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Piazza Affari, oggi maglia nera in Europa

Ancora vendite sui petroliferi. In rosso anche i bancari: spiccano i ribassi registrati da MPS e da IntesaSanpaolo. Performance decisamente negativa per Azimut Holding

di Edoardo Fagnani 1 dic 2014 ore 17:46

Piazza Affari e le principali borse europee hanno iniziato la settimana e il mese di dicembre con gli indici in territorio negativo. Borsa Italiana ha registrato la peggiore performance del Vecchio Continente. Ancora vendite sui petroliferi. In rosso anche i bancari: spiccano i ribassi registrati dal Monte dei Paschi di Siena e da IntesaSanpaolo. Performance decisamente negativa per Azimut Holding.
Il FTSEMib ha subito una flessione dell’1,64% a 19.686 punti, mentre il FTSE Italia All Share è sceso dell’1,57% a 20.784 punti. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-0,89%) e il FTSE Italia Star (-1,1%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,87 miliardi di euro, rispetto ai 2,78 miliardi di venerdì. Su 326 titoli trattati, 210 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 99. Invariate le rimanenti 17 azioni.
L’euro è rimasto poco sotto gli 1,25 dollari. L’oro è risalito a 1.200 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

mercato_rosso2Ancora vendite sui petroliferi.
ENI ha subito una flessione del 2,49% a 15,67 euro. Gli analisti di Citigroup hanno tagliato da 18,5 euro a 16,5 euro il target price sul Cane a sei zampe, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. Bocciatura completa da NatIxis, che ha sforbiciato a 18 euro a 16 euro il target price su ENI e ora consiglia di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio.
Performance negative anche per Saipem (-2,26% a 11,25 euro) e Tenaris (-2,48% a 12,97 euro). Gli analisti di NatIxis hanno tagliato da 14,4 euro a 9 euro il target price su Saipem. Gli esperti hanno anche peggiorato il giudizio e ora consigliano di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Discovery Capital Management ha aumentato lo “short” su Saipem, portandolo dallo 0,67% allo 0,72%. Giornata da dimenticare per Trevi Fin. (-4,35% a 2,64 euro).
Enel ha subito un ribasso dell’1,13% a 3,836 euro. Gli analisti di HSBC hanno tagliato da 4,7 euro a 4,4 euro il target price sul colosso elettrico, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda. Tuttavia, gli esperti hanno migliorato da “Neutrale” a “Overweight” (sovrappesare) il giudizio.

Vendite sui bancari.
Giornata negativa per il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha ceduto il 2,31% a 0,634 euro. Il numero uno della banca senese, Alessandro Profumo, ha precisato che la banca non ha ricevuto alcuna richiesta dalla BCE per presentare un nuovo piano per coprire il deficit di capitale da 2,11 miliardi di euro.
In rosso anche IntesaSanpaolo (-3,15% a 2,4 euro). Il numero uno dell’istituto, Carlo Messina, ha dichiarato che l’istituto punta a un rafforzamento del private banking in paesi con elevata solidità patrimoniale come Regno Unito e Svizzera e non esclude occasioni nell'asset management in Asia e Stati Uniti. Il manager ha aggiunto che qualche acquisizione potrebbe essere effettuata in Italia.
Il Banco Popolare ha lasciato sul terreno il 3,7% a 10,68 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha aumentato lo “short” sull’istituto, portandolo dall’1,21% all’1,32%.
Mediobanca ha limitato il calo allo 0,14% a 7,19 euro. Il Sole24Ore di sabato ha fornito un aggiornamento sulla composizione azionaria della banca. Secondo il quotidiano finanziario, la holding Italmobiliare avrebbe venuto le azioni fuori dal patto di sindacato a sarebbe scesa all’1,5% del capitale dell’istituto di Piazzetta Cuccia. Al contrario, sarebbe cresciuto il peso degli investitori esteri: fra i soci ci sarebbero anche i fondi di AXA e di UBS, con una quota unitaria di circa lo 0,4%. Inoltre, il fondo Clearwater International sarebbe accreditato dell’1,1% di Mediobanca.
Azimut Holding ha ceduto il 4,97% a 17,58 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di giornata. La compagnia ha perfezionato un accordo con l'agenzia delle entrate per la definizione di ogni controversia derivante dai processi verbali di constatazione notificati fra il 2010 e il 2013. Sulla base dell’accordo, Azimut ha assunto l’impegno al pagamento, tra maggiori imposte e sanzioni, di un importo complessivo pari a circa 105,9 milioni di euro (oltre agli interessi di legge per circa 11,9 milioni), relativo ai periodi d’imposta dal 2001 al 2013. Tuttavia, la presenza di perdite fiscali pregresse limiterà l'esborso finanziario complessivo a circa 91,8 milioni. In conseguenza all’accordo con il fisco gli analisti di Mediobanca hanno tagliato da 23 euro a 20 euro il prezzo obiettivo su Azimut, riducendo la previsione sul dividendo relativo all’esercizio 2014, che dovrebbe ridursi a 0,4 euro. Gli esperti hanno anche peggiorato da “Outperform” (farà meglio del mercato) a “Neutrale” il giudizio. Per lo stesso motivo Citigroup ha ridotto da 23 euro a 21 euro il prezzo obiettivo sulla compagnia, anche se ha confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Indicazione simile da Equita sim e da Kepler Cheuvreux, che hanno limato a 19 euro e a 18 euro il prezzo obiettivo su Azimut. Gli esperti delle due banche d’affari hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).

