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Aumento di capitale MPS, motivi dell’operazione

I proventi dell'operazione, necessaria per colmare il deficit emerso a seguito delle analisi della BCE dello scorso anno, saranno impiegati anche per rimborsare i Monti Bond

di Mauro Introzzi 27 mag 2015 ore 10:54

Nel prospetto informativo dedicato all’aumento di capitale i vertici di Monte dei Paschi di Siena hanno evidenziato come saranno impiegati i proventi incassati dall’operazione.

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AUMENTO CAPITALE MPS: PROVENTI INCASSATI
Nell’ambito dell’operazione di aumento di capitale MPS raccoglierà poco meno di 3 miliardi di euro. Ma si tratta di una cifra lorda, dalla quale dedurre tutte le spese sostenute per raccoglierla. Il supplemento al prospetto dell’aumento di capitale indica che l’ammontare complessivo delle spese, inclusivo delle commissioni massime riconosciute ai membri del consorzio di garanzia, è stimato in circa 130 milioni di euro. Così i proventi netti derivanti dall’aumento di capitale in opzione, in caso di integrale sottoscrizione dello stesso, sono stimati in circa 2,86 miliardi di euro.

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mps_5AUMENTO CAPITALE MPS: L’IMPIEGO DEI PROVENTI
A dirci come saranno impiegati i proventi rinvenienti dall’aumento di capitale è lo stesso prospetto informativo. Che evidenzia come l’offerta rientri  tra gli interventi previsti dal Capital Plan al fine di colmare il deficit patrimoniale di 2,1 miliardi di euro emerso a seguito del comprehensive assessment condotto dalla BCE nel corso del 2014 e diffuso al mercato lo scorso mese di ottobre. Nel corso di questa analisi Monte dei Paschi di Siena aveva passato l’asset quality review, grazie a un Common Equity Tier 1 Ratio del 9,5% (rispetto alla soglia minima dell’8%) e lo stress test nello scenario di base, con un Common Equity Tier 1 Ratio pari all’8,8% (rispetto alla soglia minima dell’8%). Non era stato invece superato lo stress test nello “scenario avverso”, con un Common Equity Tier 1 Ratio pari al 2,7% rispetto alla soglia minima del 5,5%.

Così l’offerta è finalizzata a 3 obiettivi:
1) colmare gli impatti negativi derivanti dallo scenario avverso dello stress test,
2) rimborsare integralmente i Nuovi Strumenti Finanziari residui (i cosiddetti Monti Bond), del valore nominale di 1,071 miliardi di euro, in anticipo rispetto alla scadenza ultima del 2017 prevista nell’ambito degli impegni connessi al piano di ristrutturazione,
3) creare un buffer addizionale ai fini del rispetto delle soglie minime, su base transitional, del 10,2% di Common Equity Tier 1 Ratio e del 10,9% di Total Capital Ratio richieste dalla BCE nell’ambito del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

Dal punto di vista finanziario la parte residua rispetto alla somma necessaria a rimborsare i Monti Bond ( al netto delle spese e degli oneri legati all’offerta), sarà utilizzata per lo svolgimento dell’attività della banca.

AUMENTO CAPITALE MPS: RIMBORSO DEI MONTI BOND

Il valore nominale dei Monti Bond residui a carico dell’istituto guidato da Alessandro Profumo e Fabrizio Viola è pari a 1,071 miliardi di euro ma l’importo complessivo da corrispondere al Ministero delle Finanze per il rimborso sarà pari a 1,116 miliardi in caso di rimborso entro il 30 giugno 2015 o a 1,125 miliardi qualora il rimborso avvenisse in data 1° luglio 2015 o successivamente a tale data.

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