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Utili Usa: la prima settimana davvero importante

Forse la prima settimana davvero importante degli utili societari potrà sbloccare una situazione che, in aprile, appare bloccata dalla mancanza di un catalista forte

di Redazione Soldionline 13 apr 2015 ore 09:15

Commento giornaliero di www.recce-d.com

I TEMI DEL GIORNO
1.    Partita a scacchi sui mercati.
Forse la prima settimana davvero importante degli utili societari potrà sbloccare una situazione che, in aprile, appare bloccata dalla mancanza di un catalista forte. Si partirà domani, con JP Morgan, Wells Fargo ed Intel, per proseguire tra gli altri con Bank of America e Goldman Sachs mercoledì e GE venerdì. Da questi pochi dati, si ricaverà il tono della intera stagione delle trimestrali per il primo trimestre 2015 negli USA [importante per: obbligazioni ed equity (globale)].

2.   Asia: le difficoltà aumentano. Il calo inatteso delle esportazioni cinesi (-15%) ed il calo degli ordinativi di macchinari in Giappone (-1,9% nel primo trimestre) confermano il rallentamento economico in Asia. L’attenzione dei mercati ora si sposta sul dato di mercoledì per il GDP cinese [importante per: equity (Emergenti)]

usa53.   Più va peggio, più va meglio: il rialzo dello Stoxx 600, la settimana scorsa, ha toccato il 3,8%, lo Shanghai Composite ha chiuso la settimana sopra 4000 punti, lo S&P 500 sopra 2100 punti, il Nasdaq a 5000 e il Dow Jones sopra 18000 punti. L’andamento del’economia supporta questi rialzi? Alcuni dati recenti, tra cui la produzione industriale tedesca di venerdì scorso (grafico) ci dicono di no: vedremo, questa settimana, che cosa esce dalla riunione della BCE di mercoledì (importante prima di tutto per il cambio contro dollaro USA), i dati per i prezzi al consumo negli USA (venerdì), nel Regno Unito (martedì) e in Eurozona (venerdì), la produzione industriale in Giappone (mercoledì), e soprattutto domani le vendite al dettaglio USA, che è sicuramente il dato macro più importante della settimana [importante per: Borse (globale)].

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L'OPERATIVITA'
Rischio di cambio: la sterlina UK e le Elezioni Dopo avere esaminato la nostra posizione operativa sulle obbligazioni, questa settimana ci dedicheremo ai rischi di valuta ed alle posizioni in valuta diversa dall’euro che sono presenti oggi nei nostri portafogli modello. Inizieremo dalla sterlina, che è stata la nostra posizione più importante (e con un contributi positivo) per tutto il 2014: oggi siamo FLAT, ma riteniamo ancora che questa sia una delle migliori opportunità contro euro, non appena proprio l’euro sarà uscito dalla fase di iper-venduto che si è aperta in gennaio con l’annuncio del QE. Proprio la settimana scorsa, la sterlina ha fatto segnare il valore minimo dal 2010 contro USD a 1,4587, ed il calo settimanale è stato dello 1,8%: Diverso il discorso contro euro, dove il cambio staziona da tempo a 0,7300 dopo avere testato, molto rapidamente, quota 0,7000. Come vediamo dal grafico sotto, che è un grafico di lungo periodo, la quota 0,7000 contro euro è uno spartiacque, una soglia psicologica che fu testata a lungo prima di essere rotta al rialzo (dell’euro contro sterlina), negli anni tra il 1999 ed il 2008. A nostro parere le prossime Elezioni politiche del 5 maggio porteranno ad un nuovo test di questa soglia (al ribasso dell’euro contro sterlina), che potrebbe anche essere superata nel corso del 2015: da qui una notevole opportunità per gli investitori che fanno i conti in euro.

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L'ANALISI

Sul piano operativo, i nemici sono il pessimismo e l’ottimismo. Per investire in modo lucido, proteggere il capitale da violente inversioni di tendenza dei mercati e allo stesso tempo garantire ai propri investimenti un rendimento assoluto decente, è necessario non ragionare come il gregge, tirarsi fuori dai “trend” e pensare in modo indipendente. In questo modo Recce’d costruisce i suoi portafogli modello, senza paura di sentirsi dire “ma tu vai contro il trend” oppure “tu vai contro la BCE”: a noi non fanno paura gli argomento “scomodi”, ed al contrario siamo certi che è proprio lì dove c’è più da guadagnare. In mesi come questi primi mesi del 2015, in cui “tutto sale” e mancano motivazioni fondamentali, a qualcuno sarà venuto in mente di chiedersi “ma io che ci sto a fare qui?”. Non condividiamo questo atteggiamento, perché il risk management è proprio quell’attività che concentra l’attenzione sui rischi che non si vedono, e non su quelli che tutti vedono. Questa settimana, nella sezione Analisi, accenderemo i riflettori sui rischi meno evidenti: il primo fra tutto è quello dell’ottimismo obbligatorio, quello di chi dice “mai andare contro le Banche Centrali”. Da domani analizzeremo e commenteremo alcuni indicatori di rischio che è necessario tenere sempre sotto gli occhi, a cominciare dal VIX, che proprio venerdì scorso è sceso ai minimi del 2015 come si vede nel grafico qui sotto. Il VIX è l’indice che misura le stime della volatilità attesa per l’indice di Borsa S&P 500, stime che a loro volta si ricavano dai prezzi delle opzioni più liquide trattate sulla Borsa di Chicago.

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