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Piazza Affari, brillano le popolari. Male Generali e RCS

Gli analisti di Goldman Sachs hanno mostrato un cauto ottimismo sull’azionariato europeo nel 2015, sulla base di un miglioramento dello scenario economico nella zona euro

di Edoardo Fagnani 12 mar 2015 ore 17:46

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con gli indici poco sotto alla parità, dopo i forti rialzi di ieri. Gli analisti di Goldman Sachs hanno mostrato un cauto ottimismo sull’azionariato europeo nel 2015, sulla base di un miglioramento dello scenario economico nella zona euro. Intanto, in mattinata il Tesoro ha collocato tre Btp: il rendimento del settennale è stato fissato allo 0,74%. Seduta decisamente negativa per Generali e RcsMediagroup, in scia ai risultati del 2014. Buone performance, invece, per gli istituti popolari, dopo che la Camera dei Deputati ha dato il via libera al decreto legge sulla riforma della governance della banche.
Il FTSEMib è sceso dello 0,11% a 22.809 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha perso lo 0,05% a 24.322 punti. Segno più per il FTSE Italia Mid Cap (+0,19%) e il FTSE Italia Star (+1,12%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 3,81 miliardi di euro, rispetto ai 4,11 miliardi di ieri. Su 341 titoli trattati, 186 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 133. Invariate le rimanenti 22 azioni.
L’euro è tornato sopra gli 1,06 dollari. L’oro è sceso a 1.150 dollari.

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mercato4_2Vendite su Generali (-4,4% a 18,23 euro). La compagnia assicurativa ha terminato il 2014 con un utile netto (esclusa la quota di terzi) di 1,67 miliardi di euro, in contrazione rispetto agli 1,92 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente, in conseguenza a oneri straordinari per 0,4 miliardi. In forte miglioramento il risultato operativo, che è cresciuto del 10,8%, passando da 4,07 miliardi a 4,51 miliardi di euro. I premi lordi complessivi sono saliti del 7,7% a 70,43 miliardi di euro, grazie alla crescita nel ramo vita. Generali prevede per il 2015 di rafforzare i livelli di performance operativa raggiunti lo scorso anno. Il management ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,6 euro per azione, in forte aumento rispetto agli 0,45 euro assegnati lo scorso anno. Nel corso della conference call a commento dei risultati trimestrali i vertici di Generali hanno anticipato che nei prossimi esercizi il dividendo dovrebbe crescere progressivamente. Dopo la diffusione dei risultati del 2014 gli analisti di Banca Akros hanno alzato da 18,5 euro a 20,5 euro il target price su Generali. Tuttavia, gli esperti hanno peggiorato da “Accumulate” a Hold” (mantenere) il giudizio.

RcsMediagroup ha terminato la giornata con un tonfo del 7,32% a 1,19 euro. La società editoriale ha chiuso il 2014 con una perdita di 110,8 milioni di euro, in flessione dal rosso di 218,5 milioni dell’esercizio precedente. Nel corso della presentazione dei dati di bilancio alla comunità finanziaria i vertici della società editoriale hanno dichiarato che puntano a chiudere l’esercizio in corso con una marginalità del 9%. Il management ha aggiunto che l’obiettivo di Ebitda margin al 2018 è stato fissato al 15%, in linea con il livello dei principali concorrenti. Dopo la diffusione dei dati di bilancio gli analisti di Kepler Cheuvreux e di Banca Akros hanno peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio. Gli esperti delle due banche d’affari hanno anche sforbiciato a 1,4 euro il prezzo obiettivo, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Mediobanca, invece, ha tagliato da 1,89 euro a 1,73 euro il prezzo obiettivo sulla società editoriale, anche se ha confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).
In forte rialzo, invece, Mondadori (+3,37% a 1,075 euro). Il gruppo di Segrate ha chiuso il 2014 con un utile netto di 0,6 milioni di euro, rispetto a una perdita di 185,4 milioni di euro dell’esercizio precedente. Per il 2015 i vertici della società si aspettano un margine operativo lordo in significativa crescita a livello operativo.

