NAVIGA IL SITO

Strategie di investimento, focus sui dividendi

Gli esperti di Allianz Global Investors hanno segnalato che il focus degli investitori potrebbe andare sulle società più generose con i propri azionisti. Soprese anche dal bistrattato settore bancario?

di Edoardo Fagnani 8 feb 2017 ore 12:45

Nel loro report mensile gli esperti di Allianz Global Investors hanno segnalato che, in un mercato azionario che nei prossimi mesi si preannuncia estremamente volatile, il focus degli investitori potrebbe andare sulle società più generose con i propri azionisti. 
“Oltre a contenere le oscillazioni dei portafogli, i dividendi anche quest’anno risultano promettenti”, hanno anticipato gli esperti, secondo cui nell’esercizio in corso le società che compongono l’MSCI Europe (l’indice che raggruppa oltre 400 aziende a medio-grande capitalizzazione nei 15 paesi europei maggiormente sviluppati) dovrebbero distribuire 315 miliardi di euro, rispetto ai 302 miliardi assegnati lo scorso anno.

 

Acquista sempre maggiore rilievo il tema della “generazione di reddito”

dividendi_2017In un mercato nel complesso volatile, le politiche monetarie divergenti dovrebbero favorire le asset class più rischiose, quindi l’attenzione degli investitori continua a concentrarsi sulle cedole delle obbligazioni societarie, ma anche e soprattutto sui dividendi, che consentono agli investitori di detenere “asset reali”, ovvero azioni, mediante i fondi azionari.
Oltre a contenere le oscillazioni dei portafogli, i dividendi anche quest’anno risultano promettenti: secondo le nostre stime, nel 2017 solo le società dell’MSCI Europe dovrebbero distribuire 315 miliardi di euro. Un record se si considera che nel 2016 le distribuzioni si sono attestate a 302 miliardi di euro.

Settori: banche favorite?

Nei prossimi mesi il miglioramento del contesto ciclico e le attese di una politica reflazionistica e di stimolo dovrebbero favorire, tra l’altro, il bistrattato settore bancario (con focus sulle banche statunitensi).
Le materie prime sono influenzate da diversi fattori. Ad esempio, i prezzi dei metalli industriali dovrebbero essere sostenuti dal programma politico di Trump e dai progetti in ambito infrastrutturale. Per contro, di recente i metalli preziosi hanno evidenziato una flessione nel quadro delle aspettative circa il rialzo dei tassi della Fed.

Azioni: Europa, Usa o Giappone?

Le politiche espansive delle Banche Centrali dovrebbero fornire un sostegno strutturale alle azioni, anche se il momentum si sta indebolendo.
In Europa, il deprezzamento dell’euro, la ripresa dell’energia e probabilmente anche del settore bancario, nonché un lieve effetto positivo legato agli stimoli statunitensi, lasciano prevedere un miglioramento sul fronte degli utili aziendali.
Negli Stati Uniti la maggior parte dei fattori (ripresa del settore energetico, stimolo fiscale, possibili sgravi fiscali) depone a favore di una svolta positiva sul fronte degli utili societari. Tuttavia, la crescita del costo del lavoro dovrebbe frenare l’incremento della redditività.
Le azioni nipponiche restano dipendenti dallo yen. Al momento l’incertezza circa l’efficacia della nuova strategia della Bank of Japan è più che compensata dalla debolezza dello yen rispetto al dollaro.

 

La titolarità dell'analisi che qui riportiamo è dell'autore della stessa, e l'editore - che ospita questo commento - non si assume nessuna responsabilità per il suo contenuto e per le finalità per cui il lettore lo utilizzerà.

 

Tutte le ultime su: bancari , europa , giappone , dividendi
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.