NAVIGA IL SITO

Banche senza direzione: male Unicredit (-2,3%)

di Edoardo Fagnani 3 ago 2016 ore 17:51 Le news sul tuo Smartphone

Sulle montagne russe i bancari, dopo i forti ribassi subiti nelle ultime sedute.
Chiusura negativa per Unicredit (-2,28% a 1,802 euro), nel giorno della diffusione dei risultati semestrali. L’istituto ha chiuso la prima metà dell’anno con ricavi pari a 11,61 miliardi di euro, in crescita dell’1,1% rispetto ai ricavi della prima metà del 2015. L’utile netto si è attestato a 1,33 miliardi di euro, in salita del 27,7% su base semestrale rispetto agli 1,04 miliardi annunciati 12 mesi fa. Alla fine di giugno 2016 l’attivo totale si è attestato a 891,5 miliardi, sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente e in crescita dell’1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La qualità dell’attivo, a fine semestre, ha visto crediti deteriorati lordi in diminuzione a 77,1 miliardi di euro, in calo del 2,4% su base trimestrale e del 5,7% su base annua. Il CET1 ratio fully loaded a fini regolamentari si attesta al 10,33% nel secondo trimestre, in aumento a 10,53% pro-forma comprensivo di 20 punti base generati dalle recenti vendite (le quote in FinecoBank e Bank Pekao). Insieme ai conti Unicredit ha annunciato la cessione a SIA delle attività di elaborazione dei pagamenti tramite carte di pagamento di UBIS in Italia, Germania e Austria per un corrispettivo di 500 milioni di euro in contanti. L’operazione genererà un utile netto consolidato di circa 440 milioni di euro nel 2016, con un impatto positivo atteso sul CET1 ratio fully loaded di circa 12 punti base. Prima della diffusione dei risultati semestrali gli analisti di Banca Akros avevano ridotto le stime sull’utile per azione adjusted per il biennio 2016/2017, in seguito alla debolezza del settore di riferimento; tuttavia, gli esperti hanno confermato il target price di 3,4 euro e l’indicazione di acquisto delle azioni.
IntesaSanpaolo ha ceduto lo 0,55% a 1,819 euro. Non si sono fatte attendere le indicazioni degli analisti dopo la diffusione dei risultati semestrali. Kepler Cheuvreux ha limato da 2,7 euro a 2,6 euro il target price sull’istituto, in seguito alla revisione delle stime per i prossimi trimestri; tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni. Per lo stesso motivo Barclays ha ridotto da 2,9 euro a 2,7 euro il prezzo obiettivo su IntesaSanpaolo, anche se ha confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare). Al contrario, Equita sim ha incrementato da 2,8 euro a 2,9 euro il target price sulla banca, segnalando che i risultati semestrali sono stati migliori delle attese; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 27 luglio BlackRock ha ridotto la partecipazione detenuta nell’istituto, portandola dal 5,101% al 4,927%. Inoltre, il giorno successivo, la società statunitense ha ridotto al 4,981% la partecipazione aggregata detenuta indirettamente in IntesaSanpaolo.
Giornata positiva per il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca senese è salito dell’1,81% a 0,2648 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 2 agosto Marshall Wace ha ridotto lo “short” sul Monte dei Paschi di Siena, portandolo dall’1,18% all’1,09%.
Performance migliore per la Popolare dell’Emilia Romagna (+4,02% a 3,156 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 2 agosto AQR Capital Management ha incrementato la posizione corta sulla Popolare dell’Emilia Romagna, portandola dallo 0,54% allo 0,63%.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.