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PIR (Piani Individuali Risparmio): cosa sono

Dedicati ai piccoli investitori, i piani individuali di risparmio (PIR) garantiscono l'esenzione fiscale se mantenuti per 5 anni e se vengono soddisfatte altre condizioni. Cosa cambia per i PIR 2020

di Redazione Soldionline 27 nov 2019 ore 14:12

I piani individuali di risparmio (o PIR), introdotti dalle legge di bilancio 2017, sono stati creati come forma di investimento a medio termine, capace di veicolare i risparmi verso le imprese italiane, e in particolare verso le piccole e medie imprese. Ai risparmiatori viene garantita, se il programma viene mantenuto per 5 anni e se vengono soddisfatte altre condizioni, l'assenza di tassazioni.

Già la legge di bilancio 2019 aveva poi introdotto alcune modifiche all'impianto di questa tipologia di prodotti per provare ad aumentare i benefici per le piccole e medie imprese. Ma visto che queste modifiche non hanno incontrato grandi favori tra risparmiatori e addetti ai lavori, in vista della legge di bilancio 2020 la normativa è cambiata ancora.

 

COSA SONO I PIR

I PIR sono proposti e gestiti da società di gestione del risparmio (SGR) ma potranno essere anche di natura assicurativa o inseriti nell’ambito del risparmio amministrato. E sono riservati alle persone fisiche. Non potranno essere cioè sottoscritti da aziende e da altre persone giuridiche. La normativa prevedeva che potessero essere costruiti anche in modo autonomo. Ma questa tipologie non ha mai avuto applicazione pratica facile ed estesa.

I piani individuali di risparmio, già presenti con successo all'estero (in nazioni come Gran Bretagna, Francia, Usa e Giappone) da anni, sono uno strumento dedicato in particolare ai piccoli investitori. Ogni singolo PIR, che dev'essere mantenuto almeno 5 anni, non può superare i 30mila euro di investimento. E un singolo investitore non può superare i 150mila euro di investimento in piani individuali di risparmio. In cambio l'investiore otterrà un abbattimento di tutto il carico fiscale: in altri termini non pagherà tasse su capital gain, dividendi, successione e donazioni.

 

COME INVESTE UN PIR

piani-individuali-di-risparmioLe risorse raccolte in un piano individuale di risparmio, potranno essere investire in diversi strumenti finanziari, come azioni, obbligazioni, quote di fondi di investimento e anche conti correnti bancari. Un "vincolo di diversificazione" prevede che il 70% di quanto investito debba essere destinato a strumenti finanziari emessi da imprese italiane. Ma anche da imprese europee, purché abbiano una stabile organizzazione in Italia. Il restante 30% può essere destinato ad altri strumenti finanziari, anche ai conti correnti o ai conti deposito.

Nella prima versione dei PIR c'era l'obbligo che il 30% del primo 70% (quello da destinare alle imprese italiane o europee stabilite in Italia) dovesse essere investito in strumenti emessi da imprese diverse rispetto a quelle incluse nel FTSE Mib. E cioè verso aziende di dimensioni minori (PMI), come quelle quotate nei segmenti MidCap (il paniere dei titoli a media capitalizzazione), Star (il segmento delle società ad alti requisiti), Standard o AIM Italia. Un "vincolo di concentrazione" impone che non più del 10% del portafoglio possa essere destinato a strumenti emessi dallo stesso emittente. Queste soglie sono poi cambiate con il tempo.

 

PIR, LE NOVITA' 2019

La manovra di bilancio 2019 ha introdotto alcune novità per i PIR creati a partire dal 1° gennaio 2019. A differenza di quelli vecchi i nuovi prodotti devono obbligatoriamente investire il 3,5% del 21% extra FTSE Mib (ossia il 30% del 70%) in strumenti finanziari - quindi obbligazioni e azioni - di piccole e medie imprese (PMI) ammesse alle negoziazioni su AIM Italia. Un altro 3,5% deve essere destinato a quote o azioni di fondi di venture capital (e non di private equity) residenti in Italia, che investono nelle stesse imprese che rispondono ai criteri sopra citati.

 

PIR, LE NOVITA' 2020

Per i PIR costituiti a partire dal gennaio 2020 sono stati introdotti altri vincoli, cambiandone altri introdotti l'anno precedente. Ci sarà l’obbligo di investire il 5% del 70% del valore complessivo in strumenti finanziari di imprese diverse da quelle inserite nei panieri FTSEMib e FTSEMid Cap (o indici equivalenti di altri mercati regolamentati). Si tratta quindi di un ritorno al passato che elimina l'imposizione di investire un 3,5% del patrimonio anche in quote o azioni di fondi di venture capital.

Tra le altre novità 2020, infine la concessione alle Casse Previdenziali e ai fondi di investimento di detenere più di un PIR, nel limite del 10% del patrimonio.

