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Strategie risk-parity: cosa racconta l’indice AQR

Oggi ritorniamo su un tema già più volte trattato 8anche nel Blog: i modellini matematici sono di moda, ma è necessario restarne padroni, guidarli ed utilizzarli, e non farsi mai dominare da loro

di Valter Buffo 28 nov 2016 ore 09:31

Commento giornaliero di www.recce-d.com

Torneremo in settimana a parlare di India e rupia, visto che il nostro contributo di venerdì scorso ha suscitato interesse: oggi pèrò ci spostiamo ad un tema diverso. Per ragioni che Recce’d ha spiegato nel Blog, durante il weekend, per noi è già arrivato il tempo di tirare le somme di questo 2016: e nella professione della gestione del portafoglio, tirare le somme significa una cosa sola, ovvero analizzare le performance, in quantità ed anche il qualità. Sulle performances dei Fondi Comuni tradizionali avremo occasione di tornare, entro la fine dell’anno, mentre oggi vogliamo richiamare la vostra attenzione sulle strategie di investimento che l’industria dei Fondi oggi presenta al pubblico dei risparmiatori come “alternative”, ma che in molti casi si sono rivelate meno “alternative” di quanto promesso, almeno a giudicare dai risultati. Oggi noi ritorniamo ad accennare ad un tema che abbiamo già trattato in precedenza, ovvero la strategie Risk Parity (https://www.soldionline.it/guide/basi-investimento/strategia-risk-parity) di cui fu pioniere Ray Dalio e la sua Società di Gestione Bridgewater. Per monitorare l’andamento di questa strategia, attraverso i molti fondi che la applicano (al di là di Bridgewater), oggi è possibile seguire un indice, che viene calcolato dalla Società AQR, società di Cliff Asness che a sua volta è riconosciuto dagli operatori di mercato, come uno dei “pionieri” di una certa finanza QUANT che affida la gestione dei portafogli a modelli quantitativi di diversa estrazione (dalle semplici operazioni di ribilanciamento fino ai più moderni modelli matematici “a fattori”).  Ora: la notizia del giorno è che l’indice che AQR calcola, e che è riferito ai Fondi gestititi con la strategia di Risk Parity ha appena fatto registrare il peggior mese da 18 mesi a questa parte (primo grafico sotto), a causa dello shock che è arrivato sui mercati finanziari con l’Elezione di Donald J. Trump a Presidente degli Stati Uniti. Questo dato a noi sembra significativo, perché ci permette di ritornare al tema del “model risk”, ovvero di tutti quegli elementi dell’attività di gestione che mai potranno essere catturati da un modello. In più occasioni, qui e sul Blog, abbiamo ripetuto che l’utilizzo di tecniche quantitative nella gestione dei portafogli oggi è indispensabile, ma al tempo steso che non esiste “un modello supremo” a cui affidarsi ad occhi chiusi. Come si spiega questo ultimo episodio? La caduta dei Fondi Risk Parity è stata provocata dal fatto che le correlazioni tra le classi di asset non sono stabili, e in questo nuovo contesto finanziario si invertono molto rapidamente (secondo grafico sotto).

Risk Parity funds were hurt as their equity gains were not enough to offset the sharp selloff in bonds on which Risk Parity funds are typically exposed by four times as much as equities. Correlation between stocks and bonds has normalized thanks to this huge post-Trump divergence (but we note the last time the regime shifted like this was ahead of August 2015's equity plunge)... U.S. stock markets are signaling calm waters ahead. As Bloomberg reports, the Credit Suisse Fear Barometer has tumbled 25% since the day before the presidential election, while the S&P 500 Index reached an all-time high. The gauge that compares bearish options prices with bullish ones three months from now has dropped to its lowest level since February.

CONCLUSIONE   Recce’d oggi ritorna su un tema già più volte trattato 8anche nel Blog): i modellini matematici sono di moda, ma è necessario restarne padroni, guidarli ed utilizzarli, e non farsi mai dominare da loro  

indice-che-aqr

correlazioni-tra-le-classi-di-asset

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 28 novembre 2016, abbiamo trattato i seguenti temi:
1.    E’ finito l’effetto Trump: da oggi si torna ai dati
2.    E’ finito il 2016: almeno per noi di Recce’d, come abbiamo spiegato nel nostro Blog ieri
3.    Italia: che cosa ci siamo persi, nelle ultime settimane? E’ proprio il Referendum la cosa più importante per chi investe?
4.    SEZIONE L'OPERATIVITA'  Finisce il 2016: la lezione più importante ci è arrivata proprio da Brexit
5.    SEZIONE L'ANALISI   Il test più importante per il Presidente Trump? All’esterno, sicuramente il commercio internazionale

 

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