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IRAN e petrolio

Facciamo il punto sulla vicenda IRAN-Stati uniti che potrebbe avere una significativa influenza sui prezzi del petrolio greggio e del gas naturale

di Valter Buffo 16 ott 2017 ore 09:52

Commento giornaliero di www.recce-d.com

 

Avrete letto tutti delle nuove iniziative degli USA verso lo IRAN. In Recce’d abbiamo la convinzione che non si tratti di iniziative con finalità politico-militari, quanto economiche. La nuova Amministrazione intende ridisegnare le alleanze tra gli USA ed i Paesi produttori di petrolio. L’accordo oggi in essere con l’IRAN sul nucleare avrebbe in realtà avuto, come maggiore conseguenza di mettere altri Paesi, ed in modo particolare l’Europa, in condizione di fare commerci importanti con l’IRAN, favorendoli quindi rispetto agli USA.  In particolare, secondo la Amministrazione USA, ha permesso allo stesso IRAN di aumentare, significativamente, la produzione, come vedete sotto nei grafici. Tra le Società che vedono i loro interessi toccati direttamente dalle mosse di Trump spicca il gruppo francese Total:

Total agreed to develop Iran’s share of the world’s biggest gas field, the offshore South Pars deposit, in the country’s only deal with a foreign energy major since sanctions were scaled back. Paris-based Total estimates the project needs an initial $1 billion to get started. “Total is the only company with long-term commitment and investments and interest in Iran” right now, FGE’s Nasseri said. “There will be extra risks.” Total can pay for the South Pars project with its own funds, instead of borrowing from banks, to minimize its exposure to the U.S. financial system for Iran-related matters, Nasseri said.

Le altre Società toccata in modo più diretto sono tutte europee: Royal Dutch, Shell, Roseneft ed ENI. Poche sono invece le Società degli Stati Uniti, tra le quali spicca Schlumberger. Prevedibile un effetto significativo sia sul futuro andamento del prezzo del petrolio che del gas naturale, del quale l’IRAN detiene le più grandi riserve del Pianeta, quattro volte più grandi delle riserve degli Stati Uniti. Ma sarebbe un errore guardare solo al commercio di energia: attenzione anche ad altri settori, come ricordava solo ieri Repubblica:

Per quanto riguarda l' Italia in ballo è un pacchetto di 30 miliardi di euro cristallizzati nei "memorandum of understanding" ai quali da due anni non si riesce a dar seguito. Il gruppo Gavio deve costruire con la Yahnpars i 350 chilometri della ferrovia Shiraz-Bushair (una commessa da 1,2 miliardi), le Fs hanno firmato una serie di intese per l' alta velocità che possono generare fino a 5 miliardi di valore (a partire dai 400 chilometri Qom-Isfahan), un fitto gruppo di aziende agroalimentari attende il via libera finanziario «in un settore sinergico perché loro hanno grandi produzioni agricole e noi un know-how da esportare», conferma Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare.

 

CONCLUSIONE   Recce’d  oggi fa il punto sulla vicenda IRAN_ Stati uniti che potrebbe avere una significativa influenza sui prezzi del petrolio greggio e del gas naturale

 

produzione-petrolio-iran

Fonte: FMI

 

aumento-produzione-petrolio-iranFonte: BBG

 

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 16 ottobre 2017, abbiamo trattato i seguenti temi:

  1.     Si apre una delle settimane più importanti per la stagione trimestrale degli utili aziendali negli Stati Uniti
  2.     Dollaro che apre la settimana ancora a 1,1800 stamattina in Asia
  3.     La riunione del FMI nel weekend non ha prodotto significative novità: una serie di messaggi “rassicuranti”, come ormai d’abitudine. Non potrebbe andare meglio, si dice a Washington.
  4.     SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana sul piano operativo ci occupiamo ancora di utili, in coincidenza con i primi dati della nuova stagione delle trimestrali
  5.     SEZIONE L'ANALISI    questa settimana il tema del nostro approfondimento è il settore bancario, a seguito delle recenti notizie sulle banche in Italia ed i NPL, ma pure sullo spunto dei risultati trimestrali delle banche USA

 

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