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Il FTSEMib chiude in rosso. Si salva MPS

I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi nell’ordine del punto percentuale. In rosso Unicredit. Chiusura negativa anche per Telecom Italia

di Edoardo Fagnani 13 lug 2016 ore 17:50

Borsa Italiana e le principali piazze europee hanno registrato performance contrastate nella seduta odierna. Riflettori accesi sulle aste dei titoli di stato italiani: in mattinata il Tesoro ha collocato quattro Btp per un ammontare di 7,5 miliardi di euro; in particolare, il rendimento del titolo con scadenza a tre anni è diventato negativo. In generale ribasso i bancari, dopo i forti rialzi messi a segno ieri: ha fatto eccezione il Monte dei Paschi di Siena, mentre Unicredit ha chiuso in ribasso. Chiusura negativa anche per Telecom Italia.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi nell’ordine del punto percentuale. Il FTSEMib è sceso dell’1,15% a 16.528 punti, oscillando tra un minimo di 16.508 punti e un massimo di 16.820 punti. Il FTSE Italia All Share ha ceduto l’1,01%. Variazioni minime per il FTSE Italia Mid Cap (-0,07%) e il FTSE Italia Star (+0,08%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,46 miliardi di euro, rispetto ai 3,23 miliardi di ieri. Su 311 titoli trattati, 168 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 118. Invariate le rimanenti 25 azioni.
L’euro ha superato gli 1,11 dollari, prima della diffusione del Beige Book, che fornirà un aggiornamento sull’andamento dell’economia negli Stati Uniti.

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mercato_negativo6In generale ribasso i bancari, dopo i forti rialzi messi a segno ieri.
Ha fatto eccezione il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano è balzato del 5,39% a 0,3267 euro. Il Sole24Ore ha evidenziato che il Monte dei Paschi di Siena, alleggerito di parte delle sofferenze, potrebbe diventare preda per altri istituti italiani. Il quotidiano finanziario ha avanzato l’ipotesi di un interesse di UBI Banca (-6,03% a 2,648 euro), anche se quest’ultima ha più volte smentito la possibilità di procedere con un’operazione di questo tipo. Tuttavia, secondo Il Sole24Ore, “in una parte dell’azionariato bresciano si continuerebbe a valutare con interesse un’aggregazione Ubi-Mps”. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 12 luglio Marshall Wace ha ridotto lo “short” sul Monte dei Paschi di Siena, portandolo dall’1,69% all’1,57%.
Segno più anche per Banca Carige (+4,08% a 0,3621 euro).
Chiusura in territorio negativo, invece, per Unicredit (-3,81% a 2,02 euro). Ancora elevati i volumi: nella seduta odierna sono passate di mano oltre 154 milioni di azioni. L’istituto ha perfezionato la cessione a investitori istituzionali di 26,2 milioni di azioni ordinarie detenute in Bank Pekao, corrispondenti a circa il 10% del capitale dell'istituto. La vendita è stata effettuata a un prezzo di 126 zloty per azione, attraverso un’accelerated bookbuilding offering. Il corrispettivo complessivo è stato pari a circa 3,3 miliardi di zloty, equivalenti a circa 749 milioni di euro, sulla base di un tasso di cambio EUR/PLN di 4,4171. Il prezzo incorpora uno sconto del 6% circa rispetto all'ultimo prezzo di chiusura di Pekao pre-annuncio e ha consentito un aumento pari a circa 12 punti base del CET1 ratio di Unicredit. In seguito all’offerta, l'istituto italiano continuerà a detenere una partecipazione di controllo in Pekao, corrispondente al 40,1% del capitale azionario della banca. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 6 luglio BlackRock ha ridotto la partecipazione detenuta in Unicredit, portandola dal 5,133% al 4,977%. La stessa Consob ha comunicato che il 12 luglio Lansdowne Partners (UK) ha ridotto la posizione corta su Unicredit, portandola dallo 0,82% allo 0,36%. Inoltre, gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno ridotto le stime sull’utile per azione di Unicredit per il triennio 2016/2018, ma hanno migliorato la previsione sul CET1 a fine 2016, per tenere in considerazione le cessioni delle partecipazioni detenute in FinecoBank e in Bank Pekao; gli esperti hanno confermato il target price di 3,5 euro e l’indicazione di acquisto delle azioni.
Segno meno per il Banco Popolare (-6,64% a 2,222 euro) e per la Popolare di Milano (-3,7% a 0,4091 euro). Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 1° luglio Norges Bank ha ridotto la partecipazione detenuta nel Banco Popolare, portandola dal 3,69% al 3,464% del capitale.
Segno meno anche per IntesaSanpaolo (-1,15% a 1,896 euro). Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 1° luglio BlackRock è diventato uno dei maggiori azionisti dell’istituto guidato da Carlo Messina con una partecipazione del 5,101%; la quota è detenuta in gestione non discrezionale del risparmio. La Commissione ha precisato che dal 4 luglio BlackRock detiene altre posizioni lunghe con regolamento in contanti nella banca per una quota pari allo 0,089%, oltre a una partecipazione potenziale pari allo 0,216% del capitale.

