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Azionariato attivo e finanza etica: 3 domande a...

lunedì, 26 ottobre 2009

alessandra_viscoviUn altro post di domande a uno specialista di finanza SRI. Oggi il blog ospita il contributo di Alessandra Viscovi, direttore generale di Etica sgr (nella foto qui accanto), la società di gestione del risparmio del gruppo Banca Etica. Ben nota, a chi segue il settore, per essere l’unica in Italia ad offrire sul mercato solamente fondi socialmente responsabili.

Ma ben nota, anche, per alcune prese di posizione decise, si può dire anche scomode, di cui il blog si è già occupato in post precedenti. Prese di posizione che a me personalmente risultano gradite perché pongono dei paletti, inquadrano problemi specifici, identificano con chiarezza dei temi, nell’universo della finanza SRI, da cui poi è più facile e credo anche più produttivo, per tutti, cioè nell’interesse del mercato, avviare un dibattito.

Etica sgr, inoltre, è la società che in Italia si è più impegnata nelle politiche di azionariato attivo, di cui il blog si è pure occupato.

Blog: In Italia siete praticamente gli unici a fare azionariato attivo in senso socialmente responsabile. Come mai, a suo avviso, questa pratica è così poco diffusa nel nostro Paese al contrario di quanto accade in Usa ma anche in altri Paesi europei? Su cosa bisognerebbe spingere per divulgarla? Ma è poi efficace, cioè porta a dei risultati concreti?
Risposta: Chi compra le azioni di un’impresa ne diventa comproprietario e acquista il diritto di partecipare alle assemblee dei soci, votare i punti all’ordine del giorno, fare domande e intervenire nel dibattito.
L’azionariato attivo di Etica Sgr ha lo scopo di sollecitare la riflessione delle imprese sugli aspetti sociali, ambientali e di governance della loro attività ed è uno stimolo perché le società quotate rendano sempre più concreto il proprio impegno nella tutela dell’ambiente, dei diritti umani e dei lavoratori e nell’adozione di buone pratiche di governo.
Quest’anno la società ha preso parte alla votazione delle assemblee di Tesco, Astrazeneca, JSainsbury e Home Retail Group, principalmente sul tema della Relazione sulle Remunerazioni dei manager, un tema molto delicato e importante.
In Italia questa pratica è poco diffusa perché anche a livello di responsabilità sociale d’impresa siamo molto indietro rispetto ad altri paesi europei. La sensibilità c’è ma è ancora poco sviluppata.
Etica Sgr è affiliata ad ICCR, una rete americana di investitori religiosi che, nel corso del 2008, ha presentato oltre 300 mozioni alle assemblee di imprese statunitensi e che lavora nell’ambito dell’azionariato attivo da oltre 30 anni. Questa collaborazione ci stimola ulteriormente a portare avanti una pratica che può concretamente aiutare le imprese a diventare più responsabili e a promuovere una finanza più trasparente.

Blog: Le ultime ricerche confermano che in Italia il mercato SRI scende e che né i piccoli risparmiatori, né i grandi investitori istituzionali mostrano particolare amore per questi investimenti. Su quali di loro, piccoli o grandi, un’opera di promozione degli investimenti SRI potrebbe essere più efficace? Davvero la chiave di volta per il mercato SRI italiano sono i fondi pensione, come si dice da anni, o ci sono altre leve e soggetti su cui occorre puntare?
Risposta: A livello mondiale i patrimoni gestiti con criteri di responsabilità sociale hanno raggiunto ormai il 10% del mercato e l'industria europea dei fondi socialmente responsabili ha aumentato il proprio patrimonio del 23% nel 2008 e del 27% nei primi sei mesi di quest'anno. Un incremento esponenziale, che ha riguardato soprattutto paesi come Francia, Germania e Belgio.
In Europa sono presenti 683 fondi etici per un totale di 53 miliardi di euro collocati a clienti retail, mentre l'Italia è rimasta indietro rispetto agli altri Stati europei e conta oggi 20 fondi per un patrimonio complessivo di circa 1,5 miliardi, in calo da tre anni consecutivi.
La scarsa incidenza di patrimoni gestiti con criteri etici si riflette anche sulle performance di responsabilità sociale delle imprese Italiane, che sono arretrate rispetto alle imprese europee soprattutto in ambiti quali l'ambiente e la governance.
Tuttavia, anche in Italia i fondi socialmente responsabili hanno dimostrato di saper resistere meglio degli altri alla crisi: i patrimoni dei fondi comuni “tradizionali” nell’ultimo anno sono infatti diminuiti del 16,6%,
I fondi di Etica Sgr invece nello stesso periodo hanno registrato un +27,1% e contano circa 13.000 clienti di cui il 95% è rappresentato da clientela retail. Mancano fortemente gli istituzionali.
I fondi pensione rappresentano sicuramente una buona leva per poter diffondere questo strumento di gestione di risparmio in tutto il Paese. Tra l’altro, l’articolo 6 del D.Lgs.252/2005
(comma 13 lettera c, nota del blogger) dice che  “Le forme pensionistiche complementari sono tenute ad esporre nel rendiconto annuale e, sinteticamente, nelle comunicazioni periodiche agli iscritti, se ed in quale misura nella gestione delle risorse e nelle linee seguite nell'esercizio dei diritti derivanti dalla titolarità dei valori in portafoglio si siano presi in considerazione aspetti sociali, etici ed ambientali.”
Questo purtroppo è ancora disatteso.
Occorre che tutti (istituzioni, operatori del mercato, investitori) acquisiscano una maggiore sensibilità e una responsabilità che si concretizzi in corpotamenti maggiormente responsabili.

Blog: Pochi giorni fa Etica sgr ha deciso di disinvestire da France Telecom (come il blog ha riportato), una decisione importante e significativa. In Europa anche il fondo pensione governativo norvegese ci ha abituato a decisioni del genere, di disinvestimento (e anche di questo il blog ha parlato). Come mai siete così in pochi a fare questi passi? Non dovrebbero essere di più gli operatori del mercato SRI che prendono posizione di fronte a certe, gravi, situazioni, come naturale conseguenza dei principi e dei criteri con cui dichiarano d’investire? Non sarebbe questa una strada maestra, oltre che per creare fiducia intorno ai fondi etici, per attirare l’attenzione, e magari il sostegno, di chi condivide quei principi e il modo in cui vengono applicati?
Risposta: Non posso che essere concorde con lei.
Questa tematica si ricollega a quanto detto sopra, ovvero ad una sensibilità e una consapevolezza che manca ancora in termini di SRI.
Etica Sgr ha sviluppato una dettagliata metodologia di ricerca e di analisi dei titoli di imprese e di Stati che possono entrare nel portafoglio dei nostri quattro fondi comuni di investimento.
Il processo è molto articolato e il monitoraggio degli emittenti è costante. Tra l’altro tutte le informazioni relative alla selezione dei titoli è pubblicata sul nostro sito www.eticasgr.it .
Nel caso di France Telecom, occorre sottolineare che l’impresa è da sempre una tra le migliori del proprio settori in termini di CSR, tanto che per parecchi anni i nostri fondi hanno investito nel titolo. Date però le recenti allarmanti notizie circa la serie di suicidi abbiamo ritenuto opportuno e doveroso non mantenere i nostri investimenti fino alla prossima assemblea generale della società fissata nel 2010, in cui lo strumento dell’azionariato attivo può svolgere un ruolo importante.

Grazie ad Alessandra Viscovi.


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