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Philip Fisher e il vantaggio competitivo

Come scovare le aziende con prospettive di crescita di lungo periodo

di Manuela Tagliani
I fattori qualitativi analizzati da Philip Fisher richiedono un'analisi dettagliata che permetta di capire se un'azienda è posizionata bene per una crescita di lungo periodo. La sfida per un investitore è riuscire a creare una lista di azioni che meriti questo tipo di analisi particolareggiata.

Fisher cercava aziende con caratteristiche peculiari che avrebbero portato a una redditività di lungo periodo sopra la media. Preferiva usare il profit margin, che paragona il reddito netto e il fatturato per identificare le aziende con forti posizioni competitive, perché è un indice più affidabile del return on asset (ROA). Il ROA può facilmente essere distorto da fattori quali fasi di mercato differenti e costi di carico degli asset.

Tuttavia, bisogna fare attenzione quando si paragonano le aziende usando il profit margin. È molto utile quando si paragonano aziende all'interno dello stesso settore. I settori che producono beni di consumo e con un turnover elevato hanno di solito un profit margin inferiore. Le aziende con prodotti di nicchia più specializzati di solito hanno profit margin elevati ma un fatturato inferiore. La selezione fatta con il profit margin dovrebbe essere creata "su misura" per poter paragonare aziende che hanno produzioni simili in modo da identificare veramente le migliori.

Un filtro restrittivo richiede il profit margin sopra la media settoriale in ognuno dei cinque anni precedenti e negli ultimi dodici mesi. Una lunga serie di risultati positivi potrebbe indicare un'azienda che ha un vantaggio competitivo. Fisher paragonava un alto profit margin a una confezione di miele aperta che attrae uno sciame di insetti affamati.

Secondo Fisher esistono due strade principali che un'azienda può seguire per proteggere un profit margin sopra la media - stabilire un monopolio o diventare un produttore a basso costo di spicco. Le uniche possibilità, in America, di diventare un monopolio sono aziende che hanno la protezione del brevetto e che possono permettersi di far sì che i concorrenti non possano copiare esattamente il loro prodotto.

Queste opportunità sono rare e soprattutto di corto respiro. Fisher preferiva concentrarsi su aziende che si sono distinte come chiari leader di mercato, produttori a basso costo, e che sono in un comparto settoriale in cui il successo dipende dall'azione combinata di alcuni fattori unici.

I produttori a basso costo sono posizionati meglio per affrontare i cicli economici negativi e generano più fondi interni per affrontare l'espansione e la ricerca. Quando cercava le azioni analizzando questi elementi, Fisher si domandava sempre quale fosse il prodotto di punta dell'azienda che i concorrenti non sarebbero riusciti a riprodurre.

Costante crescita del fatturato

Il filtro successivo analizza i dati storici del fatturato. Fisher preferiva investire in aziende che riportassero una crescita del fatturato costante e forte piuttosto che in aziende molto volatili.

Pagamento dei dividendi

Fisher riteneva che gli investitori che cercavano un elevato capital gain dovessero limitare i loro investimenti a quelle che pagavano bassi dividendi o che addirittura non li pagassero, presentando quindi un forte utile e reinvestimenti degli utili importanti. Fisher cercava aziende con capitale sufficiente per sfruttare tutte le potenzialità per diversi anni senza dover ricapitalizzare.

Un'azienda eccezionale a un prezzo eccezionale

Nel suo primo libro, Fisher spiegava il desiderio di seguire una strategia di crescita di lungo periodo, e tutte le caratteristiche che doveva avere un'azienda per dimostrare di avere grandi potenziali di crescita. Nei lavori successivi rafforzò quest'idea, ma enfatizzando anche i vantaggi dell'acquistare queste aziende nel momento in cui erano ignorate dal mercato.

Come Fisher scoprì fin dall'inizio della sua carriera, un'azienda con un basso rapporto prezzo/utile potrebbe essere una trappola o un buon affare.

Un basso rapporto prezzo/utile di per sé non garantisce nulla. Potrebbe essere un indicatore della debolezza dell'azienda o del settore. Tuttavia le migliori opportunità per avere profitti eccellenti si presentano quando le azioni di una società sono deprezzate per le condizioni generali del mercato o perché viene trascurato il vero valore societario. Un elevato tasso di crescita degli utili, unito all'espansione del rapporto prezzo/utile, è l'obiettivo di qualsiasi investitore.

Fisher riteneva che l'unico valore dell'analisi storica del rapporto prezzo/utile storico fosse di dare una prospettiva sulla valutazione nel corso del tempo. La chiave del successo è riuscire a guardare avanti e anticipare crescite future. Paragonare i rapporti p/e alla crescita degli utili è una comune tecnica di valutazione. Le aziende con una crescita degli utili più elevata delle attese dovrebbero essere scambiate con rapporti p/e più elevati. Le azioni che hanno un rapporto p/e che è la metà della crescita degli utili sono considerate interessanti.

ROA

Acronimo di Return On Assets. Indice perfettamente analogo al ROI, ma riferito alle aziende bancarie ed assicurative, ed esprime la capacità di conseguire un reddito dall'attività impiegando un certo ammontare di capitali. Aziende bancarie: ROA = Risultato lordo di gestione/Totale attivo. Società assicurative: ROA = Risultato della gestione ordinaria/Totale attivo.

Manuela Tagliani



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