Buona giornata per Saipem (+2,44% a 0,4158 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 12 luglio AQR Capital Management ha incrementato lo “short” sulla società di ingegneristica, portandolo dallo 0,9% all’1,01%.

Telecom Italia ha perso il 5,27% a 0,656 euro. L’agenzia Moody’s ha ribadito il rating sul debito a lungo termine della compagnia telefonica, fissato a “Ba1”; il giudizio conferma l’azienda tra gli emittenti speculativi. Gli esperti ritengono che il nuovo amministratore delegato possa accelerare la strategia di taglio dei costi, con l’obiettivo di stabilizzare la marginalità sul mercato domestico e ridurre l’indebitamento nell’arco dei prossimi 18 mesi. Tuttavia, le prospettive sul rating per i prossimi trimestri rimangono “negative”. Intanto, gli analisti di Oddo Securities hanno tagliato da 1,2 euro a 0,52 euro il prezzo obiettivo su Telecom Italia; gli esperti hanno anche peggiorato il giudizio e ora consigliano di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio.

Generali ha lasciato sul terreno lo 0,98% a 11,11 euro
. Moody’s ha ribadito il rating IFS sulla compagnia triestina fissato a "Baa1"; il giudizio conferma la compagnia assicurativa tra gli emittenti non speculativi. Gli esperti hanno precisato che "la conferma dei rating di Generali riflette sia il profilo di business del gruppo solido e diversificato, sia i miglioramenti di redditività e capitalizzazione registrati nel corso degli ultimi anni". Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri sono "stabili".

In frazionale progresso RcsMediagroup (+0,25% a 0,9895 euro). Ad oggi l’opas promossa da Urbano Cairo ha ricevuto adesioni per 49,2 milioni di azioni, pari al 9,5% del capitale di RcsMediagroup. L’OPA lanciata dalla cordata guidata da Andrea Bonomi, invece, ha ottenuto adesioni per 8,24 milioni di azioni, pari al 2,1% dell’offerta e all’1,58% del capitale. International Media Holding ha comunicato di aver acquistato nella seduta odierna 11,34 milioni di azioni di RcsMediagroup a un prezzo medio di 0,9892 euro per azione. Considerate anche le adesioni all'OPA lanciata dalla società pervenute fino alla data del 12 luglio 2016, la partecipazione riferibile alla cordata guidata da Andrea Bonomi è pari a 137.893.599 azioni, corrispondenti al 26,42% del capitale.
Mediaset ha perso l’1,87% a 3,364 euro. Mediobanca ha tagliato da 5,13 euro a 4,54 euro il target price sul gruppo del Biscione, in seguito alla revisione delle stime sulla raccolta pubblicitaria sul mercato italiano; tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

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