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Investitori chiamati a scelte difficili

La settimana si è chiusa su nuovi massimi e alcuni osservatori restano ottimisti, ma il Cme di Chicago è oggi intenzionato ad aprire le danze in segno negativo.

di Mario Elia 30 ott 2017 ore 09:45

Per iniziare a ragionare con la dovuta pacatezza, essenziale quando si tratti di investimenti, avremmo preferito un periodo di stasi dei mercati finanziari, ma Wall Street, drogata da trimestrali che in parte si riveleranno illusorie, continua a imperversare con nuovi massimi.

Ora, pur ritenendo che seguire le diverse evoluzioni finanziarie sia vitale, pensiamo che sia più che opportuno saper inserire ogni dato o notizia in uno schema finanziario generale. Ciò consentirà di non essere mai vittime del disorientamento e di apprendere più facilmente le novità che si succedono.

A questo riguardo, si rivelerà utile la frequentazione delle Guide di Soldionline.

 

ABOUT ITALY

volatilita_5La classe politica del Belpaese gongola per la promozione del rating accordata da S&P, (da BBB- a BBB), mentre noi restiamo negativi sull’Italia e, se fosse possibile, venderemmo allo scoperto il nostro sistema-Paese, che soffre per un Pil immobile dal 2007 e un debito pubblico dal quale mai sarà possibile liberarsi, se non con eventi epocali certo non augurabili.

Tuttavia, come spesso ricordiamo, l’appena sopito genio italico talvolta esprime notevoli eccellenze, e spesso lo fa in terra di Lombardia, la quale, con Baden-Württemberg, Catalogna e Alvernia-Rodano-Alpi, è parte rilevante dei “quattro motori d’Europa”. Un titolo interessatissimo del listino milanese è Brembo, originario del bergamasco, ma ormai decisamente mondializzato, che presenta buoni ratios.

Fondata nel non lontano 1961, l’azienda è indiscussa leader mondiale negli impianti frenanti per autoveicoli, è attiva in una quindicina di Paesi ed esporta in tutto il mondo. È considerata una società ad alta redditività, solidità e crescita, con un fattore rischio medio-alto.

Vediamo gli ultimi dati di borsa e di bilancio:

 

 

Azienda

 

Cap. mln Euro

 

Roe

 

P/E

 

P/BV

 

Beta

 

Yield %

 

Roi

 

Brembo

18.411
Buona

123
Elevatissimo

47
Elevato

57,67
Elevatissimo

0,93
Normale

0,64
Basso

29,36

Elevato

Gli acronimi sopra richiamati sono i più frequentemente utilizzati nelle valutazioni d’azienda. Per una corretta comprensione rimandiamo al glossario del sito, ma in breve: 1 Capitalizzazione = Azioni Emesse x Prezzo, 2 Roe = Risultato Netto / Patrimonio Netto, 3 P/E = Capitalizzazione / Utile Netto, 4 P/BV = Prezzo / Patrimonio Netto, 5 Beta = Variazione Indice / Variazione Titolo, 6 Yeld = Dividendo / Prezzo, 7 Roi = Risultato Operativo / Capitale Investito...

Per completare l’esame, osserviamo il grafico degli ultimi 6 mesi, corredato dalle consuete medie mobili a 5 e 20 giorni:

 

immagine-brembo

Dopo il forte calo del 24 ottobre, il titolo sembra riacquistare vigore.Ora, fra le news, una importante, che spiega la recente caduta della quotazione, puntualmente registrata da SoldiOnline. Elemento cardinale nelle oscillazioni di prezzi sono appunto le notizie, come ricordava Paul Samuelson (Nobel 1970) e, nel caso più privilegiato, quelle che è possibile apprendere dall’interno dei consigli di amministrazione. Il tutto ci rimanda alla teoria dei mercati efficienti di Eugene Fama (Nobel 2013) e Kenneth French, di cui abbiamo trattato in passato per SoldiOnline. In breve, se il mercato è efficiente, il prezzo contiene tutte le informazioni...

 

UNO SGUARDO DAL PONTE

Andrea Curti (Private Banker) e Fabio Donalisio (Market Analist) hanno analizzato per noi lo stato dell’arte del sistema creditizio nazionale. Leggiamo la loro concreta esposizione.

Ritorno positivo per MPS a Piazza Affari (+15% questa settimana) ma dopo aver perso il 68% da quando erano stati congelati lo scorso dicembre; ricordiamo, infatti, che le stesse azioni MPS rispetto all'ultimo prezzo segnato a dicembre registrano oggi un bilancio disastroso: i titoli sono calati del 68,63% rispetto ai 15,08 euro segnati prima di essere congelati per circa dieci mesi.

