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Come nascono le crisi finanziare, e come proseguono

Eccesso di ottimismo, eccesso di credito. Distorsioni cognitive e sottovalutazione del rischio. Ma la realtà torna sempre a farsi sentire, a chiedere il conto

di Marco Delugan 1 dic 2008 ore 15:53

Le crisi finanziarie rappresentano manifestazioni di fragilità di un sistema economico-finanziario. Questa fragilità può interessare e rimanere circoscritta semplicemente ad un ambito locale, cioè ad una singola nazione o area economica, oppure propagarsi ad intere economie e mercati finanziari mondiali.

Partendo dal presupposto che non è detto che gli avvenimenti passati possano riproporsi nella stessa modalità e uguale intensità nel futuro, è anche lecito affermare che non si possono comprendere al meglio i fenomeni legati alle crisi finanziarie se non si conoscono le modalità e le dinamiche attraverso cui nel passato si sono presentate.

In linea generale si può affermare che alla base delle crisi finanziarie si rileva un’ondata di ottimismo, riscontrabile in ogni ambito del sistema economico-finanziario, originata da un’evoluzione favorevole dell’economia reale. L’ottimismo, o meglio le aspettative positive legate ad un futuro migliore, contribuiscono ad una sottovalutazione del rischio, ad una facile apertura verso il credito sia da parte delle istituzioni creditizie sia da parte degli investitori.

L’interazione di questi fattori e di altri ancora determinano rialzi fuori dalla norma dei prezzi sui mercati.

Fattori come la liberalizzazione economica, la scoperta di nuove risorse o lo sviluppo di nuove tecnologie spingono l’economia ad una forte crescita ed ad un ottimismo dilagante.

Basta pensare che nel periodo di forte crescita economica si può riscontrare un allentamento da parte degli intermediari finanziari degli standard creditizi come ad esempio l’applicazione di clausole cautelative e requisiti di garanzia meno stringenti. 

Generalmente nei periodi di espansione e di euforia si ha la sensazione di essere stati proiettati in una nuova era, dove il futuro diventa meno incerto e i sogni più vicini. 

Ma nel momento in cui le aspettative diventano più realistiche, perché in qualche modo la storia torna a ripresentarsi con guerre, inflazioni, recessioni, disoccupazione, si rende necessario rimuovere le disarmonie accumulate nella fase di espansione, e tutto ciò può determinare rilevanti alterazioni sia nel sistema finanziario sia nell’economia reale.

La propensione degli investitori, imprenditori e degli stessi intermediari finanziari a privilegiare un ottimismo esagerato durante la fase boom, può trovare spiegazione nella teoria delle distorsioni cognitive. 

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