 

COSA SONO LE PMI

PMI sta per piccola e media impresa. Per rientrare in questa categoria, le imprese devono devono rispettare limiti occupazionali e finanziari specificati dalla tabella che segue. I criteri sono stati stabiliti dall'Unione europea e valgono per tutti i paesi che vi aderiscono.

Tipo Occupati   Fatturato (milioni di euro)   Totale di bilancio (milioni di euro)
Media impresa < 250 e ≤ 50 oppure ≤ 43
Piccola impresa < 50 e ≤ 10 oppure ≤ 10
Micro impresa < 10 e ≤ 2 oppure ≤ 2


Per totale di bilancio s’intende il totale dell’attivo patrimoniale.

 

STRUMENTI QUOTATI OGGETTO DEI PIR: COSA SONO MIDCAP, STAR E AIM

A Piazza Affari ci sono dei mercati in cui possono essere scelti i titoli che soddisfano i requisiti degli strumenti inseribili in un PIR. Oltre che le azioni del segmento Standard non inserite nel FTSEMib ci sono MidCap, Star e AIM. Vediamo un breve profilo per ognuno di essi.

Il MidCap è il paniere che raccoglie i titoli a media capitalizzazione. Il MidCap composto dalle 60 società più grandi di Piazza Affari per capitalizzazione che non appartengono all'indice FTSEMib. La composizione del paniere viene rivista con cadenza trimestrale.

Lo STAR (acronimo di Segmento Titoli con Alti Requisiti) raggruppa le società con capitalizzazione compresa tra 40 milioni e il miliardo di euro. Queste aziende si impegnano a rispettare alcuni in termini di: trasparenza e vocazione comunicativa, alta liquidità (con un flottante di almeno il 35%) e Corporate Governance allineata agli standard internazionali.

L'AIM, acronimo di Alternative Investment Market, è un mercato regolamentato gestito da Borsa Italiana e dedicato alle Pmi italiane ad alto potenziale di crescita. Permette alle imprese di accedere a un mercato finanziario dove operano soggetti selezionati e interessati alle small cap. Solo le imprese giudicate adeguate da Borsa Italiana possono accedere all'AIM. La procedura di ammissione è comunque più semplice rispetto a quella da seguire per accedere al mercato principale.

 

PIR E INVESTIMENTO DI MEDIO PERIODO

I piani di investimento individuale non hanno una durata massima. E’ invece definita una durata minima di 5 anni sopra i quali non verranno applicate tasse sulle rendite finanziarie. Rispettando questo limite, siamo di fronte ad un investimento che possiamo considerare di medio periodo. E per chi lo vuole, può diventarlo anche di lungo. Se le somme vengono riscosse prima dei 5 anni il risparmiatore delle versare la normale tassazione del 26% su quanto ha guadagnato, sia in termini di capital gain che sui dividendi percepiti.

 

LEGGI ANCHE - CIR: cosa sono i Conti Individuali di Risparmio

LEGGI ANCHE - ELTIF: cosa sono i fondi European Long Term Investments

 

LA TASSAZIONE DELLE RENDITE NEI PIANI INDIVIDUALI DI RISPARMIO

pirLa tassazione delle rendite finanziarie è stata portata nel 2014 al 26%, ad eccezione dei titoli di stato emessi da Stati Sovrani che rientrano nella White List, per cui rimane al 12,5%. L’aliquota del 26% si applica anche il rendimento dei conti correnti (compresi i conti deposito) e dei depositi postali. Per quanto riguarda i piani individuali di risparmio, è prevista l’eliminazione della tassazione sulle rendite finanziarie se i soldi vengono tenuti nel PIR per più di cinque anni. Chi li riscatta prima dovrà pagare il 26% sulle rendite finanziarie maturate fino a quel momento. Quelle maturate negli anni precedenti a quello del riscatto verranno anche maggiorate degli interessi.

 

PIR E SUCCESSIONI & DONAZIONI

I PIR sono soggetti all'imposta su successioni e donazioni? No, anche in caso di successione o donazione è confermata la neutralità fiscale del piani individuali di risparmio.

 

PIR: ATTENZIONE AI COSTI!

Nel sottoscrivere un PIR meglio appurare quali sono i costi legati al prodotto applicato dalla società che li propone. Ci potrebbero essere delle spese di sottoscrizione e di gestione, ma anche di performance. Così meglio confrontare l'ipotetico vantaggio fiscale con i costi sostenuti per accedere al PIR, considerando anche che per 5 anni il denaro sarebbe vincolato al piano.

Tra i primi prodotti che le Sgr hanno lanciato sul mercato ci sono fondi con commissioni di ingresso che possono arrivare fino al 4% e commissioni di gestioni annue di un punto percentuale e mezzo.

 

IL PIR? ME LO FACCIO DA SOLO!

Accanto alla possibilità di acquistare un prodotto già confezionato da una società di gestione del risparmio un risparmiatore il suo PIR se lo potrebbe fare anche da sè. In questo modo godrebbe dei benefici previsti dalla normativa, ossia l'esenzione dell'imposta se il piano fosse conservato per almeno 5 anni, ma anche dell'assenza di costi di sottoscrizione e di gestione (e anche di quelli di performance, se presenti) tipici di un PIR di derivazione "industriale".

