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Bancari, balzo di MPS (+5,9%)

di Edoardo Fagnani 16 feb 2015 ore 17:49 Le news sul tuo Smartphone

Hanno prevalso i rialzi tra i bancari.
Seduta brillante per il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha registrato un progresso del 5,88% a 0,5095 euro. Nel corso di un’intervista pubblicata su Il Sole24Ore nel week-end il presidente del Monte dei Paschi di Siena, Alessandro Profumo, ha precisato che non ci sarà alcun intervento del Tesoro nell’istituto toscano, ricordando che nel contratto relativo ai Monti Bond è previsto il solo l’obbligo di pagare gli interessi in azioni e non per cassa, nel caso in cui la banca chiudesse l’esercizio in perdita. Profumo ha aggiunto che il Tesoro sarà un investitore finanziario e non avrà alcun rappresentante nel CdA. Il manager ha confermato che al termine dell’aumento di capitale valuterà l’ipotesi di un’aggregazione con un altro soggetto, in modo da migliorare la redditività. Intanto, gli analisti di Exane hanno tagliato da 0,75 euro a 0,55 euro il target price sul Monte dei Paschi di Siena, in seguito al peggioramento delle stime sull’utile per azione per il triennio 2015/2017, sulla base del prossimo aumento di capitale da 3 miliardi di euro. Tuttavia gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).
Discreta giornata Unicredit (+0,36% 5,55 euro). L’istituto ha annunciato che è partito il collocamento di un bond subordinato TierII. Le obbligazioni, che saranno collocate tramite la rete retail dell'istituto, hanno durata di dieci anni e due mesi con cedole trimestrali a tasso variabile indicizzate al tasso Euribor a 3 mesi aumentate di un margine pari al 2,75% annuo. Intanto, gli analisti di Exane hanno ridotto a 5,7 euro il prezzo obiettivo su Unicredit. La stessa banca d’affari ha sforbiciato da 2,75 euro a 2,65 euro per azione la valutazione su IntesaSanpaolo (-0,92% a 2,792 euro), in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2016/2017. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale” sui due istituti.
Il Banco Popolare è salito dello 0,16% a 12,77 euro. Dopo la diffusione dei dati preliminari del 2014, gli analisti di Exane hanno tagliato a 14 euro il target price sull’istituto, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2016/2017. Al contrario, la stessa banca d’affari ha ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sulla Popolare di Milano (+0,19% a 0,7865 euro), portandolo da 0,81 euro a 0,84 euro. Sempre Exane ha ridotto le stime sull’utile per azione della Popolare dell’Emilia Romagna (-1,26% a 6,675 euro) per il biennio 2015/2016, anche se hanno confermato il prezzo obiettivo di 8,6 euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato) sui tre istituti. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha limato lo “short” sulla Popolare di Milano, portandolo dall’1,44% all’1,39%.

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