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Mondo arabo: la protesta si allarga

martedì, 15 febbraio 2011

Tutta l'area araba, largamente influenzata in molti Stati dall’economia di base, sotto la spinta inflazionistica determinata dalla politica tassi zero del mondo occidentale che spinge al rialzo (come previsto) il prezzo del cibo, è ormai in subbuglio.

Come scritto su queste pagine oltre un anno fa,  in contesti altamente inflazionistici, ci sono storicamente grandi cambiamenti politico/sociali che sfociano in contestazioni, movimenti sociali di massa che influenzano e sconquassano  i pre-estistenti   equilibri. Questo spesso va oltre i confini nazionali e nei periodi ad elevata inflazione si nota anche un notevole incremento delle guerre tra Stati.

Non è quindi l'inflazione causata dalle guerre, ma causa di guerre, rivoluzioni e cambiamenti sociopolitici, al contrario di quanto erroneamente i più credono.

Questo fenomeno, già da tempo sottolineato da Nikolaj Kondratieff, e indicato nel nostro scenario sin da 2 o 3 anni, indica anche, una volta di più e semmai ce ne fosse bisogno, quanto gli indicatori di inflazione statistici creati ad arte dai governi occidentali, siano assolutamente strumentali alla politica di fandonie, illusioni e bugie che questi hanno creato nel tempo per far credere alle masse occidentali che tutto va bene e che bisogna essere ottimisti, sereni, paciosi e tranquilli e quindi consumare, comprare, far la parte del fantoccio consumatore vittima (in)consapevole della pubblicità, del debito cronicizzato e extragenerazionale.

Lo scenario da tempo indicato continua a trovare conferme e pertanto Vi invitiamo a leggere un bel po' di commenti passati prima di scrivere qualsivoglia eventuale commento nel forum.

A presto

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