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Ordini durevoli Usa: c'è tutto in questo dato

Il dato di ieri è solo il terzo dato positivo per i beni durevoli USA negli ultimi 12 mesi, se si esclude il settore trasporti. E la lettura merita attenzione perché contiene numerose informazioni

di Redazione Soldionline 28 lug 2015 ore 09:46

Commento giornaliero di www.recce-d.com

I TEMI DEL GIORNO
1.    Ricordate l’agosto 2011?
  Per chi ha buona memoria, ci sono una serie di somiglianze tra la situazione di quattro anni fa e quella di oggi, su cui vale la pena di riflettere [importante per: equity, obbligazioni e valute (globale)].
2.    La follia della Cina (e degli altri).   A questo punto resta poco da aggiungere: le cose si sono messe in moto, e tutti noi saremo costretti a sopportare le conseguenze. La sola cosa utile è chiedersi, come ieri ha fatto Stephen Roach, da chi ha preso esempio il Governo e la Banca Centrale di Cina. Nell’articolo pubblicato ieri (che commentiamo in modo più ampio nel Blog del sito) Roach dice fra l’altro: Central banks make the unsubstantiated claim that things would have been much worse had they not pursued QE. But, with now-frothy manipulated asset markets posing new risks of financial instability, the jury is out on that point as well [importante per: equity (globale)].
usa33.    Yellen posticiperà l’aumento dei tassi?  La Fed si riunisce oggi. Il dato di ieri per i beni durevoli è un segnale forte delle difficoltà che incontra l’economia USA in questo 2015. Ne parliamo nella sezione finale del nostro Bollettino quotidiano (L’analisi). La Fed si confronterà anche con le anticipazioni del dato per il GDP del secondo trimestre 2015 (grafico in basso) dato che verrà comunicato al pubblico però solo giovedì prossimo, a riunione finita. Per ciò che riguarda i mercati, se anche Yellen dovesse decidere di rinviare il rialzo dei tassi, lo farebbe per la ragione sbagliata: ovvero perché l’economia rallenta [importante per:  valute ed obbligazioni (globale)]
4.    Il DAX che perde il 2,50%.    Il rafforzamento del’euro non può spiegare la caduta dell’indice tedesco DAX per la quinta seduta consecutiva: una caduta del 2,50%.  Eppure avevamo appena letto che “una volta trovato l’accordo con la Grecia, si dovrà aumentare l’esposizione all’equity di Eurozona”. In realtà, a parere di Recce’d il rimbalzo delle Borse di Eurozona in luglio è stato un fenomeno molto preoccupante (nel Blog ci siamo chiesti se si tratta di comportamenti di massa: “Come un culto messianico?”), che potrebbe essere un segnale di grande fragilità dei mercati, e non di ottimismo [importante per:  equity (Eurozona)]

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L’OPERATIVITA'
Utili Eurozona: aspettative sostenibili? 
Tra le basi meno solide (e secondo qualcuno del tutto inconsistenti) su cui le Reti commerciali della banche di investimento “pompano” il tema Eurozona c’è quella del grafico qui sotto. Il gioco ha avuto successo (fino ad oggi) perché la stessa BCE insiste, nella propria attività di comunicazione, sugli “indici anticipatori”. Guardate bene questo grafico: che cosa anticiperebbero, questi indici? Notate bene il fatto che, 12 mesi fa, erano più alti di oggi: e poi come si è chiuso il 2014? E ricordate bene che nel 2014 non ci fu alcuna crisi in Grecia (almeno, non per i nostri TG e quotidiani). Insomma, questo argomento non regge: questi dati sono sondaggi, condotti tra i dirigenti delle Società di maggiore dimensione, e questi dirigenti raccontano le loro impressioni, sotto una influenza evidente di ciò che c’è scritto sui media. Per questo, gli “indici anticipatori” anziché anticipare … seguono. Prendete di nuovo il 2014: gli “indici anticipatori” erano orientati all’ottimismo quando si credeva che le cose sarebbero migliorate (nella prima parte del 2014) ma non anticipava che sarebbero poi peggiorate nella seconda parte dell’anno. Insomma, non c’è nulla, ma proprio nulla, che oggi ci dica come la vedranno questi dirigenti tra qualche mese: perché loro, come noi, sono influenzati dalle notizie e dai dati che vengono, di giorno in giorno, resi pubblici. Perciò noi investitori faremo bene a concentrarci su dati e notizie, e lasciare perdere questi “indici NON anticipatori”. Seguite il lavoro di Recce’d e non vi perderete nulla.

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L'ANALISI
Durable goods negli USA: c’è tutto in questo dato
. Seguite bene la linea verde sotto: il dato di ieri è solo il terzo dato positivo per i beni durevoli USA negli ultimi 12 mesi, se si esclude il settore trasporti che include gli aerei. Ma il dato di ieri merita una attenzione ancora maggiore perché contiene numerose informazioni:
-   il dato positivo per il 3,6% è spiegato in gran parte da un aumento degli ordini per aerei del 66%
-    invece gli ordini per automobili sono cresciuti solo dello 0,2%
-    se escludiamo tutto il settore dei beni di trasporto, il rialzo scende allo 0,8% mensile
-    è il migliore risultato dell’ultimo anno: ma non c’è l’atteso recupero sui due dati negativi di aprile e maggio
-    guardiamo in particolare ai beni di investimento (core capital goods): anche qui il rialzo si ferma allo 0,9% dopo due mesi di calo
-    il livello assoluto degli investimento delle aziende oggi è inferiore, e del 3,4%, a quello di un anno fa
-    la parte di questo dato che va poi a comporre il GDP è chiamata “shipments of capital goods” e nel secondo trimestre è scesa sia in aprile, sia in maggio, sia poi in giugno (-0,1%); il dato di giovedì sarà influenzato da questa componente.
Questa è la realtà: poi c’è la fantasia, di chi ripete che “nei prossimi trimestri il ritmo di crescita del GDP tornerà al 3%”: voi riuscite a capire perché dovrebbe?

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