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Il problema del debito si risolve con altro debito. Geniale!

lunedì, 10 maggio 2010

Bene, mercati al rialzo dopo la batosta della scorsa settimana e soluzione "geniale" dei politicanti: risolvere il problema debito creando un Fondo di emergenza creato ovviamente con altro debito,
stampando denaro. Come dire diamo al drogato dell'altra droga per risolvere la sua crisi da astinenza. Non ci siamo, non si vuol capire che il sistema finanziario sta da tempo chiedendo "deleveraging", diminuzione di liquidità superflua e debiti nel sistema e un ritorno ai valori reali (ma di molto al di sotto di quelli attuali) dei valori rappresentanti il sistema stesso di tutti quegli asset gonfiati dalla liquidità immessa nel sistema da tempo e insufflante i valori dei beni di investimento, dei consumi, etc.

Ciò che proprio non si vuol capire e a cui l'uomo non vuole arrendersi è che se questo fenomeno non lo si fa gradualmente e tanto più lo si impedisce tanto più questo poi avverrà violentemente, e siamo già alla 2nda minacciata volta di collasso di sistema: nel 2008 si è assistito alle banche che non avevano più coraggio di prestarsi soldi tra di loro per quante porcherie esse contengono nei loro bilanci e consapevolmente, quindi, avevano timore di ritrovarsi infognate in prestiti interbancari dati a banche immediatamente resi inesigibili dall'ennesima bancarotta, ora invece c'è stato il dubbio che gli Stati stessi crollassero ad uno a uno sotto il peso dei bilanci farlocchi accumulati in soli 50anni.

Si crea quindi un fondo stampando altro denaro per salvare dai debiti chi ne è strozzato, e lo fanno in buona parte altri Stati i cui debiti sono già a livello torace e presto arriveranno alla gola perchè tanto il PIL è quello che è e sarà quel che sarà nei prossimi anni e invece il debito cresce già di suo spontaneamente per il solo pagare interessi, in più ci sono oneri straordinari come i salvataggi delle banche, degli Stati, delle aziende e dei lavoratori e poi soffocheranno in via definitiva l'economia.

E' bene chiarire in punto, se in soli 50 anni siamo Stati capaci di creare benessere solo creando debito, se le aziende occidentali restano in piedi solo perchè le paga lo Stato (altri debiti) è
evidente che il capitalismo ha fallito quanto il comunismo, che questo non è la risposta nè la forma socioeconomica perfetta o eternamente gestibile e che tempi assai cupi arriveranno; ma il binomio capitalismo/consumismo continua a svolgere le sue normalità attività, crisi o meno, non deviando dal proprio percorso, ostinandosi nel proseguire nel suo cammino che al momento gli viene permesso solo da nuovi altri Stati aggiuntisi quali India, Cina e Brasile, i quali sono nella stessa fase nella quale quelli occidentali erano decenni orsono, ma anche questi esauriranno poi il medesimo percorso e molto più velocemente anche perchè saranno i paesi occidentali con i loro
default a zavorrarli accelerando la discesa.

Non c'è da esser positivi, non c'è da esser ottimisti, come molti imbecilli suggeriscono, c'è solo da comprare hard asset (terra agricola e oro fisico) se la risposta è sempre e solo "stampar denaro", la discesa non la fermeranno certamente così, ma lasciando che il sistema si ripulisca e lasciando andare in bancarotta chi ci deve andare. Quando la valanga scende è bene farla scendere, il
crinale si alleggerirà si di neve ma sarà poi meno pericoloso per i futuri viandanti.

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