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Aumento capitale Beni Stabili: i motivi dell’operazione

I vertici hanno precisato che le risorse derivanti dall’operazione, in caso di integrale sottoscrizione delle azioni, al netto delle spese, sono stimate pari a circa 146,8 milioni di euro

di Edoardo Fagnani 2 ott 2014 ore 11:49

Nel prospetto informativo il Beni Stabili ha precisato come saranno impiegati i proventi incassati dall’aumento di capitale.

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I vertici della società immobiliare hanno precisato che le risorse derivanti dall’operazione, in caso di integrale sottoscrizione delle azioni offerte, al netto delle spese, sono stimate pari a circa 146,8 milioni di euro, rispetto a un ammontare lordo di oltre 149,7 milioni.

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benistabili_2Sempre nel prospetto informativo, il management di Beni Stabili ha ricordato che il 26 giugno 2014, il consiglio di amministrazione ha deliberato di rimborsare anticipatamente il finanziamento relativo al portafoglio di immobili locati a Telecom Italia, provenienti dall’operazione conclusa nel 2000 e oggetto di un finanziamento, successivamente cartolarizzato, nel 2002. L’esborso complessivo per il rimborso anticipato dell’operazione è pari a 655,8 milioni di euro, al netto dei titoli detenuti da Beni Stabili, comprensivo della stima dei costi di chiusura e rifinanziamento. Il management della società immobiliare ha precisato che queste necessità finanziarie sono state soddisfatte facendo ricorso a nuovi finanziamenti bancari per 650 milioni di euro, di cui 150 milioni costituiti da un finanziamento ponte, della durata massima fino al 31 dicembre 2014, che dovrà essere rimborsato proprio con i proventi dell’aumento di capitale, nonché impiegando risorse liquide della società per 5,8 milioni.
Quindi, l’aumento di capitale è finalizzato a coprire i costi di strutturazione dell’operazione di rimborso anticipato del debito, spese che hanno carattere straordinario e saranno interamente contabilizzate nel corso del terzo trimestre dell’esercizio in corso.
Il management di Beni Stabili ha puntualizzato che l’operazione consentirà al gruppo di generare un effetto positivo su base annua sugli oneri finanziari monetari consolidati di oltre 30 milioni di euro, senza alcun impatto significativo sul rapporto tra debiti finanziari netti e valore del portafoglio. Inoltre, la ricapitalizzazione ridurrà di oltre 90 punti base il costo medio annuo del debito a medio-lungo periodo e avrà un impatto positivo sia sulla durata media residua dei debiti in scadenza, sia sull’ICR (interest coverage ratio – ovvero il rapporto tra EBITDA e oneri finanziari) previsto in aumento di circa +0,7 volte.
I vertici di Beni Stabili hanno ricordato che qualora l’aumento di capitale non fosse integralmente sottoscritto e i garanti esercitassero la facoltà di recedere dal contratto di garanzia (e, quindi, l’aumento di capitale risultasse eseguito solo per la parte sottoscritta a seguito dell’offerta), la società si troverebbe costretta a rimborsare la parte del finanziamento ponte non rimborsabile con i proventi dell’aumento di capitale a cui andrebbe aggiunta l’ulteriore liquidità che il gruppo avrebbe a sua disposizione alla data di rimborso.

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