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Aumento di capitale Trevi Fin, come partecipare

Come funziona l'operazione di aumento di capitale di Trevi? Ecco una simulazione sulla base delle possibilità a disposizione di chi era già azionista a inizio aumento di capitale

di Mauro Introzzi 21 ott 2014 ore 08:56

Lo scritto seguente non intende fornire alcun consiglio d’investimento, ma indicare alcune modalità operative nell'ambito dell’operazione di aumento di capitale di Trevi Fin

Diversi utenti ci hanno chiesto di spiegare come funziona l’aumento di capitale di Trevi Fin. Per fornire una spiegazione dettagliata, riprendiamo l’analisi elaborata per le precedenti ricapitalizzazioni e operiamo una simulazione sulla base delle possibilità a disposizione di chi era già azionista a inizio aumento di capitale.
Logicamente, la scelta è tra aderire all’aumento di capitale o meno.

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trevifinIl primo giorno di aumento di capitale, lo scorso lunedì 20 ottobre, dal prezzo ufficiale della società è stato staccato un diritto, che è stato assegnato gratuitamente agli azionisti. Questo “titolo” rappresenta l’opzione (per l’azionista) di partecipare all’aumento di capitale alle condizioni stabilite (la sottoscrizione di 27 nuove azioni ogni 20 diritti posseduti, a un prezzo unitario di 2,1 euro). In questo modo la quota del singolo azionista nel capitale dell’istituto non sarà diluita. In parole povere questa affermazione equivale a dire che il peso della partecipazione del socio in rapporto al totale del capitale non scenderà.
A questo proposito, nel supplemento al prospetto informativo, Trevi Fin ha segnalato che gli azionisti che decidessero di non sottoscrivere l’offerta per la parte di loro competenza e nel caso di integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale, subirebbero una diluizione massima della loro partecipazione pari al 57,4%.

Logicamente chi non vuole incrementare il proprio impegno in Trevi Fin può decidere di non partecipare all’aumento di capitale. In questo caso l’azionista può cedere sul mercato i diritti che gli sono stati assegnati. Questi titoli, infatti, sono contrattati come fossero un normale titolo azionario.
Tuttavia, a differenza delle azioni, i diritti hanno una scadenza. Per Trevi Fin, l’ultimo giorno di contrattazione dei diritti è venerdì 31 ottobre.
In questo caso gli operatori consigliano di vendere i diritti senza aspettare gli ultimi giorni di contrattazione degli stessi, sedute caratterizzate da volatilità molto elevata. E non va trascurato il fatto che il valore dei diritti negli ultimi giorni di contrattazioni potrebbe azzerarsi.

Ma esistono anche numerose opzioni intermedie.
Ovvero si può vendere una parte dei diritti e utilizzare la somma incassata per acquistare nuove azioni, esercitando i diritti rimasti in portafoglio.

Proviamo a chiarire maggiormente il quadro con alcuni esempi numerici.
Un investitore che aveva in carico 2.000 azioni ordinarie di Trevi Fin a 4,768 euro (prezzo di chiusura di venerdì 17 ottobre) si è trovato lunedì mattina con 2.000 azioni in carico a 3,236 euro e 2.000 diritti a 1,533 euro. Quindi, fino a questo momento, l’operazione per l’azionista è neutrale.
Come ricordato, le opzioni a disposizione sono tre. La prima è quella di cedere i propri diritti, sulla base del prezzo dei titoli sul mercato, diluendo la propria partecipazione. La seconda è quella di utilizzare i 2.000 diritti per sottoscrivere 2.700 azioni a un prezzo unitario di 2,1 euro, che equivale a una spesa aggiuntiva di circa 5.670 euro. A fine aumento di capitale l’azionista avrà in portafoglio 4.700 azioni con un prezzo che sarà risultate dalla media ponderata dei due acquisti. L’ultima opzione comprende innumerevoli possibilità è può essere considerata la via di mezzo delle precedenti. Un’alternativa, ad esempio, è quella di vendere 1.000 diritti ed esercitare i restanti 1.000 diritti, sottoscrivendo 1.350 nuove azioni. In questo modo una parte della spesa di 2.838 euro (1.350 x 2,1 euro) può essere coperta con la somma incassata dalla vendita dei diritti. In questo modo. A fine aumento di capitale l’azionista avrà in portafoglio 2.350 azioni.

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