei prossimi 10 anni ci saranno molti meno operatori sul mercato. Di conseguenza, il manager non ha escluso che anche Tiscali possa “partecipare a una futura fase di razionalizzazione” del settore.

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