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Banche in altalena: Carige -11,7%

di Edoardo Fagnani 12 gen 2015 ore 17:47 Le news sul tuo Smartphone

Spunti importanti tra i bancari.
Banca Carige ha subito un tonfo dell’11,7% a 0,0614 euro. La Consob ha notificato all’istituto ligure un atto di citazione, segnalando che il Tribunale di Genova ha avviato un procedimento civile avente ad oggetto la richiesta di dichiarazione di nullità del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2013. Secondo la notifica, il bilancio non sarebbe conforme alle norme che ne disciplinano la redazione. In particolare, la Consob ha contestato alla banca la non condivisione delle modalità di recepimento delle osservazioni riguardanti la rideterminazione dei valori degli avviamenti e delle partecipazioni nelle controllate bancarie e assicurative per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012.
In rosso il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha terminato la seduta con una flessione del 2,61% a 0,4632 euro. Gli analisti di UBS hanno dimezzato il prezzo obiettivo sulla banca senese, portandolo da un euro a 0,5 euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.
Sempre UBS ha limato da 15 euro a 14,3 euro il target price sul Banco Popolare (-2,03% a 8,915 euro). Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
La Popolare di Milano ha guadagnato l’1,49% a 0,5445 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che l’8 gennaio Norges Bank ha ridotto la quota detenuta nel capitale dell’istituto, portandola dal 2,018% all’1,95%.
In rialzo Unicredit (+1,18% a 4,968 euro). Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa l’istituto guidato da Federico Ghizzoni avrebbe emesso un bond non garantito a tasso variabile con scadenza a febbraio 2020 per un ammontare di un miliardo di euro. Il titolo avrebbe ottenuto richieste per 1,4 miliardi. Il rendimento sarebbe pari all’Euribor a tre mesi, maggiorato di 105 punti base.
La Popolare Etruria e Lazio ha perso il 4,43% a 0,3584 euro. Il consiglio di amministrazione della banca ha preso atto che il coefficiente di capitale primario di classe 1 (Tier 1 ratio), pari al 5,9% a fine settembre, si prefigura inferiore al livello minimo previsto dalla normativa prudenziale applicabile a partire dall’esercizio 2015.
Performance positiva per IntesaSanpaolo (+2,2% a 2,326 euro).

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