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Possibili sorprese nel weekend?

Ci sono accenni di qualche iniziativa, che potrebbe concretizzarsi nel weekend, sia sul petrolio sia sullo yen, e più in generale dalle Banche Centrali

di Redazione Soldionline 12 feb 2016 ore 09:08

Commento giornaliero di www.recce-d.com

I TEMI DEL GIORNO

1.     Nel weekend sono possibili sorprese
. Ci sono accenni di qualche iniziativa, che potrebbe concretizzarsi nel weekend, sia sul petrolio sia sullo yen, e più in generale dalle Banche Centrali, che oggi sono in modo molto evidente state messe con le spalle al muro dai mercati. In questo senso, la situazione oggi è un “fuori controllo” più grave rispetto al 2008  [importante per: equity, obbligazioni e valute (globale)].

2.     Giappone: lo yen ha fatto crash.
Per ragioni di spazio, siamo costretti a rimandarvi al Blog [importante per: equity, obbligazioni e valute (globale)].

3.     Borse europee: ci sarà mai il rimbalzo?
Mentre la Borsa degli Stati Uniti resta vicina al livello chiave di 1880 punti (grafico in basso) dell’indice S&P 500, in Europa la situazione è ben più grave, anche da un punto di vista tecnico. A noi di Recce’d sembra importante (più di scrivere di “vendere” oppure “comperare” rischiamare l’attenzione del lettore sul fatto che solo un mese fa molti dicevano e scrivevano che “le Borse europee sono quelle da preferire nel 2016”: questo fatto descrive in modo efficace come funziona la catena fabbrica-Rete in Italia. Oggi è compito dei Clienti, fare domande e farsi spiegare e poi trarre le conclusioni  [importante per: equity, obbligazioni e valute (globale)].

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L’OPERATIVITA'
La guerra delle valute è arrivata? Da una decina di sedute (come noi di Recce’d più di una volta vi abbiamo segnalato) siamo passati ad una nuova fase di mercato, in cui sono i cambi tra le valute a guidare gli altri mercati finanziari. E proprio per questo, per tutta la settimana, la sezione operativa del nostro Bollettino quotidiano è stata dedicata ai cambi. Chi ci ha seguito quotidianamente ha letto che la situazione dello yen è al centro di tutto, e diventa ogni giorno più estrema: noi di Recce’d da giorni aspettiamo un intervento della BoJ che a noi sembra inevitabile. L’intervento potrebbe produrre, nel breve, un indebolimento dello yen verso i 120 di cambio contro dollaro: ma, come investitori, noi dobbiamo valutare con attenzione massima le implicazioni per l’economia reale di questi eccessi. Quali saranno le ricadute? Nel grafico qui sotto, vedete (la linea blu) le aspettative per il tasso di cambi contro dollaro espresse dai dirigenti dell’industria giapponese attraverso il sondaggio Tankan: potete vedere che, dal 2012 ad oggi le imprese hanno espresso una aspettativa di indebolimento del cambio, graduale e costante. Nelle ultime settimane, al contrario il cambio si è rafforzato in modo violento, tanto che la linea bianca del cambio è scesa sotto la linea blu (le aspettative delle aziende): l’implicazione immediata è che per le aziende giapponesi sarà più difficile del previsto esportare le merci e i servizi prodotti in Giappone. Un dato molto significativo, se pensiamo al fatto che il GDP giapponese risultava già in recessione nel 2015: da qui deriva la nostra aspettativa per un rapido intervento della Bank of Japan.
 
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L'ANALISI
Ancora quella parola con la “R”: ma stavolta parliamo di Europa. Chiudiamo una settimana estremamente emotiva, volatile e preoccupante per l’Europa. Noi abbiamo scelto di dedicare, da lunedì scorso, questa terza sezione all’economia reale in Eurozona, perché solo qualche giorno fa c’era ancora chi sosteneva che l’economia europea fosse in ripresa e che per questo le Borse europee fossero le migliori al mondo. Questo inizio del 2016 ci ha detto tutto il contrario, e i prezzi non sbagliano. Sulle Borse di Eurozona pesano proprio le prospettive dell’economia reale: ad esempio, le minori opportunità di esportazione verso i Paesi BRIC per i colossi tedeschi dell’automobile (che hanno perso il 25% solo nel 2016), e più in generale il minore contributo alla esportazione di un euro che molti vorrebbero ancora in calo, e che al contrario da gennaio ad oggi si è rafforzato. Le conclusioni sono ovviamente quelle di una revisione al ribasso delle attese per la crescita del prodotto nazionale, come si dice qui sotto a proposito della Germania:
 
And even as the nation’s economy is forecast to expand 1.8 percent this year -- more than the euro area -- slowing factory orders and industrial production are adding to skepticism over the efficacy of the European Central Bank’s stimulus program.
 
E da qui deriva il fatto che il DAX di Francoforte questa settimana è sceso sotto la propria media mobile a 200 giorni: secondo noi di Recce’d, questo indice è anche una previsione di quale sarà l’andamento dell’economia reale, in Germania e quindi anche in Eurozona, nel 2016.

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