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Come sarà la prossima crisi (secondo Ray Dalio)

Ancora due anni buoni, e poi si rischia. Quando i fattori di rischio economici e finanziario chiederanno la loro parte, la crisi sociale potrebbe essere davvero dura.

di Marco Delugan 19 mag 2017 ore 15:18

Raj Dalio è il fondatore di Bridgwater Associates, il più grande hedge fund del mondo, che gestisce complessivamente un capitale di più di 100 miliardi di dollari.

E’ anche uno dei più importanti commentatori di cose economiche e finanziarie. Uno che quando parla (o scrive) di solito viene ascoltato con attenzione.

Venerdì 12 maggio, Dalio ha pubblicato un post su Linkedin intitolato “The big picture”. E dal titolo – il grande disegno – si intuisce di cosa si tratta, e cioè dei punti fondamentali della sua visione su come saranno i prossimi anni per l’economia globale e i mercati finanziari.

Secondo Dalio l’economia mondiale è oggi in ottima forma. E non vede rischi rilevanti per i prossimi due anni.

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(Photo credit: Thos Robinson/Getty Images)

I mercati finanziari, dopo otto anni di crescita, stanno entrando nel nono, spinti dall’ottimismo generato dalle promesse fatte durante la campagna elettorale dall’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump di realizzare politiche che favoriscano l’espansione economica.

Ma Trump non è l’unico catalizzatore di ottimismo per i mercati finanziari: i profitti aziendali mostrano ancora possibilità di crescita, e a livello globale, come già visto sopra, l’economia sembra in buona salute.

E anche se diversi indicatori stanno preoccupando gli operatori di una prossima inversione di tendenza, il futuro dovrebbe essere ancora positivo per gli indici azionari Usa. Almeno per un po’.

Esistono però questioni di lungo periodo che possono creare difficoltà allo sviluppo economico, come la crescita del debito – pubblico e privato – e di altre “obbligazioni non finanziarie”, come le pensioni e le prestazioni sanitarie, che sottrarranno risorse alla crescita. Cosa che – un po’ alla volta, anche senza shock improvvisi -  colpirà le fasce più deboli della popolazione.

Le banche centrali, inoltre, che in questi anni hanno sostenuto lo sviluppo dei mercati azionari, stanno esaurendo le cartucce a loro disposizione, e difficilmente potranno sostenere l’economia e i mercati finanziari allo stesso modo anche nei prossimi anni.

E gli Stati Uniti sono in un periodo di eccezionale incertezza politica, con la nuova amministrazione che non sembra ancora aver preso le misure di alcune delle questioni più importanti che ha di fronte.

Così, quando la crisi arriverà, il crollo dalle altezze attuali potrebbe essere di dimensioni importanti, e portare a tensioni sociali e politiche molto superiori alle attuali. Che, secondo Dalio, sono già a livelli molto alti, tra i più alti degli ultimi decenni.

Secondo Mark Decambre di Marketwatch, quello che Dalio sta sostanzialmente dicendo ai mercati è che ancora per due anni gli investitori potranno raccogliere buoni risultati in borsa.

Poi, si vedrà. Nel senso che i fattori di instabilità economica e politica potrebbero gradualmente farsi strada e chiedere la loro parte.

Anche se, conclude Decambre, nessuno sa bene quando la crescita dei mercati potrà finire. Ma se lo scenario descritto da Dalio dovesse avere un qualche senso, allora è meglio per tutti dargli credito e fare attenzione.

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