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FTSEMib, la chiusura è negativa. In rosso le banche

I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi nell’ordine del punto percentuale. Male Unicredit, mentre MPS è riuscita a limitare i danni. Balzo di FinecoBank

di Edoardo Fagnani 13 ott 2016 ore 17:50

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con ribassi nell’ordine del punto percentuale. Gli esperti di Anima consigliano un approccio prudente al mercato azionario italiano, segnalando che la situazione del settore bancario appare ancora lontana dal trovare una soluzione definitiva. In mattinata il Tesoro ha collocato tre Btp per un ammontare di 8,5 miliardi di euro: il rendimento del titolo con scadenza a sette anni è cresciuto allo 0,83%. In generale ribasso i titoli del settore bancario: solo MPS è riuscita a limitare i danni. Da segnalare i forti progressi registrati da FinecoBank e da AlerionCleanpower.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi nell’ordine del punto percentuale. Il FTSEMib ha lasciato sul terreno l’1,22% a 16.269 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 16.195 punti e un massimo di 16.367 punti. Il FTSE Italia All Share ha perso l’1,08%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-0,18%) e per il FTSE Italia Star (-0,7%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è cresciuto a 2,11 miliardi di euro, rispetto agli 1,81 miliardi di ieri; sono passate di mano complessivamente 879.658.313 azioni (836.870.301 nella seduta di ieri). Su 336 titoli trattati, 226 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 96; invariate le restanti venti azioni.
L’euro è tornato sopra gli 1,1 dollari.

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mercato_21Giornata negativa per i bancari.
Il Monte dei Paschi di Siena ha limitato i danni. Il titolo della banca senese è sceso dello 0,52% a 0,1708 euro. Quaestio ha comunicato di aver completato, tramite Credito Fondiario, la valutazione finanziaria sul portafoglio di sofferenze del Monte dei Paschi di Siena oggetto di cartolarizzazione. I risultati della valutazione hanno confermato le ipotesi di prezzo formulate nel “Memorandum of Understanding” all’inizio del processo valutativo. Di conseguenza, Quaestio ha confermato il proprio investimento nella tranche “mezzanine” per un ammontare fino a 1,6 miliardi di euro subordinatamente alle condizioni concordate con la banca toscana. Intanto, secondo quanto scritto su MF, Corrado Passera starebbe continuando a lavorare sul dossier dell’istituto senese e potrebbe presto presentare all’autorità di vigilanza un piano più articolato rispetto a quello già diffuso lo scorso luglio. L’ex ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, già numero uno di Poste Italiane e IntesaSanpaolo, starebbe raccogliendo una serie di investitori stranieri.
Unicredit ha terminato la giornata con un calo del 3,64% a 2,066 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso nel pomeriggio. L’istituto ha completato la procedura di accelerated bookbuilding per la cessione a investitori istituzionali di circa 121,4 milioni di azioni ordinarie detenute in FinecoBank (+5,58% a 5,055 euro) - corrispondenti al 20% del capitale - al prezzo di 4,55 euro per azione. Il corrispettivo complessivo è stato pari a circa 552 milioni di euro. Il prezzo incorpora uno sconto del 5% rispetto al prezzo di chiusura di ieri di FinecoBank. L’operazione ha consentito un aumento pari a circa 12 punti base del CET1 ratio di UniCredit. A seguito della chiusura dell'offerta, la banca continuerà a controllare e consolidare la società con una partecipazione del 35%, facendo leva sulle capacità e competenze di FinecoBank e sostenendo la sua politica di investimento della liquidità. Intanto, gli analisti di Equita sim hanno tagliato da 5,9 euro a 5,7 euro il target price su FinecoBank, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione della compagnia; tuttavia, gli esperti hanno migliorato il giudizio e ora consigliano l’acquisto delle azioni, in seguito al ribasso subito dal titolo nel corso del 2016. Per lo stesso motivo Banca Akros ha migliorato da “Neutrale” a “Buy” (acquistare) il rating su FinecoBank; tuttavia, gli analisti hanno tagliato da 6,4 euro a 5,75 euro il prezzo obiettivo, sull’ipotesi che sul mercato possa arrivare una quantità eccessiva di azioni (anche se non nel breve periodo).
Performance decisamente negative per il Banco Popolare (-4,69% a 2,4 euro) e per la Popolare di Milano (-4,61% a 0,3998 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 12 ottobre MOMentum Alternative Investments ha ridotto la posizione corta sulla Popolare di Milano, portandola dall’1,03% allo 0,96%. Lo stesso giorno Syquant Capital ha incrementato la posizione corta sull'istituto, portandola dallo 0,98% all’1,05%.
Male anche UBI Banca (-3,77% a 2,244 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 12 ottobre AQR Capital Management ha ridotto la posizione corta sull'istituto, portandola dal 3,88% al 3,78%. Lo stesso giorno Oceanwood Capital Management ha incrementato lo "short" sulla banca, portandolo dallo 0,81% allo 0,94%.

AlerionCleanpower ha registrato un balzo del 21,9% a 2,482 euro. Il consiglio di amministrazione di Edison ha approvato il lancio di un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria su 43.579.004 azioni ordinarie di AlerionCleanpower, pari al 100% del capitale, a un prezzo di 2,46 euro per azione. Il prezzo offerto incorpora un premio del 20,6% rispetto al prezzo di chiusura di ieri e del 29,5% rispetto al corrispettivo dell’offerta di Fri-El Green Power, che è parziale e riguarda il 29,9% del capitale. L’operazione rientra nella strategia della società di rafforzarsi nelle energie rinnovabili con l’obiettivo di diventare il primo operatore del settore eolico. Con l’acquisizione di AlerionCleanpower, che ha un parco produttivo di 10 campi eolici in Italia con una capacità installata di 259 MW (cui si aggiunge 1 impianto da 6 MW in Bulgaria), nascerà il secondo polo eolico in Italia che contribuirà alla crescita e al consolidamento dei principali operatori di questo settore. Inoltre, l'offerta è finalizzata alla revoca dalla quotazione delle azioni di AlerionCleanpower da Piazza Affari.

Mediaset ha recuperato lo 0,15% a 2,606 euro. Il Sole24Ore ha scritto che il gruppo del Biscione ha deciso di compiere "un altro passo sul terreno del contenzioso" con Vivendi nell'ambito dell'affaire Premium, depositando al Tribunale di Milano un’istanza, con procedura d’urgenza, per chiedere il sequestro cautelare del 3,5% del capitale della società francese. Proprio quella quantità di azioni che rappresentavano il corrispettivo concordato per il pagamento del 100% di Premium e lo scambio con il 3,5% di Mediaset.
 
Ferrari ha limitato il calo allo 0,6% a 47,96 euro. Mediobanca ha alzato da 56 dollari a 61,7 dollari il target price sul titolo del Cavallino Rampante, segnalando la forza del marchio a livello internazionale e la qualità dei prodotti; gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

STM ha terminato la giornata con un rialzo dello 0,56% a 7,13 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie il titolo ha beneficiato del via libera dell’Unione Europea al pacchetto di investimenti da 270 milioni di euro per lo sviluppo di un polo produttivo a Catania.

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