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Tempi duri per le correlazioni!

Sta entrando in crisi il grande paradigma delle correlazioni tra le diverse asset class, che negli ultimi anni ha attirato l’interesse di numerosi investitori? Prova a rispondere Guglielmo Manetti di Intermonte Advisory e Gestione

di Edoardo Fagnani 22 feb 2017 ore 16:20

Sta entrando in crisi il grande paradigma delle correlazioni tra le diverse asset class, che negli ultimi anni ha attirato l’interesse di numerosi investitori? 
Guglielmo Manetti, Vice Direttore Generale di Intermonte Advisory e Gestione, ha cercato di dare risposta a questa domanda, analizzando 19 correlazioni ritenute importanti. 
L’analisi seguente di Manetti ha evidenziato che “negli ultimi 3 mesi c’è stata un’inversione di tendenza sull’80% delle principali correlazioni a 5 anni e sul 74% su quelle a 3 anni”, segno di un drastico cambiamento rispetto allo scenario degli ultimi 3/5 anni.

 

La ricerca di correlazioni tra le diverse variabili ha sempre attratto l’interesse degli investitori e, negli ultimi anni, ha attratto un numero crescente di investitori e di strategie di trading quantitative e/o algoritmiche che in maniera asettica hanno sfruttato queste situazioni di mercato.

analisi-tecnica_9Gli ultimi mesi mostrano tuttavia che lo scenario favorevole degli ultimi 3/5 anni sta subendo un drammatico cambiamento: secondo la nostra analisi, negli ultimi 3 mesi c’è stata un’inversione di tendenza sull’80% delle principali correlazioni a 5 anni e sul 74% su quelle a 3 anni.
Le correlazioni che sono rimaste mediamente invariate (e quindi ancora valide) su entrambi gli orizzonti temporali sono quelle (forti) tra prezzo del petrolio e andamento del settore energy e quella inversa tra andamento dello spread BTP/Bund e il settore bancario italiano ed europeo.
Tutte le altre hanno avuto scostamenti piuttosto significativi rispetto alla loro storia, segno che le mutate condizioni di mercato sono sempre meno favorevoli ad assecondare dei trend ritenuti consolidati.

I motivi scatenanti possono essere diversi, e non sono l’oggetto della nostra analisi.
Riteniamo tuttavia che l’inversione del trend dei tassi e il “reflation trade” che è partito nella seconda metà dello scorso anno e che è accelerato dopo le elezioni di Trump, stia accentuando molto velocemente questi violenti cambi di trend.

Le conseguenze sulle scelte di investimento tuttavia possono essere molto rilevanti. In un mondo in cui lo scenario di riferimento cambia molto rapidamente e dove le correlazioni statistiche più “sicure” entrano in crisi, riteniamo che la gestione attiva sia in grado di meglio interpretare la mutata realtà del mercato.
Un po’ meno statistica e un po’ più di ragionamento e analisi dei fondamentali dovrebbero tornare a favorire la gestione attiva… speriamo!

 

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