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Quali sono i temi di investimento di settembre?

Il sondaggio di Barron’s della settimana scorsa ci ha detto che la maggior parte degli “strategist” è ancora posizionata sulla “cautela” e mette in guardia i clienti sulla eventualità di un mercato azionario orso

di Valter Buffo 5 set 2016 ore 10:13

Commento giornaliero di www.recce-d.com

I contributi di Recce’d per SoldiOnline.it da oggi ritrovano il consueto formato quotidiano. Mantiene la cadenza quotidiana anche il nostro The Morning Brief, dedicato ai Clienti, e prosegue l’attività sul nostro Blog.

Quali sono i temi di investimento di settembre? Il sondaggio di Barron’s della settimana scorsa ci ha detto che la maggior parte degli “strategisti” delle banche di investimento è ancora posizionato sulla “cautela” e mette in guardia i Clienti sulla eventualità di un mercato azionario “bear”, ovvero al ribasso. Questa prudenza, per non dire pessimismo, è basata principalmente sull’andamento degli utili, che come tutti sapete sono in ribasso ormai da cinque trimestri (più di un anno) e sul fatto che uno dei puntelli sui quali la Borsa ha fondato i suoi rialzi degli ultimi anni, ovvero le operazioni di buyback (riacquisto di azioni proprie) va progressivamente esaurendosi. Entrambi i fenomeni li trovate rappresentati nei due grafici in basso: nel primo grafico, inoltre, potete leggere (nelle linee tratteggiate) quali erano le aspettative dei medesimi analisti negli anni scorsi, e vedere come queste previsioni sono state poi smentite dai dati di fatto.

analisi-tecnica2Recce’d però oggi vi sognala che questi errori di previsione non devono, necessariamente, andare sempre nella medesima direzione
: è chiaro che negli anni scorsi l’industria delle banche di investimento ha operato a supporto delle operazioni di QE, per “pompare” gli investimenti rischiosi (cosa da cui traeva un ovvio beneficio economico diretto). Oggi però è ancora così? Lo shock dello scorso gennaio, quando come molti ricorderanno tutti gli “strategisti” e gli analisti erano ancora “bullish” e prevedevano tutti una crescita degli utili superiore al 12% in Europa, ha lasciato un segno. Oggi però sembra esserci, e lo abbiamo già messo in evidenza più volte, una sorta di “consenso pessimista” oppure almeno “prudenti sta”, per cui tutti si rincorrono al ribasso cercando di posizionarsi in favore di vento quando ci sarà il prossimo “inevitabile” disastro.

Recce’d non ha partecipato (fin da febbraio) a questa corsa verso il basso,
e fino ad oggi i mercati ci hanno dato ragione: basta guardare allo 8% di rialzo dell’indice S&P 500 dal mese di gennaio, ed al 14% di rialzo dal mese di febbraio, per capire che questo 2016 fino ad oggi è tutt’altro che un mercato “bear”. Non siamo ovviamente noi di Recce’d i soli a vederla così, ed anche tra gli strategisti c’è qualche “voce fuori dal coro”. Ad esempio questa, che a noi pare offrire utili spunti di riflessione anche per noi investitori italiani.

"We remain 'cynically bullish' on financial asset prices," writes a team led by Chief Investment Strategist Michael Hartnett. "Tactically, the 3P’s (Positioning, Policy, Profits) still argue for upside; but with risk assets up 15-20 percent since Feb, and Sep a big 'policy month' we once again recommend buying volatility." Hartnett concludes that investors aren't positioned for a firming macroeconomic environment coupled with a Federal Reserve that's more aggressive with rate hikes than is currently priced in.

CONCLUSIONE - Recce’d vi suggerisce di riflettere con attenzione sull’atteggiamento di prudenza e cautela che ancora oggi domina nelle indicazioni delle Case di Fondi e delle Reti di vendita: su quali elementi è basata?

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