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Banche KO: Banco Popolare -7,3%

di Edoardo Fagnani 2 mag 2016 ore 17:58 Le news sul tuo Smartphone

Pessima giornata per i bancari, penalizzati dai deludenti risultati del collocamento delle azioni della Popolare di Vicenza. Borsa Italiana ha comunicato di non aver disposto l’ammissione dell’istituto veneto alla quotazione a Piazza Affari, in quanto non sussistono i presupposti per garantire il regolare funzionamento del mercato.
Male il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha subito una flessione del 5,52% a 0,6675 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in mattinata.
Il Banco Popolare ha ceduto il 7,3% a 5,715 euro. L’istituto ha formalizzato un accordo con Pandette con cui viene chiuso il contenzioso in essere relativo all’esecuzione dell'opzione di vendita, stipulata originariamente il 29 novembre 2006 avente ad oggetto 3.870.900 azioni di RcsMediagroup. L’accordo, che prevede il trasferimento a Pandette di tutte le azioni della società editoriale, non ha impatti patrimoniali e di conto economico negativi per il Banco Popolare. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 28 aprile Norges Bank ha incrementato la partecipazione detenuta nel capitale del Banco Popolare, portandola dal 3,193% al 4,193%.
La Popolare di Milano ha subito una flessione del 6,04% a 0,622 euro. L’assemblea dei soci dell’istituto ha approvato il bilancio dell’esercizio 2015, chiuso con un utile netto civilistico di 241,12 milioni di euro, e ha deliberato la distribuzione di un dividendo di 0,027 euro. Inoltre, l’assemblea ha nominato il nuovo consiglio di sorveglianza che sarà composto da 17 membri e sarà presieduto da Nicola Rossi.
IntesaSanpaolo ha terminato la seduta in territorio negativo (-1,98% a 2,372 euro). L’istituto guidato da Carlo Messina ha ufficializzato la vendita di Setefi e IntesaSanpaolo Card a una società interamente controllata da Mercury; le due aziende svolgono attività di processing riguardanti strumenti di pagamento, rispettivamente in Italia e negli altri Paesi in cui opera l’istituto. Il controvalore della cessione è stato fissato a 1,035 miliardi di euro, consentendo alla banca di contabilizzare una plusvalenza di 895 milioni di euro nel bilancio 2016.
UBI Banca ha lasciato sul terreno il 4,92% a 3,52 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 29 aprile PDT Partners ha incrementato la posizione corta sull’istituto, portandola dallo 0,5% allo 0,6%.
Male anche Unicredit (-3,68% a 3,25 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso).

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