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Guideline, e sai come investi

giovedì, 30 aprile 2009

Una domanda ricorrente sui fondi Sri è: come faccio a capire se un fondo è "etico" più di un altro? La domanda è più che legittima, specie in un momento in cui sono in molti (troppi?) a riempirsi la bocca con parole come etica, responsabilità, sostenibilità, giustizia, equità, bene comune e via discorrendo.

La risposta comunque c’è, contrariamente a quanti pensano – e fra coloro che pongono questa domanda di solito sono in molti – che non ci sia. È una risposta però inevitabilmente articolata. Spieghiamo.

Attualmente non ci sono regolamenti specifici e vincolanti che impongono determinati requisiti per chi voglia chiamare etico o socialmente responsabile il proprio fondo. Ci sono inviti o al massimo richieste di dare alcune informazioni su quali siano i criteri che vengono adottati dal fondo per la selezione degli investimenti.

Esistono però delle guideline, cioè il settore ha capito negli anni che occorrono dei paletti anche qui, altrimenti è una gran confusione. Le segnaliamo soltanto, magari in futuri post riprenderemo la questione, che è interessante anche filosoficamente (i controllori e i controlli, insomma, chi controlla chi e come).

Le guideline più autorevoli in materia sono quelle emanate da Eurosif, il forum dei forum europei della finanza etica, che ha elaborato una serie di principi e di criteri a cui una sgr che colloca un fondo etico sul mercato, se vuole, può aderire. E in quel caso ovviamente li deve rispettare. Potendosi poi vantare di aver aderito e dando così un elemento informativo in più al risparmiatore che sta guardando a quei fondi cercando di capire come investono.

Ma ci si è messo anche l’Onu a promuovere la finanza etica, riconoscendo la sua importanza, con l’iniziativa UnPri (United Nations Principles for Responsible Investment), che chiede agli operatori della finanza, su base volontaria, di integrare le istanze dello Sri nel loro modus operandi.

In questa partita non poteva mancare poi l’Ue. Bruxelles ha infatti sostenuto un progetto delle principali agenzie di rating etico e sociale europee che ha portato all’elaborazione di uno standard e del processo di certificazione collegato. Lo standard si chiama CSRR-QS (CSR Research Quality Standard Certification), è volontario anch’esso ed è fondato su principi di integrità e trasparenza metodologica per i sistemi di valutazione della responsabilità sociale.

Un primo modo di valutare se un fondo è etico è dunque questo: vedere se il fondo, o la sgr che lo colloca, o l’agenzia di rating etico, sulle cui valutazioni il fondo si appoggia per selezionare gli investimenti secondo criteri socialmente responsabili, hanno o meno adottato delle guideline.

Ci sono poi altre strade, e altre informazioni da valutare, per cercare di rispondere alla domanda fatta all’inizio. Nei prossimi post.

Buon primo maggio.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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