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Materie prime: è davvero un bull market?

Possiamo dire che è finita la fase di bear market per le materie prime, in questo primo semestre 2016? E’ possibile parlare di un bull market? Tecnicamente, è così

di Redazione Soldionline 7 giu 2016 ore 09:10

Commento giornaliero di www.recce-d.com

Possiamo dire che è finita la fase di “bear market” per le materie prime, in questo primo semestre 2016? E’ possibile parlare di un “bull market”? Tecnicamente, è così: ieri l’indice di settore calcolato da Bloomberg, The Bloomberg Commodity Index, che è una media dell’andamento dei prezzi delle 20 principali materie prime, ha fatto segnare un rialzo complessivo del 20% dai minimi toccati il 20 gennaio scorso (primo dei due grafici sotto). E questo definisce un “bull market”: ma è veramente così, anche nella psicologia degli investitori? Non ancora: molti investitori hanno perso questa opportunità, perché bruciati da una fase di ribasso che durava dalla fine del 2011, e che ancora oggi tiene l’indice di Bloomberg al di sotto dei massimi di quell’anno in misura del 50%.

materie-primeMeglio parlare allora di “recupero”, perché al “bull market” si associa, in genere, un forte ottimismo degli investitori, che invece ad oggi ancora non si vede
. Che cosa spiega, quindi, questo “recupero”? La stampa specializzata parla di una serie di fattori che hanno provocato strozzature nella produzione di minerai come lo zinco e beni agricoli come la soja, ma a nostro parere (come qualcuno ormai sa, perché lo abbiamo scritto più di una volta) la ragione forte, quella sostanziale, che spiega il “bear market” iniziato nel 2011 era l’uscita di TUTTE le grandi banche globali dal settore delle commodities. Quelle grandi banche, operando in quel comparto, avevano prodotto un “effetto leva” che gonfiava i prezzi senza che fosse aumentata la domanda finale.

A partire dal gennaio 2016, questo effetto è finito (le posizioni a leva sono state per lo più chiude tra il 2011 ed il 2015) ed il mercato ha visto ridursi, in modo progressivo, le pressioni sul lato delle vendite. Data questa nostra visione delle cose, non ci sentiamo di parlare di “bull market” quanto, piuttosto, del rientro di alcuni eccessi sui mercati finanziari. Alcuni esempi, in questo senso, sono offerti dal prezzo dello zinco, della soja e soprattutto quello del gas naturale (secondo grafico qui sotto) che proprio di recente ha rotto (al rialzo) la propria media a 200 giorni. Tutti e tre questi prezzi sono saliti, dai minimi di più del 50%, ed è impensabile associare movimenti di questa ampiezza a fattori come la domanda e l’offerta del bene finale. Lo stesso indice dei titoli minerari, il Bloomberg World Mining Index, registra un incremento del 23% da gennaio che non è certo il riflesso di un aumento delle attività di estrazione.

CONCLUSIONE  -  Qualcuno sostiene che le materie prime siano del tutto imprevedibili: a noi sembra invece che si tratti solo di fare analisi più accurate e frequenti (come per ogni altro investimento). I rialzi di questo primo semestre hanno contribuito alla performance dei nostri portafogli modello: ma siamo certi che il secondo semestre sarà una storia completamente diversa, sia che vada al rialzo sia che vada al ribasso

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GLI ALTRI TEMI che avranno oggi un visibile impatto sui mercati li trattiamo nel nostro The Morning Brief (disponibile dalle ore 7,00 per i Clienti e attraverso la nostra app). Ecco una sintesi per punti:

1. Lo Grande Muraglia a 2100 - Come spiegare i nuovi massimi 2016 del’indice della Borsa di New York? Se tutti suggeriscono “cautela”, allora chi è che compera?
2. Lo yen e i dati di questa settimana
- Dopo una settimana turbolenta, anche stamattina prevale la calma sui cambi tra le valute maggiori. Attenzione ai due dati giapponesi di domani e dopodomani
3. Il petrolio a 50$ -
Sarà probabilmente questa la settimana in cui vedremo un tentativo di rompere la resistenza psicologica dei 50$
4. SEZIONE L'OPERATIVITA' -
questa settimana la sezione dedicata all’operatività si concentra sul mercato azionario in Europa: risponderemo alle vostre domande sulle nostre posizioni operative, ed in particolare: come va valutato, oggi, l’azionario in Europa? Perché adesso tutte le banche globali consigliano “cautela” mentre 12 mesi fa erano tutte aggressive? E noi, che posizione operativa abbiamo?
5. SEZIONE L'ANALISI -
questa settimana i nostri Clienti insieme a noi riprenderanno il tema dei Fondi Pensione, che già due settimana fa ha raccolto grande interesse. Oggi analizziamo un fatto che suscita grande attenzione: molti Fondi Pensione sono usciti dai Fondi Hedge. Quali sono le motivazioni? E cosa cambia?

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