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Obbligazioni: come operare nell’attuale contesto di mercato?

Il mercato delle obbligazioni è in rapido movimento, e quindi chi ha obbligazioni in portafoglio dovrà decidere subito che cosa fare

di Redazione Soldionline 5 ago 2015 ore 09:20

Commento giornaliero di www.recce-d.com

I TEMI DEL GIORNO

1.    Vietato vendere
.  L’intervento di ieri delle Autorità cinesi, che hanno proibito le vendite SHORT, ha prodotto ieri mattina un rimbalzo che però non prosegue questa mattina (alle 7 ora europea). Un approfondimento di questo tema, decisivo non solo per la Borsa in Cina ma pure per le Borse di casa nostra, lo trovate nel Blog del nostro sito [importante per: equity (Cina)].
2.    Apple ancora in calo.  Il titolo con la maggiore capitalizzazione al mondo fa sempre notizia: ancora di più quando si muove in controtendenza rispetto agli indici di mercato. Due sono le cose da segnalare dopo il calo di ieri: che il prezzo ha rotto la media a 200 giorni (grafico qui sotto) e che il calo sembra debba essere associato ad un calo delle stime di crescita del fatturato nel 2016. Il primo punto è significativo specie per chi segue l’analisi tecnica:  la tradizione legge la rottura della media a 200 come un segnale di vendita, anche se dobbiamo dire che poi molti degli stessi analisti tecnici, una volta che viene rotta la media a 200 esitano, hanno il “braccino” e cominciano a dubitare: “forse questo è il momento di entrare” (idee poco chiare, quanto meno). Il secondo punto, relativo al fatturato, è significativo, perché è una conferma diretta del calo della crescita a livello globale [importante per: equity (globale)].
3.    La Fed: annuncio ufficiale. Le parole di ieri di Dennis Lockart sono una sorta di annuncio ufficiale: la Fed alzerà il tasso di sconto dello 0,25% a settembre: Importante anche il fatto che Lockart abbia ripetuto che si tratta dell’avvio di un processo di “normalizzazione”. Ne parliamo da lunedì, e per tutta la settimana, nella sezione finale, che si chiama “L’analisi” [importante per: equity, valute ed obbligazioni (Eurozona)].

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L’OPERATIVITA'
Obbligazioni: come operare nell’attuale contesti di mercato?
   Dicevamo ieri mattina che negli Stati Uniti in luglio la posizione netta dei primary dealers ovvero dei grossisti, degli operatori che sul mercato delle obbligazioni (dei Treasuries in questo caso) fanno da intermediari specializzati, ha subito un forte cambiamento. E’ un esempio che illustra il fatto che il mercato delle obbligazioni è in rapido movimento, e quindi chi ha obbligazioni in portafoglio dovrà decidere subito che cosa fare: perché a fronte di un rapido cambiamento delle posizioni nette sui Treasuries, si registra anche la vendita, o meglio la svendita, delle obbligazioni a bassa qualità. Come vedete nel grafico qui sotto, le obbligazioni con rating CCC, che è il rating più basso, ovvero quello che indica la più bassa qualità, oggi offrono il rendimento più elevato (e quindi il prezzo più basso) rispetto alle obbligazioni high yield (ovvero all’insieme delle obbligazioni che non sono investment grade) degli ultimi cinque anni. Vi riportiamo il commento di un operatore:

We think the trend towards higher quality continues, as so far buying the dips in higher beta paper hasn’t been a strategy that has paid during the last 12 months. ... CCC spreads [have] widened relative to the high-yield index even as the market rallied into the first four months of the year.

In un contesto di rendimenti di mercato in calo, contesto che si spiega con il calo delle aspettative per la crescita economica, vediamo quindi che avere in portafoglio obbligazioni di scarsa qualità, o a basso rating, è stato un errore, almeno negli Stati Uniti. Domani vedremo ciò che è successo sul mercato delle obbligazioni in euro, per concludere poi venerdì con le indicazioni operative.

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L'ANALISI
Crescita degli USA ed “output gap”.
  Ieri le parole di Lockart, di cui scriviamo nella nostra prima sezione, hanno riportato al centro dell’attenzione dei mercati il problema a cui dedichiamo da lunedì scorso questa sezione: perché la Fed alzerà i tassi a settembre visto che il GDP rallenta? Oggi vogliamo farvi notare che questa contraddizione la si ritrova, oggi, anche se si guarda all’intera all’intera economia globale. Proprio ieri Bloomberg ha pubblicato un articolo che si chiedeva “Dobbiamo credere ai prezzi delle materie prime oppure al record del Nasdaq?” in cui si affrontava la contraddizione fra i segnali deflazionistici che arrivano dalle materie prime e l’apparente ottimismo degli indici di Borsa negli USA (grafico qui sotto). Fino ad oggi, la cosa ha funzionato così: il rischio “deflazione” è stato utilizzato dalle Banche Centrali come arma dialettica, per giustificare ulteriori spinte sull’acceleratore della politica monetaria su cui molti avevano espresso critiche e dubbi. Oggi però sia la Federal Reserve sia la Banca di Inghilterra hanno già deciso per un aumento dei tassi di interesse ufficiali entro fine 2015: e questo comporterà un cambio di prospettiva, soprattutto per le Borse: vediamo le parole di Bloomberg.

For four decades, Fed officials aligned tighter policy with a period of above-trend global growth, economists at JPMorgan Chase & Co. said in a note to clients last week. This time U.S. central bankers are preparing to act after worldwide expansion of just 2 percent in each of the past two quarters, according to the report. Once the Fed does shift, the resulting rise in U.S. bond yields is the likely spur for a review of equity valuations in rich nations and a further dumping of stocks in emerging markets. “The risk of a significant correction in global equities rises as we approach the first Fed rate hike (… ) The Fed has carefully engineered an asset market-led economic recovery. This in turn made it very difficult for the Fed to exit from its current policy stance”.

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