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Previsioni valute 2015: ulteriore potenziale al rialzo per il dollaro Usa

Durante i precedenti cicli di inasprimento della Fed, in particolare nel 1994 e nel 2004, il dollaro si è rafforzato, specialmente nel periodo precedente al primo rialzo dei tassi

di Redazione Soldionline 10 dic 2014 ore 10:19

A cura di Luca Bindelli, Head of Foreign Exchange Analysis di Credit Suisse Private Banking & Wealth Management

POSITIVI SUL DOLLARO IN VISTA DEL RIALZO DEI TASSI DELLA FED
Durante i precedenti cicli di inasprimento della Fed, in particolare nel 1994 e nel 2004, il dollaro americano si è rafforzato, specialmente nel periodo precedente al primo rialzo dei tassi. Prevediamo che questo modello si ripeterà nel 2015, mentre ci avviciniamo a un iniziale rialzo dei tassi a giugno. Anche la favorevole crescita negli USA e le prospettive dell’inflazione sostengono questo giudizio. L’eccezione più importante alla «regola» si è verificata nel 1987, dopo che i responsabili della politica internazionale hanno sottoscritto il cosiddetto accordo Plaza, inteso a indebolire deliberatamente il dollaro. Di contro, con ogni probabilità verrà implementato all’inizio dell’anno prossimo un ulteriore stimolo monetario nell’Europa continentale. Ciò dovrebbe mantenere una pressione al ribasso sui tassi d’interesse a breve termine dell’Eurozona e ridurre quindi il sostegno per l’euro.

dollaro-inasprimento-fed

Con ogni probabilità anche il franco svizzero s’indebolirà rispetto al il dollaro, poiché il cambio euro/franco resta stabile. Entrando nel 2015, le valutazioni non dovrebbero costituire un ostacolo per un ulteriore rafforzamento del il dollaro rispetto a euro e franco. La Bank of Japan (BoJ) continuerà verosimilmente a espandere il suo programma di acquisti di asset, nel tentativo di incrementare le previsioni sull’inflazione.
Mentre attualmente lo yen è decisamente sottovalutato, riteniamo ancora che le misure politiche dell’amministrazione Abe e la BoJ continueranno a fissare un livello minimo per il cambio dollaro/yen, consentendo allo yen di restare poco costoso secondo gli standard storici. Manteniamo delle prospettive neutrali per il cambio sterlina/dollaro, poiché attualmente gli spread tra i tassi d’interesse appaiono in linea con il probabile approccio di politica monetaria in futuro.

mercati-emergenti-2PRUDENZA ANCORA GIUSTIFICATA SULLE VALUTE DEGLI EMERGENTI
Manteniamo una certa prudenza sulle valute dei mercati emergenti in generale, ma crescita, inflazione e condizioni esterne di finanziamento determineranno il grado di vulnerabilità delle singole valute dei mercati emergenti a fronte del rafforzamento del dollaro. Le valute dei paesi con deficit delle partite correnti (più elevati), prospettive di crescita più deboli e tassi d’inflazione sopra i target delle rispettive banche centrali saranno con ogni probabilità le più vulnerabili. Inoltre, dove occorrono tassi d’interesse elevati per attrarre flussi di capitale per finanziare i deficit, qualsiasi ulteriore indebolimento della crescita determinerà tendenzialmente un ulteriore deprezzamento valutario. A nostro giudizio il Brasile spicca in termini di fondamentali peggiori tra i principali mercati emergenti. Presentiamo pertanto un atteggiamento negativo sul real brasiliano. Siamo altresì più prudenti su lira turca e il rand sudafricano, poiché prevalgono ancora le debolezze esistenti internamente ed esternamente. Pur restando neutrali sulla gran parte delle valute asiatiche rispetto al dollaro, le economie di tali valute stanno registrando su base comparativa una migliore crescita, pressioni inflazionistiche più basse e saldi delle partite correnti più solidi. Anche le valute asiatiche dovrebbero restare ancorate da un renmimbi cinese stabile.
Tutto ciò premesso, riteniamo che il won sudcoreano potrebbe venir deliberatamente indebolito rispetto al dollaro al fine di controbilanciare il vantaggio competitivo che il Giappone ha acquisito durante l’attuale fase di debolezza dello yen.

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