Crollo (2° atto): il ribasso quando arriva, arriva
Di certo, lo abbiamo già detto la scorsa settimana, il trend di breve periodo è negativo. Fino a prova contraria ci si può dunque attendere che il movimento continuerà
di Redazione Soldionline 13 ott 2014 ore 14:18Di Fabio Pioli, trader professionista, presidente dell’ Associazione Italiana Traders e Piccoli Risparmiatori e titolare di CFI Consulenza Finanziaria Indipendente (www.cfionline.it)
La scorsa settimana, nell’articolo “Crollo (2° atto): dove siamo ora?” avevamo scritto che nostro scopo era quello di salvare dal mercato il maggior numero possibile di piccoli risparmiatori e traders perché si calcola che il 99% delle persone perdano i propri risparmi in modo costante, in borsa.
Purtroppo, nonostante la chiarezza con cui è stato preannunciato (sempre probabilisticamente parlando, naturalmente) il crollo, questo salvataggio, al di fuori degli utenti CFI, ristula praticamente impossibile.
Infatti è statisticamente quasi certo che, all’inizio di un movimento di ribasso, la maggior parte delle persone non ci credono e non resistono a comprare in 3 modalità distinte:
1) chi era in posizione short chiude le posizioni e si mette troppo presto al rialzo.
2) chi era long non vende le posizioni e si trova subito in perdita;
3) chi era senza posizione apre una posizione rialzista che va velocemente in perdita.
Questi sono gli errori metodici classici del piccolo risparmiatore e del piccolo trader, sui quali le grosse banche mondiali fanno affidamento per guadagnare in modo costante in borsa e sono dettati dall’equivoco sui “prezzi bassi”.
In realtà in borsa non esistono prezzi alti o bassi ma solo trend che, se sono in corso è meglio assecondare e non contrastare.
La cosa più importante, a mio avviso, sulla quale si doveva porre l’attenzione, per non cadere in errore, era la durata della lateralizzazione (circostanza sulla quale ci siamo soffermati a lungo nei mesi scorsi).
Il mercato (Figura 1) era rimasto in lateralizzazione, prima del mese di ottobre, per 8 mesi consecutivi, con i prezzi compresi tra area 20.500 e 21.500 circa. Se c’è una sola regola di borsa valida, come sempre detto, è che, necessariamente, dopo una prolungata lateralizzazione, sarebbe seguito un trend forte e direzionale.
Fig 1. Future Ftse Mib – Grafico mensile
Perché il mercato funziona così? Perché, affinché si creino delle oscillazioni, deve prima avvenire un passaggio di mani tra grosse banche, tendenzialmente sempre dalla parte giusta, e piccoli risparmiatori e traders, nel 99% dei casi dalla parte sbagliata perché la borsa non è il loro mestiere. Questo avviene in tempi lunghi perché per prendere posizione, il piccolo risparmiatore impiega mesi, durante i quali viene convinto da analisti e notizie che la direzione più conveniente (che poi si rivelerà inevitabilmente quella sbagliata) è quella che ha preso o prenderà.
Fatto questo excursus, cosa possiamo attenderci per il futuro?
Di certo, lo abbiamo già detto la scorsa settimana, il trend di breve periodo è negativo.
Ciò si vede chiaramente dall’ultima candela settimanale, che ha un forte momentum (Figura 2).
Fig 2. Future Ftse Mib – Grafico settimanale
Fino a prova contraria ci si può dunque attendere che il movimento continuerà.
Vanno però assolutamente sottolineati alcuni elementi di attenzione:
1) ci troviamo a ridosso ed in prossimità di alcune importanti supporti statici e dinamici (Figura 3): area 19200 rappresenta un importante supposto statico mentre per 18800 punti circa passa la trend line di lungo periodo che definisce il trend rialzista che abbiamo finora avuto.
Fig 3. Future Ftse Mib – Grafico giornaliero
2) tutta la configurazione di discesa sembrerebbe essere una configurazione di correzione, secondo Elliott (struttura A-B-C) come esposto in Figura 4. Queste configurazioni possono essere fortemente correttive oppure leggermente correttive, e ciò, secondo Elliott non è possibile predirlo.
Fig 4. Future Ftse Mib – Grafico giornaliero
Al di là di questi elementi di prudenza, che provocheranno, con probabilità, un rimbalzo nel breve, la mia opinione è che, come si legge chiaramente nel titolo, quando c’è in atto un trend occorre solo farlo andare. La prudenza è sempre opportuna, ma è il mercato stesso a dire quando termina un movimento. E, per ora, chi è in posizione, ci stia comodamente seduto sopra senza farsi tentare dal comprare. in assenza di chiari segnali di fine di trend e di inversione, che, ad, oggi, per quanto riguarda il metodo di CFI, non ci sono ancora stati.
Strumenti di analisi: onde di Elliott, segnali operativi, analisi di supporti e resistenze, analisi momentum di borsa.