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Male Piazza Affari: FTSEMib a 21mila punti!

Anche oggi in rosso i bancari: non si sono fermate le vendite sul Monte dei Paschi di Siena. Male i petroliferi: da segnalare anche la forte flessione subita da Saras

di Edoardo Fagnani 11 dic 2015 ore 17:51

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato l’ultima seduta della settimana con gli indici in forte ribasso. Anche oggi in rosso i bancari: non si sono fermate le vendite sul Monte dei Paschi di Siena. Male i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è scivolato sotto i 36 dollari al barile: da segnalare anche la forte flessione subita da Saras.
Il FTSEMib ha lasciato sul terreno l’1,84% a 21.015 punti, terminando la settimana con un calo del 4,57%. In rosso anche il FTSE Italia All Share, che ha subito una flessione dell’1,75% a 22.753 punti. In calo di un punto percentuale il FTSE Italia Mid Cap (-1,06%) e il FTSE Italia Star (-0,89%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,66 miliardi di euro, rispetto ai 2,23 miliardi di ieri. Su 328 titoli trattati, 264 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre i segni più sono stati 52. Invariate le rimanenti 12 azioni.  
L’euro ha sfiorato gli 1,1 dollari.

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mercato_rosso_1Anche oggi in rosso i bancari.
Non si sono fermate le vendite sul Monte dei Paschi di Siena, dopo il calo subito nella scorse sedute. L’istituto toscano ha registrato una flessione del 3,53% a 1,204 euro. Nell’intera settimana la banca senese ha lasciato sul terreno il 13%.
In flessione anche Unicredit (-0,88% a 5,075 euro). L’istituto ha comunicato che, a seguito degli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) condotto dalla Banca Centrale Europea, l'istituto dovrà rispettare un livello di CET1 transitional su base consolidata pari a 9,75% dal 1° gennaio 2016. Unicredit ha precisato che al 30 settembre 2015 il CET1 transitional a livello consolidato si attestava a 10,44% a fini regolamentari. Il livello patrimoniale della banca, includendo il G-SIB buffer transitional, rimane ben al di sopra del requisito minimo SREP.
UBI Banca ha perso l’1,93% a 5,83 euro. Gli analisti di HSBC hanno migliorato il giudizio sull’istituto, portandolo da “Reduce” (ridurre) a “Hold” (mantenere).
Pesante ribasso per Anima Holding, che ha terminato la giornata con uno scivolone del 6% a 7,915 euro. A novembre la raccolta netta del gruppo è stata positiva per circa 540 milioni di euro, portando il totale da inizio anno a quasi 8,36 miliardi di euro.

Male i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è scivolato sotto i 36 dollari al barile.
ENI ha perso il 2,57% a 13,64 euro.
In calo di oltre due punti percentuale anche Saipem (-2,03% a 7,47 euro) e Tenaris (-2,34% a 10,85 euro).
Saras ha ceduto il 4,21% a 1,637 euro. La società di raffinazione ha sottoscritto un contratto di finanziamento bancario a medio-lungo termine per un importo complessivo pari a 265 milioni di euro. Il finanziamento, che è stato sottoscritto da un pool di banche italiane e internazionali, ha lo scopo di rifinanziare debito esistente e di supportare le generali esigenze societarie. La linea di credito sarà rimborsata secondo un piano di ammortamento prestabilito, con scadenza finale al 10 dicembre 2020.

Snam ha terminato la giornata con un ribasso dell’1,57% a 4,758 euro. La società ha comunicato che l'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico ha approvato i ricavi riconosciuti per il servizio di trasporto, dispacciamento e misura del gas naturale per l'anno 2016. Nel dettaglio, i ricavi riconosciuti per il servizio di trasporto, dispacciamento e misura del gas naturale relativi all'anno 2016 sono pari a 1,85 miliardi di euro. Inoltre, i ricavi effettivi dell'anno 2016 dovranno tenere conto dei volumi effettivamente trasportati rispetto al valore di riferimento, assunto pari a 67,2 miliardi di metri cubi. La RAB al 31 dicembre 2014 per l'attività di trasporto, dispacciamento e misura è di 15 miliardi di euro. Snam ha anche sottoscritto con la Banca Europea per gli Investimenti un contratto di prestito di 373 milioni di euro per il finanziamento di investimenti promossi da Snam Rete Gas. Intanto, gli analisti di Morgan Stanley hanno alzato il prezzo obiettivo su Snam, portandolo da 4,4 euro a 4,7 euro, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il biennio 2016/2017; gli esperti hanno confermato il rating “Equalweight” (neutrale). La stessa banca d’affari ha incrementato da 4,1 euro a 4,3 euro il target price su Terna (-2,12% a 4,61 euro); tuttavia, gli esperti hanno peggiorato da “Equalweight” (neutrale) ad “Underweight” (sottopesare) il rating.

Tod’s ha ceduto lo 0,93% a 74,95 euro. Gli analisti di Société Générale ha ridotto il target price sulla società, portandolo da 73 euro a 71 euro. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di vendita delle azioni.

 

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