Piazza Affari, oggi la chiusura è positiva
Il principali indici di Borsa Italiana hanno registrato rialzi superiori al 4%. Ottima giornata per i bancari, ad eccezione di MPS. Anche oggi vendite su Saipem
di Edoardo Fagnani 12 feb 2016 ore 17:49Borsa Italiana e le principali piazze europee in forte rialzo nell’ultima seduta della settimana. Gli analisti del Credit Suisse hanno confermato l’indicazione “Neutrale” sulle azioni e ritengono che sia ancora presto per incrementare il peso sull’azionario; gli esperti prevedono, infatti, che nel breve periodo i mercati azionari resteranno volatili. In forte recupero i bancari, con la sola eccezione del Monte dei Paschi di Siena. Anche oggi vendite su Saipem, dopo la chiusura dell’aumento di capitale. In forte rialzo, invece, UnipolSAI, dopo la diffusione dei risultati dell’esercizio 2015.
Il principali indici di Borsa Italiana hanno registrato rialzi superiori al 4%. Il FTSEMib ha guadagnato il 4,7% a 16.515 punti (minimo di 15.841 punti, massimo di 16.515 punti), anche se ha terminato la settimana con un ribasso del 4,26%. Molto bene anche il FTSE Italia All Share, che è salito del 4,2%. In rialzo del 2% il FTSE Italia Mid Cap (+2,12%) e il FTSE Italia Star (+1,97%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 3,26 miliardi di euro, rispetto ai 3,47 miliardi di ieri. Su 330 titoli trattati, 232 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 89. Invariate le restanti nove azioni.
L’euro è sceso a 1,12 dollari. L’oro è si è ridotto a 1.235 dollari.
CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB
Giornata decisamente positiva per i bancari.
Ha fatto eccezione il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha terminato la seduta con un calo del 5,2% a 0,4592 euro, dopo alcune sospensioni per eccesso di ribasso. Elevati i volumi sul titolo, con quasi 150 milioni di azioni passate di mano.
In forte rialzo la Popolare dell’Emilia Romagna (+11,5% a 4,186 euro). Ieri l’istituto ha comunicato i risultati preliminari del 2015, esercizio chiuso con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 220,66 milioni di euro, in forte aumento rispetto ai 14,78 milioni ottenuti nell’esercizio precedente, in seguito a minori rettifiche su crediti. A fine 2015 i crediti alla clientela, al netto delle rettifiche, ammontavano a 43,7 miliardi di euro, in flessione dello 0,5% rispetto al valore di inizio anno, ma in aumento dello 0,6% rispetto al dato di fine settembre. Alla stessa data i crediti deteriorati erano scesi del 2,6% a 6,4 miliardi di euro. Il management della Popolare dell’Emilia Romagna ha proposto la distribuzione di un dividendo 2016 (relativo al bilancio del 2015) di 0,1 euro per azione. Dopo la diffusione dei risultati di bilancio gli analisti di Equita sim hanno tagliato da 9,1 euro a 6,5 euro il target price sulla banca, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione il triennio 2016/2018; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.
Performance simile per il Banco Popolare (+11,5% a 7,185 euro). Il numero uno dell’istituto, Pier Francesco Saviotti, ha precisato che non ci sarà un aumento di capitale propedeutico a un’eventuale integrazione con la Popolare di Milano (+8,33% a 0,637 euro).
Segno più per Banca Carige (+0,54% a 0,4454 euro). Ieri l’istituto ligure ha comunicato i risultati preliminari del 2015, esercizio chiuso con una perdita netta di 44,6 milioni di euro, valore che si confronta con il rosso di 543,59 milioni contabilizzato nell’esercizio precedente. A fine anno gli impieghi alla clientela ammontavano a 21,47 miliardi di euro. Alla stessa data i crediti deteriorati lordi a clientela erano pari a 6,8 miliardi di euro. In termini netti questa voce ammontava a 3,9 miliardi. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che l’11 febbraio Marshall Wace ha incrementato lo “short” su Banca Carige, portandolo dall’1,63% all’1,9%. Lo stesso giorno Oxford Asset Management ha aperto una posizione corta dello 0,5% sull’istituto.
