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Piazza Affari, che crollo dei volumi!

Dove sono finiti i volumi a Piazza Affari? Il crollo del controvalore degli scambi degli ultimi 3 mesi deve far riflettere. Investitori in fuga dalla borsa di casa nostra?

di Mauro Introzzi 3 giu 2016 ore 10:29

Dove sono finiti i volumi a Piazza Affari? Il crollo del controvalore degli scambi degli ultimi 3 mesi deve far riflettere. Investitori in fuga dalla borsa di casa nostra? Quiete prima di una nuova tempesta? O semplicemente immobilismo in vista di prossime novità?

VOLUMI A PIAZZA AFFARI: COME STA ANDANDO IL 2016
Nei primi 2 mesi dell’anno il controvalore medio scambiato giornalmente da tutti i titoli di Piazza Affari (ossia il totale del denaro movimentato in una giornata dal totale delle transazioni) è stato vicino ai 3 miliardi di euro. Cifre vicine ai valori dell’anno precedente anno ma comunque in flessione, a gennaio del 6,5% e a febbraio dell’11,6%, rispetto al medesimo mese del 2015. Nel mesi di marzo, aprile e maggio il calo si è fatto decisamente più accentuato ed ha assunto la forma di un crollo. La media giornaliera del controvalore degli scambi di marzo è stata pari a 2,7 miliardi, il 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il disavanzo si è accentuato ad aprile (-31% a 2,4 miliardi) e a maggio (-35% a 2,3 miliardi di euro). In termini assoluti, negli ultimi 3 mesi, si è perso ogni giorno più di un miliardo di euro di controvalore.

Tabella: volumi medi, confronto 2015-2016 (dati in milioni di euro)

  2015 2016 Differenza assoluta Differenza percentuale
Gennaio 3.273,01 3.058,26 -214,75 -6,56%
Febbraio 3.286,43 2.905,22 -381,22 -11,60%
Marzo 3.740,95 2.727,10 -1.013,85 -27,10%
Aprile 3.565,04 2.446,99 -1.118,06 -31,36%
Maggio 3.493,12 2.264,80 -1.228,33 -35,16%



borsa-italianaVOLUMI IN CALO: POSSIBILI MOTIVAZIONI
Ma cosa potrebbe stare alla base di questa dinamica? Di certo il repentino abbassamento della volatilità del mercato negli ultimi 3 mesi rispetto ai saliscendi (in realtà molto poco “sali” ma soprattutto “scendi”) dei primi 2 dell’anno ha contribuito a placare un po’ le contrattazioni e favorito un certo immobilismo. Probabilmente molti investitori hanno preferito ridurre l’operatività, magari in attesa che i corsi riprendano un po’ quota.
Di certo non sono mancati gli spunti. Il settore bancario è quotidianamente caratterizzato da novità e da grandi attese. Si pensino a quelle legate al Fondo Atlante e all’impatto che quest’ultimo avrà sui non performing loans. Oppure alle operazioni di ricapitalizzazioni di Popolare di Vicenza, già in archivio, e di Veneto Banca e Banco Popolare, da perfezionare. O alle imminenti operazioni di risiko, sicure come quella di Bpm e Banco Popolare, o ipotizzate.

CALO DEI VOLUMI A PIAZZA AFFARI: FUGA DEGL IINVESTITORI?
Accanto a queste plausibili spiegazioni ci sono però anche delle ipotesi infauste. Non sarebbe un buon segno, infatti, se gli investitori – in particolare quelli istituzionali - fossero fuggiti da Piazza Affari perché hanno il sentore di qualche difficoltà imminente, legata a un’ipotetica instabilità politica (interna o esterna, magari per una Brexit) o a problemi legati alla crescita economica del nostro paese nei prossimi trimestri...

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