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Balla balla default

mercoledì, 27 gennaio 2010

Alcuni dei titoli di oggi apparsi su importanti riviste economiche:

"Swaps Trading Surges as National Deficits Rise: Credit Markets"

"Roubini Never More Pessimistic on Euro Area, Calls Spain a Risk"

"Athens invites Beijing to buy bonds

E' ormai evidente, e questi titoli ne sono la riprova, che la mia interpretazione della crisi appena passata sia più che corretta.

Questa crisi ha determinato il passaggio del debito dal privato al pubblico scoperchiando la pentola di tutti quegli Stati che avevano un debito fuori controllo da anni ma che avevano sinora beneficiato del pensiero "troppo grande per fallire", filosofia che era anche dietro le grandi banche americane che però sono state salvate travasando i propri debiti allo Stato USA, dimostrando che questo principio è errato.

Ora, come ripetuto da mesi (se non da  anni), tutte le entità con debiti fuori da ogni controllo e logica, comprese quelle nazionali, corrono seri rischi.

Nel caso europeo e USA, poi, si pone il grande problema che a debiti continuamente in aumento da decenni, si affianca ora un'economia sempre più asfittica in conseguenza del baricentro economico ormai decisamente spostato verso il BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), come anche dimostrato dal mio post "Il rischio c'è e si vede".

La situazione era prevedibilmente pericolosissima già da anni, è in fase di serio peggioramento ora, ma mi pare che si continui a ignorare i rischi che la popolazione occidentale corre, e, come sempre, saranno poi tutti pronti a criticare la comunità finanziaria e gli speculatori, quando Stati come l'Italia salteranno o passeranno veri "brutti 5 minuti".

Il mio consiglio è, come indicato, di lavorare in difensiva comprando "Hard asset"(oro fisico e terra agricola) e tenendo i risparmi lontani da Stati a rischio, Italia compresa, perché il bello deve ancora venire. Attenzione, quindi, a non sottovalutare, come i più fanno, questo rischio, avendo un atteggiamento superficiale o eccessivamente e inopportunamente positivo sul futuro del fronte occidentale, perché ci sarà un bel "balla balla" nei prossimi anni, e sembra già essere cominciato. Se la Grecia è stata costretta a dei "private placement" (ovvero vendita privata mirata a potenziali compratori) del proprio debito, per evitare di vedere le aste deserte e generare un nuovo e più grande panico simil Lehman Brothers; se poi mettiamo che l'attenzione attuale è puntata sul breve termine, ovvero il deficit di bilancio, invece che sul più pericoloso e significativo  stock di debito, ed essendo quello Greco trascurabile, mentre quello italiano è il terzo al mondo, con un economia in netta regressione e contrazione ormai cronica e irreversibile, allora si capisce che davvero investire in titoli di Stato italiani è un suicidio ed atto masochistico.

Meditare gente ... meditare, la pacchia dell'indebitamento incontrollato  e dello sperpero di risorse pubbliche, purtroppo per gli italiani, non può esser eterno e i conti si dovranno fare prima o poi, soprattutto nell'era del capitalismo, tanto amato e difeso dalla nazione italica, pur non rispettandone i criteri fondamentali.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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