In forte recupero UBI Banca (+10,4% a 3,284 euro). Non si sono fatte attendere le indicazioni delle banche d’affari dopo la diffusione dei dati di bilancio. Equita sim ha tagliato da 6,8 euro a 4,5 euro il target price, in seguito alla riduzione delle stime finanziarie per il triennio 2016/2018; gli esperti hanno confermato l’indicazione mantenere le azioni in portafoglio. Per lo stesso motivo Banca Akros ha limato da 6,3 euro a 6,1 euro il prezzo obiettivo su UBI Banca, confermando il rating “Neutrale”. Indicazione simile da Deutsche Bank, che ha sforbiciato da 5,7 euro a 5 euro il target price sull’istituto, ribadendo il giudizio “Hold” (mantenere). Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che l’11 febbraio Marshall Wace ha ridotto lo “short” su UBI Banca, portandolo dal 2,03% all’1,91%.
Mediobanca ha guadagnato l’1,91% a 5,865 euro. Dopo la diffusione dei risultati semestrali gli analisti di Equita sim hanno tagliato da 11,4 euro a 9 euro il target price sull’istituto di Piazzetta Cuccia, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per i prossimi esercizi e alla modifica dei parametri di valutazione della banca; tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Indicazione simile da Banca Akros, che ha ridotto da 8,1 euro a 7,7 euro il prezzo obiettivo su Mediobanca, in seguito alla revisione della valutazione delle attività in portafoglio; gli esperti hanno confermato l’indicazione di accumulare le azioni.
Molto bene anche Unicredit (+14,2% a 3,29 euro) e IntesaSanpaolo (+4,72% a 2,396 euro).
Saipem in forte ribasso. Il titolo della società di ingegneristica ha subito un tonfo del 5,37% a 0,3014 euro. Elevati i volumi sul titolo, con quasi 150 milioni di azioni passate di mano. Saipem ha comunicato che al termine dell'aumento di capitale sono stati esercitati 385.871.894 diritti di opzione per la sottoscrizione di 8.489.181.668 azioni, pari a 87,8% del totale delle azioni offerte, per un controvalore complessivo pari a circa 3,07 miliardi di euro. In particolare, nel rispetto degli impegni assunti, ENI (+6,68% a 11,66 euro) e il Fondo Strategico Italiano hanno sottoscritto la quota di loro pertinenza pari al 42,9% del capitale ordinario della società di ingegneristica. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che l’11 febbraio AKO Capital e CapeView Capital hanno ridotto lo “short” su Saipem, portandolo rispettivamente allo 0,31% e allo 0,14%. La stessa Consob ha comunicato che Jane Street Group ha ridotto dall’1,01% allo 0,82% la posizione corta sulla società di ingegneristica. Discovery Capital Management, invece, ha azzerato lo “short” su Saipem. Al contrario, Susquehanna International Holdings ha incrementato dal 2,02% al 3,94% la posizione corta sulla società di ingegneristica.
UnipolSAI è balzata dell’11% a 1,722 euro. La compagnia assicurativa ha comunicato i risultati preliminari del 2015, esercizio chiuso con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 711,3 milioni di euro, in calo rispetto ai 739,5 milioni ottenuti nell’esercizio precedente. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo a fine 2015 ammontava a 6,28 miliardi di euro, rispetto ai 6,3 miliardi di inizio anno. Sempre a fine esercizio il margine di solvibilità, che indica la solidità patrimoniale delle compagnie assicurative, era pari a 1,77 volte i requisiti regolamentari richiesti. Il management di UnipolSAI ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,15 euro per azione.
Spicca il balzo di Elica (+13,5% a 1,6 euro), dopo la diffusione dei risultati del 2015. La società ha terminato lo scorso esercizio con un utile netto di 6,2 milioni di euro, in aumento del 138,8% rispetto ai 2,6 milioni di euro del 2014. I vertici di Elica prevedono per il 2016 un incremento dei ricavi fra il 5% e il 9% e un aumento del reddito operativo fra il 13% e il 26%, rispetto all’esercizio 2015.