Spunti importanti tra i bancari.
Buone performance per gli istituti popolari, dopo che la Camera dei Deputati ha dato il via libera al decreto legge sulla riforma della governance della banche. Il Banco Popolare e la Popolare di Milano hanno guadagnato rispettivamente il 2,6% e il 4,18%. La Popolare dell’Emilia Romagna è salita dell’1,4% a 7,945 euro. Goldman Sachs ha inserito l’istituto nella propria lista di titoli preferiti, sulla base di un prezzo obiettivo di 10,3 euro.
Chiusura positiva anche per il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha registrato un progresso dello 0,75% a 0,605 euro.
Spicca il balzo di Azimut (+4,99% a 24,6 euro). La compagnia ha chiuso il 2014 con ricavi pari a 552,25 milioni di euro, in sensibile crescita rispetto ai 472,1 milioni dell'anno precedente. Il reddito operativo è stato è stato pari a 193,1 milioni di euro, dai 181,5 del 2013 mentre l'utile netto è stato pari a 92,1 milioni di euro dai 155,7 milioni dell'anno precedente. Il board proporrà all’assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo totale pari a 0,78 euro.

ENI ha terminato la giornata con un ribasso dello 0,61% a 16,33 euro. In giornata si sono riuniti i vertici del Cane a sei zampe per approvare i dati di bilancio del 2014. I dati saranno diffusi domani, prima dell’apertura dei mercati.
Per lo stesso motivo si è riunito il management di Enel Green Power (+0,21% a 1,871 euro). La società energetica ha chiuso il 2014 con ricavi pari a poco meno di 3 miliardi di euro, in aumento del 11,1% rispetto ai 2,7 miliardi contabilizzati nell'esercizio precedente. L’utile netto ha toccato i 528 milioni di euro, con un leggero incremento rispetto ai 527 milioni del 2013. Il consiglio di amministrazione proporrà all'assemblea la distribuzione di un dividendo di 3,2 centesimi di euro per azione.
Un minimo rialzo per Snam (+0,09% a 4,536 euro). La società ha terminato il 2014 con un utile netto di 1,2 miliardi di euro, in aumento del 30,6%, rispetto al dato dell’esercizio precedente. L’utile netto adjusted ha toccato gli 1,08 miliardi di euro, in crescita del 15,4% rispetto all’esercizio 2013. Per il periodo 2015/2018 la società prevede investimenti nell’ordine dei 5,1 miliardi di euro. Il management ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,25 euro per azione.
A2A ha guadagnato l’1,52% a 0,9325 euro. Gli analisti di Banca IMI hanno migliorato il giudizio sulla società lombarda e ora consigliano l’acquisto delle azioni, sulla base di un prezzo obiettivo di 1,13 euro. Gli esperti non escludono indicazioni positive dal nuovi piano industriale che sarà presentato il prossimo mese.

Autogrill ha ceduto lo 0,34% a 8,82 euro. La società di ristorazione ha chiuso il 2014 con ricavi pari a 3,93 miliardi di euro, in calo dello 0,9% rispetto ai 3,98 miliardi del 2013. Il risultato finale è stato positivo per 25,1 milioni di euro. Il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea degli azionisti di destinare l’utile a riserva, favorendo il rafforzamento patrimoniale.

World Duty Free ha recuperato lo 0,38% a 10,65 euro. Non si sono fatti attendere i giudizi degli analisti sulla società dopo la diffusione dei risultati di bilancio. Citigroup ha alzato da 9,8 euro a 10,95 euro il prezzo obiettivo sulla società, anche se ha peggiorato da “Buy” a “Neutrale” il giudizio, dopo il rialzo messo a segno dal titolo negli ultimi mesi. Anche Nomura e NatIxis hanno incrementato il target price su World Duty Free, portandolo rispettivamente a 8,4 euro e a 10,5 euro.

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