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Ripresa sincronizzata come nel nuoto?

Un test decisivo arriverà dalla Cina, che (chissà perché) oggi per nessuno è più un problema, salvo poi ricordarsene dalla sera alla mattina.

di Valter Buffo 12 lug 2017 ore 09:07

Commento giornaliero di www.recce-d.com

 

Non sarà una stagione entusiasmante per gli utili USA quella che si aprirà dopodomani: la crescita economica ha (visibilmente) rallentato, il termine di paragone (con lo stesso trimestre del 2016) è MOLTO meno favorevole rispetto al primo trimestre, e dal settore Energia non arriverà più un supporto così evidente ai dati. Totale: tutte le speranze si concentrano sulla “world economy”, si tornerà a spingere (le banche di investimento sul tema della “crescita globale sincronizzata”, sulla domanda dall’estero, e sul “dollaro MENO forte”.

Per SoldiOnline.it, noi di Recce’d abbiamo già scritto di questo tema, poche settimane fa (Ripresa globale sincronizzata: dove?): la crescita globale sincronizzata è una semplice invenzione delle bande di venditori di Fondi, non esiste (perché i DATI dicono che non c’è), così come non ci sono i tagli alle tasse, l’aumento della spesa fiscale, le spese per infrastrutture, e tutta la montagna di parole che ci sono piovute addosso da gennaio ad oggi per spingere noi investitori a “comperare più equity”. Un test decisivo arriverà dalla Cina, che (chissà perché) oggi per nessuno è più un problema, salvo poi (ricordate l’agosto 2015) ricordarsene dalla sera alla mattina. I dati di domani per la bilancia commerciale saranno decisivi, ma già lunedì scorso dai dati per i prezzi è arrivato un segnale di preoccupazione.

The thinking was that higher costs in China would drive up the price of everything from footwear to electronics which in turn would help lift profits and wages. Yet those hopes appear to be fading. While China’s producer price index held up in June, much of the support came from higher commodity prices as companies restocked their inventories. That support is already fading as activity in the property and construction sectors remains soft and oil and raw materials prices decline, keeping factory prices lower. At the same time a move by China’s regulators to curb risk in the financial system by targeting leverage will also act as a brake on the economy. So instead of spurring price gains China could become a source of global disinflation: "It’s inevitable that PPI will go off of a cliff in the second half and into 2018. This is a last hurrah before deflation raises its ugly head again."

Il testo parla chiaro: la tendenza che i prezzi cinesi indicano NON è a favore di un aumento del tasso di crescita, bensì va nella direzione opposta. Domani vedremo che cosa diranno i dati per gli scambi commerciali con l’estero.

 

CONCLUSIONE   Recce’d v segnala che dimenticare la Cina non è mai una buona idea: specie quando agosto si avvicina

 

world-bank-forecast

international-monetary-fund-forecast

Fonte: FMI, WB

 

holding-on

Fonte: BBG

 

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 12 luglio 2017, abbiamo trattato i seguenti temi:

  1.     Mondo con il fiato sospeso: parla oggi Yellen
  2.     Qualcosa deve essere andato storto, al Vertice G20, per Donald J. Trump: i tagli alle tasse? E chi ha tempo di occuparsene adesso?
  3.     Si avvicina anche l’avvio della stagione delle trimestrali USA
  4.     SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana sul piano operativo ci occupiamo di banche, in vista dei primi risultati trimestrali delle banche USA in arrivo questa settimana
  5.     SEZIONE L'ANALISI    questa settimana il tema del nostro approfondimento è il complicato rapporto tra volatilità e “posizionamento” di alcune categorie di operatori sui mercati finanziari.

 

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