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Cosa sono i future?

Il future è uno strumento derivato, mediante il quale le parti si impegnano ad acquistare o vendere, ad una data futura, una certa quantità di attività chiamata sottostante

di Mauro Introzzi 22 dic 2017 ore 15:31

Il future è uno strumento mediante il quale le parti si impegnano ad acquistare o vendere, ad una data futura, una certa quantità di attività chiamata sottostante (o, in inglese, underlying asset). Proprio per questo motivo appartengono alla categoria degli strumenti derivati. In questa guida vedremo cosa sono i future e come funzionano.

 

COS’È IL FUTURE

Il future è uno strumento derivato con cui le parti si impegnano ad acquistare o vendere, ad una data futura, una determinata quantità di merce o attività finanziaria – definito sottostante - ad un prezzo prefissato. Il termine derivato individua tutti quei contratti il cui prezzo sia basato sul valore di mercato di un altro strumento finanziario, definito sottostante. Altri derivati sono ad esempio le opzioni o gli swap.

Possono essere dei sottostanti, invece, titoli azionari, indici finanziari, valute - anche criptovalute come il bitcoin! -,  tassi d'interesse o commodity (come i metalli preziosi o le materie prime agricole).

Il future è un contratto standardizzato, che viene negoziato su mercati regolamentati. Le controparti non possono quindi modificarne i termini come:

  • sottostante,
  • taglio,
  • scadenza,
  • prezzo.

Nati nell’ottocento del secolo scorso, i future hanno come riferimento le borse merci americane di Chicago, il Chicago Board of Trade e il Mercantile Exchange. Si tratta di borse merci dove venivano e vengono tuttora scambiate commodities e materie prime.

 

FUTURE, COME SONO NATI

future_2I contratti future sono stati creati principalmente in ottica di copertura di un rischio (in inglese “hedging”), ossia per assicurarsi da un andamento avverso futuro del sottostante. Lo si capisce meglio, al solito, con un esempio: prendiamo il caso di un’azienda chimica che utilizza molto petrolio per fabbricare i propri prodotti, ed è quindi esposta alle oscillazioni del prezzo del greggio. Acquistare petrolio a prezzi via via crescenti potrebbe nuocere al suo conto economico e impattare sulla marginalità dei prodotti finiti. In sede di budget annuale i vertici di questa società potrebbero quindi decidere di acquistare dei contratti future a varie scadenze successive, per fissare il prezzo al quale compreranno il petrolio nei mesi a venire.

Facendo questo contemplano che potrebbero pagare il petrolio più del prezzo corrente a una certa data, ma al contempo si saranno assicurati da eventuali rialzi. Neutralizzando, di fatto, ogni andamento pericoloso per il conto economico dell’azienda.

 

FUTURE, GLI USI DEI CONTRATTI

L’uso – tipicamente aziendale – dei future in ottica di copertura dei rischi come l’abbiamo esemplificato qui sopra non è il solo utilizzo dei future. Con il tempo questi tipi di contratti hanno iniziato ad essere utilizzati anche in ottica speculativa. In altri termini ai trader che li movimentano non interessa avere, a scadenza, il sottostante. Ma, in base alle proprie aspettative, comprano o vendono future per guadagnare da un rialzo o da un ribasso del corso dello strumento derivato.

Da segnalare anche l’uso come arbitraggio, ossia l’attività che permette di lucrare dalle differenze di prezzo riscontrabili tra mercati differenti. In questo caso l'arbitraggista che dovesse intravedere un disallineamento di prezzo tra derivato e sottostante potrebbe vendere l'uno e acquistare l'altro, lucrando dalla differenza.

 

FUTURE, COSA SUCCEDE A SCADENZA

Nella maggior parte dei casi in cui il future è utilizzato in maniera speculativa il contratto non si chiude con la consegna del sottostante: gli operatori preferiscono ricoprirsi (ricomprando il future se avevano assunto posizioni corte) o disfarsi del future (vendendolo). Questa modalità di azione permette di risparmiare sui costi di consegna ed è detta di off setting.

Se invece il contratto viene portato a scadenza le modalità di estinzioni sono 2:

  • con la consegna del sottostante, alla data e al prezzo pattuiti nel contratto con il pagamento del corrispettivo;
  • con il cosiddetto cash settlement, ossia calcolandone il controvalore monetario.

 

FUTURE, COS’È LA CLEARING HOUSE

La clearing house è un'agenzia o una società indipendente responsabile di assicurare il corretto funzionamento di un mercato dei derivati future.

Questo garante sul buon fine dei contratti, è la controparte delle operazioni concluse, seleziona gli intermediari, diffonde le informazioni sulle posizioni aperte a fine giornata e garantisce la fase di conclusione dei contratti. In italiano è conosciuta come stanza di compensazione e le sue funzioni sono assolte dalla CCG, la Cassa di Compensazione e Garanzia.

 

FUTURE, COSA SONO I MARGINI

I margini, richiesti dalla clearing house, servono a garantire la solvibilità delle controparti. Sono, in altre parole, come una cauzione che i soggetti del contratto del future devono versare per assicurare la disponibilità del proprio onere.

I margini sono soggetti a adeguamento, con il cosiddetto "margin call", nel momento in cui l'andamento del future è contrario alla posizione assunta. Ad esempio al soggetto che assume una posizione corta la cassa di compensazione chiederà un incremento del margine se il corso del future aumenterà. Chi non riuscirà ad essere solvibile, aumentando i margini, sarà così costretto a chiudere - in tutto o in parte - la propria posizione.

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