Venerdì 27 le azioni dell'istituto senese, dopo essere scese per quasi tutta la seduta, hanno chiuso in progresso dello 0,17%, attestandosi a 4,73 euro, virando al rialzo proprio sul finale. Rispetto all'apertura di mercoledì 25 (a 4,1 euro), i titoli hanno registrato complessivamente un guadagno del 15,3%. Le azioni superano del 10,5% anche il prezzo prudenziale di 4,28 euro indicato dalla stessa banca.

D'altra parte navigano sotto il prezzo degli 8,65 euro versati dagli obbligazionisti subordinati e anche sotto il valore di 6,49 euro pagati dal Tesoro, che è diventato il principale azionista con una partecipazione attorno al 70%. Un sistema bancario italiano, quindi, che non dà grandi segnali di forza in generale, ma che nello specifico presenta anche grosse opportunità sugli istituti di credito giudicati più sicuri e che mostrano ottimi valori di solidità e affidabilità (il famoso Cet1 ne è un esempio).

Rispetto a numerosi anni fa, il settore è certamente mutato e si è modificato nel tempo per adeguarsi a un mercato sempre più dinamico ed innovativo; è stato così che, arrivando al cosiddetto periodo dei tassi a zero, quel differenziale di tasso che era la vera redditività delle banche, oggi è venuto a mancare e quindi gli stessi istituti “cercano” su altre voci di costo per i clienti di trarre profitto, così come i costi tradizionali, oppure aumentano il costo dei servizi e della consulenza.

Inoltre, a pesare sui bilanci delle Banche in questi ultimi esercizi sono le sofferenze bancarie che oggi ammontano a oltre 200 miliardi di euro; sono ormai diversi i mesi che si cerca una soluzione a questa problematica o si tenta di capire quale via intraprendere per risolverla, ma non è certo cosa semplice ed immediata.

In un mondo che cambia, quindi, non possiamo che notare come anche i servizi ad esso collegati si muovano di pari passo e, se per molti quello che si è visto fin qui è già un gran cambiamento, esso potrebbe anche essere solo l’inizio di una tendenza che muterà ancor di più nei prossimi anni.

LA DONCHIAN STRATEGY CHIUDE CON PROFITTO

Il lungo trend rialzista si è felicemente concluso con il calo di mercoledì scorso, che ha fatto scattare lo stop. Ma vediamo il grafico delle ultime tre settimane:

 

immagine-medie-mobili-s-p-500

La entry rialzista del 31 agosto scorso si è dunque chiusa il 26 ottobre, ore 17:20 italiane, essendo scattato lo stop a 9,19 euro, mentre l’S&P500 si aggirava intorno ai 2.250 punti. Il certificate long Bnp Paribas, acquistato a 8,45 euro, è stato rispedito all’emittente a 9,19 euro, con un profitto dell’8,7% in 40 sedute di borsa, pressappoco pari al 53% annuo. Ma quest’ultima notazione lascia il tempo che trova...

In ogni caso, l’utilizzo dello stop ha permesso, come avevamo preannunciato, di trattenere il 97,5% del profitto accumulato.

Giovedì 24, in virtù del posizionamento delle medie mobili, sarebbe stato possibile rientrare al rialzo, ma il method impone un giorno di astinenza dall’exit, in attesa di una stabilizzazione dei mercati...

Venerdì 25, sarebbe di nuovo stato possibile rientrare al rialzo, ma il method esclude l’entry il venerdì, non potendosi escludere il diffondersi di notizie destabilizzanti nel corso del weekend...

Se le medie mobili e la direzione dei mercati lo consentiranno, rientreremo nella presente giornata.

 

FONDAMENTALMENTE

Dalla terza decade di agosto, continuiamo a detenere in portafoglio quattro particolari titoli:

 

Azienda

Settore

Data acquisto

Profitti/Perdite %

Mckesson

Prodotti sanitari

21.08.2017

- 8,57

Prima Industrie

Sistemi laser

21.08.2017

+ 13,68

Posco

Acciai

21.08.2017

+ 4,43

United Tchnologies

Meccanica avanzata

21.08.2017

+ 0,12

Il poker di titoli ha ora un andamento alternato, e la performance media registra un incremento del 2,355% in 53 sedute di borsa. Annualizzando, il profitto sarebbe pari all’11,33%.

 

SFERE DI CRISTALLO

L’indice Vix, in tale euforia, è sceso a 9,8 punti: meno di così nei tempi recenti solo il 13 ottobre, a quota 9,61.

tabella-indice-vix

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