La normativa permette infatti di aprirsi un conto PIR direttamente presso un proprio deposito titoli, ossia il dossier che la banca o l'intermediario preposto predispone per i nostri investimenti.

Tuttavia l'industria bancaria sembra ancora poco recettiva sul tema e aprire un conto titoli dedicato ai Piano Individuale di Risparmio appare difficoltoso in molte realtà bancarie.

Insieme ai fondi sono nati anche altri strumenti che sfruttano la possibilità di beneficiare di una tassazione azzerata. Come ad esempio gli ETF.

 

Video - I PIR spiegati in (meno di) un minuto:

 

 

PIR, ALCUNE DOMANDE FREQUENTI

Di seguito qualche FAQ sui PIR:

Cosa succede se la società in cui ho investito passa al paniere principale di Piazza Affari? Perdo l'esenzione fiscale?

No, il requisito di non appartenenza della società in cui si investe al FTSEMib è istantaneo: ciò significa che va verificato quando il Pir viene creato e quello che accade dopo dienta irrilevante.

 

Cosa succede se la società in cui ho investito trasferisce la sua sede (o la sua stabile organizzazione) fuori dall'Italia? Perdo l'esenzione fiscale?

No, come nel caso precedente anche in questa fattispecie il requisito territoriale va considerato nel momento in cui il Pir viene creato. Un trasferimento successivo è irrilevante.

 

Il "vincolo di concentrazione" del 10% su un singolo emittente si applica anche ai depositi e ai conti correnti?

Sì, il vincolo vale anche sulla liquidità ma strumenti diversi vanno considerati in modo separato: quindi depositi e conti correnti diversi non vanno accumunati.

 

Le partecipazioni qualificate possono concorrere alla formazione di un PIR?

No.

 

I PIR possono essere intestati anche a minori?

Sì, visto che il regime agevolativo è indipendente dall’età del sottoscrittore e un PIR può quindi essere intestato anche a un minore di 18 anni.

 

E' possibile sottoscrivere più PIR?

No, ogni individuo può avere un solo PIR nello stesso momento.

 

Cosa succede in caso di decesso del titolare di un PIR prima dei 5 anni dell'orizzonte minimo di piano?

Se muore l’intestatario del PIR prima dei 5 anni minimi agli eredi viene comunque riconosciuta l’agevolazione di non pagare i capital gain maturati (se ce ne fossero) fino alla data di apertura della successione.

 

Cosa succede se necessito del denaro entro i 5 anni e disinvesto dal PIR?

Andranno versate le imposte, visto che il regime di esenzione è venuto meno. L’aliquota di imposta applicabile è quella vigente al momento della percezione dei proventi, poiché questo è il momento rilevante ai fini dell’imposizione. Oltretutto l’imposta dovrà essere versata unitamente agli interessi dovuti per il ritardato pagamento.

 

Ho dei capitali detenuti all'estero, che ho dichiarato al fisco con una voluntary disclosure. Li posso usare per un PIR?

Sì. I PIR possono essere costituiti anche da società fiduciarie per conto dei propri clienti presso altro intermediario. Con questo procedimento è possibile sottoscrivere un PIR con denaro dichiarato attraverso, appunto, a voluntary disclosure o a qualche altro scudo fiscale.

 

Cosa succede se uno strumento su cui ho investito, magari un'obbligazione all'interno di una gestione patrimoniale, scade prima della fine dei 5 anni di orizzonte di piano?

Il controvalore ottenuto dovrà essere reinvestito in altri strumenti conformi alla normativa PIR entro 90 giorni dal momento in cui è stato ottenuto il rimborso.

 

Cosa succede se trasferisco la residenza all'estero?

Succede che con il trasferimento il piano si interrompe. Tuttavia per gli asset mantenuti per l'intero quinquennio d’investimento non si verifica la recapture (ossia l'obbligo di versamento del pregresso) dei redditi esentati fino al momento del trasferimento.

Nel caso in cui si riprenda la residenza in Italia prima della scadenza dei 5 anni è possibile mantenere i titoli in un conto ordinario fino alla fine del quinquiennio o conferire i titoli in un nuovo Pir. In entrambi i casi si evita di dover versare i redditi esentati fino al momento del trasferimento e viene mantenuto l’originario costo d’acquisto.

 

PIR, LE LINEE GUIDA DEL MINISTERO

In data 4 ottobre 2017 il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha pubblicato sul suo sito le linee guida contenenti i principali chiarimenti sui PIR. Nel documento (scaricabile qui) ci sono molte indicazioni tecniche sui piani individuali di risparmio.

 

PIR: UN'INFOGRAFICA DI RIEPILOGO

Nell'infografica seguente un riepilogo delle principali caratteristiche di un PIR. Numero e grandezze da ricordare sui piani individuali di risparmio:


pir-riepilogo

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