UnipolSAI ha subito un ribasso del 2,52% a 2,242 euro. I vertici della compagnia assicurativa hanno deliberato la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio di categoria A e delle azioni di risparmio di categoria B in azioni ordinarie di nuova emissione. Performance peggiore per Unipol (-5,28% a 3,91 euro).
Cattolica Assicurazioni ha perso l’1,83% a 5,36 euro. Oggi sono stati riofferti di diritti rimasti inoptati in occasione dell’offerta delle azioni rinvenienti dall’aumento di capitale. Tutti i titoli offerti sono stati venduti. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Och-Ziff Management Europe ha azzerato lo “short” su Cattolica Assicurazioni.

Telecom Italia ha guadagnato lo 0,11% a 0,907 euro. L’agenzia S&P ha confermato il rating “BB+” sul debito a lungo termine del colosso telefonico. Il giudizio conferma la compagnia tra gli emittenti speculativi. Al contrario, gli esperti hanno migliorato le prospettive sul rating per i prossimi trimestri, portandole da “Negative” a “stabili”, sulla possibilità che l’azienda riesca a mantenere sotto controllo il livello dell’indebitamento. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 26 novembre Norges Bank ha ridotto la partecipazione detenuta in Telecom Italia, portandola dal 2,006% all’1,738%.
Tiscali è salita dello 0,51% a 0,0587 euro. A fine ottobre l’indebitamento netto della compagnia telefonica era sceso a 196,6 milioni di euro, rispetto ai 198,2 milioni del mese precedente.

Mediaset ha registrato una flessione dell’1,48% a 3,204 euro. Gli analisti di Citigroup hanno tagliato da 5 euro a 4 euro il target price sul gruppo del Biscione, in seguito alla riduzione delle stime sulla raccolta pubblicitaria in Italia per il biennio 2014/2015. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

Fiat Chrysler Automobiles ha recuperato l’1,69% a 10,2 euro. In serata il Ministero dei trasporti ha comunicato il dato sulle immatricolazioni di automobili in Italia a novembre.

Luxottica è salita dell’1,16% a 43,5 euro. Barclays ha alzato da 43 euro a 48 euro il prezzo obiettivo sulla società, apprezzando il buon andamento dell’attività operativa e alla consistente generazione di cassa. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare).
Tod’s ha subito un ribasso dell’1,95% a 72,8 euro. UBS ha tagliato da 73 euro a 62 euro il target price sulla società del lusso. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di vendita delle azioni.

Buzzi Unicem ha perso il 3,16% a 11,65 euro. Gli analisti di Mediobanca hanno tagliato da 15,4 euro a 14,8 euro il target price sulla società, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2015/2016. Gli esperti hanno anche peggiorato da “Outperform” (farà meglio del mercato) a “Neutrale” il giudizio.

Maire Tecnimont ha guadagnato l’1,54% a 1,851 euro. La società ha comunicato che la controllata Tecnimont ha firmato un accordo preliminare con Cronus Chemicals che sarà convertito in un contratto per la realizzazione di un nuovo impianto di ammoniaca e urea, situato a Tuscola, Illinois. Il valore delle attività di Engineering, Procurement e Construction che saranno eseguite da Tecnimont tramite una delle sue controllate sarà pari a circa 1,5 miliardi di dollari, a seguito dell’esatta definizione dei termini e condizioni contrattuali.

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